Giorno per giorno – 07 Marzo 2024

Carissimi,
“Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni. Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo” (Lc 11, 14-16). Padre Carlos diceva stasera che le reti sociali riversano negli spazi virtuali valanghe di parole oltre che di immagini, eppure mai come in esse possiamo dire sia all’opera lo spirito muto, che ha sottratto all’esistenza l’unica parola che davvero conta, quella che, incarnata da Gesù, ci inserisce in una relazione filiale con il Mistero dell’origine, affermato come l’Abba, che ci consegna così ad un’umanità, o, anche di più, ad un universo creaturale, di fratelli e sorelle. Tolta questa parola o anche, ed è pure peggio, distorta nel suo significato, il risultato é quello che abbiamo davanti, dove si vede prevalere l’idolo del Dominio, che semina inimicizia, conflittualità, sfruttamento, odio, violenza. Gesù viene sempre di nuovo con il suo Vangelo per scacciare il demonio muto che possa essersi impossessato di noi e riportarci così all’impegno fedele nel servizio alla Parola che libera dalla menzogna che accompagna da sempre la storia umana. La grande e le piccole. Offrendoci la possibilità di cominciare a scriverne un’altra con chi ci sta, in compagnia di Lui, che tutte le differenze, valorizzandole, compone in unità.

Oggi il calendario ci porta la memoria di Perpetua e Felicita, dello sposo di questa, Revocato, di Saturnino e Secondulo, e del loro catechista, Saturo, tutti martiri a Cartagine. E di Swami Paramahansa Yogananda, mistico indù.

Le circostanze del martirio ci sono narrate nella Passione di Perpetua e Felicita, che comprende brani del diario dal carcere di Perpetua e di Saturo, ripresi e completati da un redattore anonimo, che alcuni pensano trattarsi di Tertulliano. Motivo della condanna a morte è l’intenzione di ricevere il battesimo che li farà cristiani, un passo a cui da tempo il gruppo si sta preparando. Perpetua è una giovane madre di ventidue anni, Felicita è una ragazza al suo servizio che, al termine della sua gravidanza, proprio in prigione dà alla luce un bambino. Inutili le pressioni che i parenti esercitano sui condannati perché abiurino ed abbiano così salva la vita: loro non si piegano. Secondulo muore di stenti, gli altri, il 7 marzo dell’anno 203 sono portati nell’arena, esposti alle belve e infine decapitati.

Mukunda Lal Gosh nacque a Gorakhpur, in India, il 5 Gennaio 1893, in una famiglia devota ed agiata. A 17 anni divenne discepolo di Swami Yukteswar Giri, nel cui eremitaggio trascorse i successivi dieci anni. Laureatosi, nel 1915, all’Università di Calcutta, entrò nell’ordine monastico degli Swami ricevendo il nome di Swami Yogananda. Nel 1920 s’imbarcò per gli Stati Uniti come delegato per l’India al Congresso internazionale di leaders religiosi a Boston. Il suo discorso al congresso, pubblicato in seguito con il titolo La scienza della religione, fu accolto con entusiasmo. Fondò poi la Self-Realization Fellowship allo scopo di diffondere nel mondo intero l’insegnamento plurimillenario dei suoi Maestri e la sua antica tradizione della meditazione (Kriya Yoga). Nel 1924 iniziò un tour continentale e, nel 1935, un viaggio di 18 mesi che lo portò in diversi paesi d’Europa e in India, nel corso del quale ebbe modo di incontrare personalità, come il Mahatma Gandhi (che chiese di essere iniziato alla tecnica del Kriya Yoga), Ramana Maharshi e Anandamoyi Ma. Fu in questi anni che il suo guru Sri Yukteswar gli conferì il più alto titolo monastico di Paramahansa. Il 7 Marzo 1952, Paramahansa Yogananda entrò nel Maha-Samadhi (uscita cosciente dal corpo da parte di un maestro nel momento della morte). Scrisse: “Ogni chiesa compie del bene, per questo le amo tutte. Quando diverranno spazi di comunione con Dio, allora adempiranno alla loro missione. Le chiese dovrebbero essere delle arnie traboccanti del miele della realizzazione di Dio. Se questo non si verificherà, vedrete i templi e le chiese scomparire lentamente. Allora la religione verrà praticata all’aperto, in luoghi solitari, dove le anime veramente desiderose di Dio l’incontreranno”.

I testi che la liturgia propone oggi alla nostra riflessione sono tratti da:
Profezia di Geremia, cap.7, 23-28; Salmo 95; Vangelo di Luca, cap.11, 14-23.

La preghiera del giovedì è in comunione con le religioni tradizionali indigene.

È tutto per stasera. Noi ci congediamo lasciandovi alla lettura di una citazione di Paramahansa Yogananda, tratta dal suo “L’eterna ricerca dell’uomo”, che è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Quelli che amano Dio dovrebbero adorarLo in tutte le religioni. “In qualsiasi modo gli uomini Mi sono devoti, in quella misura (secondo il loro desiderio, il grado della loro comprensione e il tipo della loro adorazione) Io Mi manifesto a loro. Tutti gli uomini, qualunque sia il loro modo di ricerca, seguono una via che conduce a Me” (Bhagavad Gita, Quarto, 11). Non criticate la fede di nessuno. Ci deve essere un sentimento genuino di amore e di rispetto per tutti. Dovunque vediate un tempio o una chiesa, dovete interiormente inchinarvi allo Spirito in essi. Non è da tutti essere un maestro, ma voi potete sempre attirare l’attenzione altrui sulle cose dello Spirito. Non sprecate il vostro tempo, buttando via delle ore per ascoltare la radio e leggere romanzi inutili. Interessatevi ai divini messaggi provenienti dalla vostra stessa anima. Con un solo, dolce tocco sintonizzante del mio amore, io capto il Suo programma qui nel mio cuore. Nessuno può darvi la salvezza se non ve la guadagnate: non credendo, non seguendo i dogmi, ma mediante la vostra stessa conoscenza e la vostra esperienza. Dovete porvi ogni giorno queste domande: se c’è un Dio, perché non Lo vedo? Se ci sono dei santi, dove sono? Le risposte vi saranno date, voi potete comunicare con Dio e con i Suoi santi, se praticate la scienza del Kriya Yoga. Il mio solo desiderio è di darvi la Verità, affinché possiate sperimentare quello che sperimento io. Lo scopo di questa vita è trovare il vostro Sé. Conoscete il vostro Sé. Sentite il pulsare dell’oceano della presenza di Dio nel vostro cuore. Supponete di galleggiare sull’oceano, cullato in seno alla sua vastità possente; e, quando raggiungete la riva, sentite ancora tutto l’oceano sollevarsi dietro di voi mentre camminate sulla spiaggia. Questo è il modo in cui sento Dio. Egli non abbandona neppure per un attimo alcuno dei Suoi figli. Risponderà a tutte le vostre domande, e allora non ci saranno piu paure. (Paramahansa Yogananda, L’eterna ricerca dell’uomo).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 07 Marzo 2024ultima modifica: 2024-03-07T21:44:55+01:00da fraternidade
Reposta per primo quest’articolo