Giorno per giorno – 30 Aprile 2021

Carissimi,
“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io” (Gv 14, 1-3). Gesù sta parlando ai discepoli, nell’imminenza della sua morte. A essa si riferisce, dicendo del suo andare alla casa del Padre e del tornare a prendere i suoi. Nella casa del Padre ci sono molti posti: quanti? Tanti quanti sono i suoi figli e figlie, ciascuno con la sua identità. Non esistono né devono esistere cloni. C’è posto per tanti quanti ne contiene il cuore di una mamma, diceva un tempo dona Dominga, cioè tutti (lei ne ha avuti diciassette), nessuno escluso. La croce è l’andare di Gesù al Padre, ma è anche già il suo venirci a prendere. Non a caso egli potè dire, come ricordavamo nei giorni scorsi: “Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12, 32). In questo suo andare, Gesù è per noi la via, ed è nello stesso tempo la verità dell’amore incondizionato di Dio, da cui riceviamo incessantemente vita. “Io sono la via, la verità e la vita” (v. 6), come egli dice a Tommaso. Noi siamo chiamati a percorrerla, questa via, accogliere questa verità, vivere questa vita alla sua squela, nell’amore verso i fratelli. Non abbiamo dunque nulla da temere. Dobbiamo solo continuare a credere.

Oggi, il calendario ci porta la memoria di Giuseppe Benedetto Cottolengo, amico degli ultimi, e di Daniel Berrigan, una vita al servizio della pace.

Giuseppe Benedetto Cottolengo era nato a Bra, in provincia di Cuneo, il 3 maggio 1786, primo di una famiglia di dodici figli. Nel 1811 fu ordinato prete a Torino. Il 17 gennaio 1828 inaugurò, con l’aiuto di un gruppo di volontari, il Deposito della Volta Rossa, una sorta di pronto soccorso per accogliere quanti erano rifiutati dagli altri ospedali e vivevano in uno stato di abbandono. Tra i volontari spiccava la figura di una vedova, Marianna Nasi, a cui il prete decise di affidare alcune ragazze che accettarono di giocare la loro vita amando Dio, nel servizio gratuito ai poveri. Nacquero così le Figlie di san Vincenzo (o Cottolenghine). Nel 1832, chiusa la Volta Rossa, inaugurò a Valdocco, nella periferia degradata di Torino, la Piccola Casa della Divina Provvidenza, in un rustico semiabbandonato che il prete aveva preso in affitto. Dopo pochi mesi affittò un altra casa nelle vicinanze. Entrambe per occuparsi di coloro che erano considerati pesi morti dalla società e spesso anche dalle loro [cristiane] famiglie. Ed erano solo figli e figlie di Dio. Tra il 1833 e il 1836 portò a termine la costruzione di un grandioso ospedale; poi si diede ad aprire scuole popolari e asili infantili. Non mancarono ovviamente crisi e difficoltà, ma la fede nella provvidenza ebbe sempre la meglio. Nel 1842 un’epidemia di tifo investì Torino, soprattutto le zone più povere. Cottolengo si ammalò, ma continuò a lavorare e a pregare instancabilmente, fino a quando le forze vennero meno. Il 29 aprile dello stesso anno, nella casa del fratello sacerdote, a Chieri, ricevette l’estrema unzione e, la sera successiva, morì.

Chi alla fine degli anni sessanta aveva già l’età per andare a manifestare, nel caso specifico contro la guerra in Vietnam, se ha buona memoria, ricorderà che tra le figure in qualche modo mitiche che animavano quella battaglia, con gesti di disobbedienza civile anche clamorosi, c’erano anche due fratelli preti, Philip (che in seguito avrebbe lasciato lo stato clericale ed è scomparso nel dicembre del 2002) e il più famoso Daniel Berrigan, gesuita, che, nato il 9 maggio (proprio una bella data per nascere: noi ci si ha qualche amico e amica di valore) 1921, ci ha lasciati il 30 aprile del 2016. Dopo che non si era mai fermato nelle battaglie, che lungo gli anni, gli aveva suggerito il suo prendere sul serio il vangelo della pace e della nonviolenza e il suo far parte della compagnia di Gesù, che è assai più che semplicemente un ordine religioso (anche se questo ha la sua importanza). Thomas Merton lo descrisse in questi termini: “Un’intelligenza vincente, un uomo che, io penso, possiede più di chiunque altro io conosca, il vero cuore grande e semplice dei gesuiti: zelo, compassione, comprensione e una libertà religiosa disinibita. Il semplice vederlo rinnova le nostre speranze nella Chiesa”. Ciò che valse a Daniel Berrigan le prime pagine dei giornali e l’attenzione dei riflettori del suo paese e del mondo fu l’episodio noto come i “Nove di Catonsville”, quando lui, suo fratello Philip e altri sette attivisti cattolici, riuscirono a impossessarsi di 378 archivi delle liste di leva di civili destinati alla guerra del Vietnam, bruciandoli poi dopo averli cosparsi di napalm. Questo episodio lo portò ad essere incluso nella lista dei “più ricercati” dall’FBI e lo portò contemporaneamente sulla copertina del Time e in prigione. Ironicamente, egli si scusò di aver bruciato “documenti invece di bambini”.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Atti degli Apostoli, cap.13, 26-33; Salmo 2; Vangelo di Giovanni, cap.14, 1-6.

La preghiera del Venerdì è in comunione con i fedeli dell’Umma islamica, che confessano l’unicità del Dio clemente e misericordioso.

È tutto, per stasera. Noi ci si congeda qui, offrendovi in lettura una citazione di Daniel Berrigan, riportata in un articolo dal titolo Cry Pax!, pubblicato nel National Catholic Reporter, n.33, 15 June 1966. Che è, così, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Quando sento spezzare il pane, vedo qualcos’altro; sembra quasi che Dio non abbia mai voluto che facessimo altro. Un suono così bello, la crosta si rompe come la Manna e cade dappertutto e poi MANGIAMO; il pane entra dentro esseri umani e si trasforma in ciò che gli esperti chiamano la “gloria formale di Dio”. Ma non lasciare che questo ti preoccupi. Qualche volta nella tua vita, spero che tu possa vedere un uomo affamato, lo sguardo sul suo volto quando finalmente arriva il pane. Spero che tu possa averlo cotto o comprato o persino averne bisogno per te stesso. Per quello sguardo sul suo viso per le tue mani che incontrano le sue su un pezzo di pane, potresti essere disposto a perdere molto o asoffrire molto – o anche a morire un po’. (Padre Daniel Berrigan, S.J., cit. in Cry Pax!, National Catholic Reporter, n.33, 15 June 1966).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 30 Aprile 2021ultima modifica: 2021-04-30T22:38:27+02:00da fraternidade
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