Giorno per giorno – 10 Maggio 2022

Carissimi,
“Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: Fino a quando terrai l’animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente. Gesù rispose loro: Ve l’ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore” (Gv 10, 24-26). Non sappiamo bene che tipo di risposta si aspettasse quel gruppetto di Giudei riuniti intorno a Gesù, se cioè essi sperassero in una sua risposta affermativa, con cui rivendicasse a sé il titolo di Messia, pronto ad assumere la guida di un’insurrezione generalizzata contro l’occupante romano, o rinunciasse invece definitivamente a tale identificazione. Gesù, come spesso succede, spiazza tutti, non rinuncia, ma cambia radicalmente il contenuto dell’immagine di Messia presente nella coscienza religiosa del suo popolo. Non solo, ma alza anche il livello della sua pretesa: non solo Messia, ma perfino Figlio di Dio. Di un Dio, di cui le sue opere, e solo quelle, sotto il segno del servizio, della cura, della misericordia, delineano la nuova e più vera immagine. Nulla di più inutile, e persino nocivo, per chi persegue progetti di grandezza e di potere. Noi, oggi, dovremmo chiederci, che tipo di Cristo, che tipo di Dio, è oggetto della nostra fede, se lo scandaloso Dio-crocifisso, rivelato in Gesù di Nazareth, o l’idolo in cui proiettiamo le nostre ambizioni, paure e attese.

Oggi il martirologio latinoamericano fa memoria di Josimo Moraes Tavares, prete e martire per la giustizia.

Josimo nacque nella città di Marabá (Pará), il 4 aprile 1953. Una grande alluvione, nel 1957, indusse la sua famiglia a trasferirsi a Xambioá, nello Stato di Goiás, dove nel 1979 fu ordinato presbítero. La sua vita e il suo ministero si svolsero prevalentemente nella regione del Bico do Papagaio (nell’attuale Tocantins), dove collaborò intensamente con la CPT (Commissione Pastorale per la Terra), nella pastorale della gioventù e in quella dei diritti umani. La regione, a quel tempo, era attraversata da ondate ricorrenti di violenza contro i posseiros che si insediavano nei latifondi incolti, per produrre lì i loro mezzi di sussistenza. Josimo fu testimone degli sgomberi forzati, delle torture, degli assassinî, operati da bande di pistoleiros sotto lo sguardo indifferente o complice della polizia e della magistratura. La morte, prevista, preparata, non giunse per lui come desiderio di martírio, ma come conseguenza della sua dedizione alla causa del Regno. Fu assassinato a Imperatriz, nel Maranhão, il 10 maggio 1986 con una proiettile nella schiena, mentre saliva le scale dell’edificio della diocesi, dove si trovavano gli uffici della Commissione Pastorale della Terra.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Atti degli Apostoli, cap.11, 19-26; Salmo 87; Vangelo di Giovanni, cap.10, 22-30.

La preghiera del martedì è in comunione con le religioni tradizionali del Continente africano.

Il 10 maggio 1886 nasceva, a Basilea, il grande teologo svizzero Karl Barth (che noi ricordiamo nel giorno della sua scomparsa, il 10 dicembre). Scegliamo, così, di congedarci, offrendovi una citazione tratta da un suo libretto, che, con il titolo “Poveri diavoli. Cristianesimo e socialismo” (Marietti), riporta uma sua conferenza del 1911. Ed è questo, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
“Non potete servire a Dio e a mammona” (Mt 6, 23-24). È impossibile non meravigliarsi considerando come il cristianesimo di ogni confessione e di ogni tendenza abbia preso alla leggera queste parole, mentre ha affrontato spesso con grande zelo, rigore e precisione questioni dogmatiche che non hanno alcun significato per la vita di Gesù. (Karl Barth, Poveri Diavoli. Cristianesimo e socialismo).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 10 Maggio 2022ultima modifica: 2022-05-10T22:44:13+02:00da fraternidade
Reposta per primo quest’articolo