Giorno per giorno – 25 Gennaio 2024

Carissimi,
“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc 16, 15-16). Il vangelo di oggi non è dell’evangelista Marco. Si tratta di un’appendice, ugualmente di carattere canonico, che la prima generazione cristiana aggiunse per armonizzare questo vangelo con gli altri, che portano i racconti di apparizione del Risorto e la missione affidata ai discepoli. La liturgia ce lo propone oggi, per la festa della conversione di san Paolo. Conversione dalla logica farisaica della scrupolosa osservanza della Legge, al fine di acquistarsi meriti per la vita futura, alla scoperta della grazia/gratuità, che libera dalla schiavitù e dalla pretesa del merito, consacra la nostra libertà, non in vista però del peccato, dell’ingiustizia e dello sfruttamento, e apre la giustificazione portata dalla Croce a tutti i popoli, facendo così di Paolo l’apostolo delle genti. Gesù ci invia ad annunciare la buona notizia dell’amore del Padre a tutte le creature, che è premessa e promessa, al di là delle nubi che posssono offuscarla (la “condanna” e la perdizione che si esperimenta quando la si rifiuta), della cristificazione del cosmo, o dell’amorizzazione del mondo. Ma noi, ci stiamo a testimoniarla nel nostro piccolo?

La data di oggi ci ricorda dunque la Festa della Conversione di Paolo Apostolo. Una conversione che cambiò la storia della Chiesa. E a cui la Chiesa, ogni Chiesa, è continuamente rinviata. Non è un caso che questa festa chiuda, nell’emisfero Nord, l’Ottavario di preghiere per l’Unità dei cristiani, una maniera per affermare che solo a partire da una resa incondizionata a Gesù Cristo e da una radicale conversione al suo Vangelo è possibile ritrovare il cammino dell’unità.

Il calendario ci porta anche la memoria di Enrico Suso, mistico domenicano, e dei Martiri Ebrei di Rufach, in Alsazia.

Nato a Costanza il 21 marzo del 1293 (?), Enrico Suso entrò nell’Ordine dei Predicatori ed ebbe, a soli 18 anni, la visione della Sapienza eterna, di cui da allora divenne fervente apostolo, iniziando una vita di preghiera, ascesi e unione con Dio. Discepolo del santo maestro Eckhart, dovette come questi discolparsi delle accuse di eresia nel processo intentato dai vertici dell’Ordine, ad Anversa nel 1327. Nel 1330, lasciato l’isolamento, cominciò a mettere per iscritto la sua dottrina e le sue esperienze spirituali. Fu in Svizzera, in Renania e in Alsazia. Suso è considerato il più amabile dei mistici. Affermava che il più alto grado della vita spirituale consiste nell’unione con Dio in visione, amore e gaudio inesprimibile, e riassumeva in questi termini il cammino che conduce a Dio: deporre la forma creata, conformarsi a Cristo, trasformarsi in Dio. Scrisse il “Libriccino della verità”, il “Libriccino della Sapienza eterna”, l’ “Horologium sapientae”, il “Libro delle lettere” con 11 epistole e altre opere ascetiche e religiose. Morì il 25 gennaio 1366.

Nella prima metà del secolo XIV, numerose comunità di ebrei furono sterminate in Franconia e in Alsazia. Noi le ricordiamo tutte in questa data, in cui avvenne uno dei massacri più efferati, ad opera dei famigerati Armleder, bande di bravacci, così chiamati perché al posto delle normali armature, indossavano pezzi di cuoio. Una specie di Boko Haram ante-litteram, in versione, ahinoi, cristiana! Il 25 gennaio 1338, armati di seghe, di pale e di mazze, al seguito del loro emblema e di una croce, condussero l’intera popolazione fuori della città e la trucidarono in un prato che ancora oggi è chiamato Judenmatt, “prato degli ebrei”. Quarant’anni prima, il 13 gennaio 1298, la popolazione ebraica di Rufach aveva già conosciuto un eccidio di eguali proporzioni. Il 29 dicembre 1348, gli ebrei di Colmar, altra località della regione, vennero arsi vivi; il 14 febbraio 1349, sarebbe toccato alla comunità di Strasburgo subire la stessa sorte, 2000 persone, uomini, donne e bambini.

Le letture proposte dalla liturgia odierna sono proprie della festa della Conversione di san Paolo e sono tratte da:
Atti degli Apostoli, cap.22, 3-16; Salmo117; Vangelo di Marco, cap.16, 15-18.

La preghiera del giovedì è in comunione con le religioni tradizionali indigene.

È tutto per stasera. Noi ci si congeda, offrendovi in lettura un insegnamento di Enrico Suso, tratto da uno dei suoi sermoni, che ha per titolo “Miserunt Iudaei ab Hierosolymis sacerdotes et levitas ad Johannem, ut interrogarent eum: «Tu quis es?»”, e che è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Un uomo spirituale e ben ordinato dovrebbe vivere in un’applicazione e in un fervore così costante a progredire e a conquistare maggior bene, da non esserci mai un giorno in cui non si trovasse così avanzato da poter a stento riguardare il passato. E cosa lamentevole che le persone del mondo siano più diligenti riguardo a cose così vili e stolte che gli eletti di Dio riguardo al puro Bene che si chiama ed è Dio. Un uomo spirituale e ben ordinato dovrebbe essere così privo di volontà propria da non scorgersi in lui che «Non sum». Or dunque se ne vengono molte persone che pensano a molteplici pratiche: vogliono stare un anno a pane e acqua, correre in pellegrinaggio, ora è questo ora è quello. Io ti indico il cammino più breve e più piano: entra nel tuo fondo ed esamina che cosa sia che ti ostacola di più, che ti trattiene; osserva ciò e getta questa pietra in fondo al Reno; altrimenti corri pure in capo al mondo e fa’ tutte le cose: ciò non ti serve a nulla. È il rasoio che taglia la carne dalle ossa, cioè il morire alla propria volontà e ai propri desideri. Molte persone uccidono la natura e lasciano vivere i difetti: di là non ne viene mai fuori nulla. Figli miei, rientrate in voi stessi e vedete quanto siete lontani e dissimili dall’amabile immagine di nostro Signore Gesù Cristo, il cui abbandono era più grande e più profondo di tutti gli abbandoni insieme che tutti gli uomini abbiano mai praticato nel tempo e praticheranno mai. (Enrico Suso, Sermoni. “Miserunt Iudaei ab Hierosolymis sacerdotes et levitas ad Johannem, ut interrogarent eum: «Tu quis es?»”).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 25 Gennaio 2024ultima modifica: 2024-01-25T21:50:26+01:00da fraternidade
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