Giorno per giorno – 11 Gennaio 2021

Carissimi,
“Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1, 14-15). La festa del Battesimo del Signore chiude il tempo di Natale e ci riporta alla ferialità delle nostre Galilee. Lì Gesù ci si fa incontro con il suo invito a convertirci dalla tristezza dei nostri egoismi, della nostra irreligiosità (o, chissà, religiosità), delle nostre false immagini di Dio, dei falsi obiettivi della vita, alla gioia dell’annuncio che egli è, compimento di tutti i più profondi desideri che ci portiamo dentro, certezza dell’essere, così come siamo, amati da sempre e per sempre. Ogni giorno, ci passa accanto, anche e soprattutto, come può accadere in questi tempi, quando nessuno ci viene più a trovare, ci guarda, e dovremmo sentirci raggiunti da quello sguardo, e, attraverso la sua Parola ci chiama a seguirlo. Verso dove, lo scopriremo ogni volta di nuovo, secondo le circostanze della vita, se avremo avuto sufficiente coraggio, come quelle due prime coppie di fratelli, di cui ci dice il racconto di oggi, Andrea e Simone, Giacomo e Giovanni, di lasciarci alle spalle la preoccupazione solo di noi stessi e dei nostri, per divenire, al suo seguito, in ogni nostra scelta, agenti di vita per tutti (“pescatori di uomini”).

Oggi noi si fa anche memoria di Ammon Hennacy, anarchico di Dio, e di Lambert Beauduin, fondatore di Chevetogne e testimone di ecumenismo.

Ammon Hennacy era nato il 24 luglio 1893. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, rifiutò di rispondere alla chiamata alle armi. Fu per questo condannato a cinque anni di prigione, di cui ne scontò due, metà dei quali in regime di isolamento. Lì, leggendo solo la Bibbia, si convertì, riconoscendo in Gesù Cristo e nella sua proposta della conversione del cuore l’unica vera rivoluzione. Scelse di vivere poveramente, come bracciante agricolo, guadagnando sempre al di sotto del minimo imponibile, per non pagare quelle tasse che servono spesso per finanziare l’industria della guerra. Conobbe Dorothy Day e il suo movimento del Catholic Worker, cui aderì e, il 17 novembre 1952, si fece anche battezzare. Più tardi, tuttavia, non riuscendo a convivere con ipocrisie e compromessi di molti esponenti della gerarchia e della vita ecclesiastica, preferì allontanarsi, continuando come “cristiano senza chiesa”, fedele all’evangelo di Gesù e alla lotta non-violenta a favore della vita. Dorothy Day che soffrì molto per il suo allontamento dalla Chiesa, riconobbe tuttavia che “egli fu il più ascetico, colui che lavorò più duramente, il più dedito alla causa dei poveri e degli oppressi di tutti coloro che abbiamo conosciuto. Egli fu un’ispirazione e nello stesso tempo un rimprovero per tutti noi”. Morì l’11 gennaio 1970.

Lambert Beauduin nacque a Rousoux-lès-Waremme (Belgio), nel 1873. Ordinato prete nel 1897, si occupò per alcuni anni della cura pastorale dei lavoratori. Maturata in lui la vocazione monastica, entrò, nel 1906, nell’abbazia benedettina di Mont-César a Lovanio. Pastore di profonda sensibilità liturgica, si sentì presto investito della missione di restituire la liturgia al popolo di Dio, dedicandosi alla riflessione e allo studio dei temi che sarebbero divenuti i cavalli di battaglia del nascente “movimento liturgico”, al fine di superare la distanza creatasi lungo i secoli tra il culto della chiesa e la vita quotidiana della gente. Organizzò, a partire dal 1909, le settimane liturgiche annuali, fondò il periodico La vie liturgique, stilò nel 1914 il manifesto del movimento liturgico, La pieté de l’Eglise, e, nel 1921, si trasferì a Roma, per insegnarvi teologia. In quella città, il desiderio di approfondire la conoscenza della liturgia orientale, lo portò all’incontro con le Chiese d’oriente. Rispondendo a un desiderio di Pio XI, fondò nel 1925, ad Amay-sur-Meuse, il Monastero dell’Unione che, nel 1939, si trasferirà a Chevetogne. L’intenzione era quella di favorire la comunione e l’unità tra le Chiese, secondo una formulazione, che, all’epoca gli valse l’esilio e la condanna ecclesiastica: “Le chiese unite a Roma e non assorbite da Roma”. Trasferito all’abbazia di En-Calcat, in Francia, fece ritorno a Chevetogne solo nel 1951. Nell’immediato dopoguerra strinse una profonda amicizia con mons. Roncalli, il futuro Giovanni XXIII, che di lui ebbe a dire: “L’unico vero metodo di lavoro al fine di riunificare le Chiese è quello di dom Beauduin”. L’anziano monaco si spense nella sua abbazia, l’11 gennaio 1960.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Lettera agli Ebrei, cap. 1, 1-6; Salmo 97; Vangelo di Marco , cap. 1, 14-20.

La preghiera di questo lunedì è in comunione con le grandi comunità religiose dell’India: Shivaismo, Vishnuismo e Shaktismo.

E, per stasera, è quanto. Noi ci si congeda qui, offrendovi in lettura il testo di un volantino diffuso da Ammon Hennacy, per invitare all’obiezione di coscienza contro la guerra. Lo troviamo nel suo libro “Autobiography of a Catholic Anarchist” (Catholic Worker Books), ed è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Fanno un gran chiasso i guerrafondai politici e clericali per difendere lo “stile di vita americano”. Accusiamo i comunisti di voler distruggere il cristianesimo, quando in realtà adoriamo il “vitello d’oro” da generazioni. Con il nostro vantato standard di vita elevato ci sentiamo “involontariamente poveri” perché non abbiamo l’ultimo modello o il gadget più cromato. Se siamo ricchi, ringhiamo per le tasse troppo alte e invidiamo chi è più ricco di noi e vogliamo che coloro che sono poveri muoiano per difendere la nostra ricchezza. Se siamo poveri invidiamo i ricchi e sogniamo pensioni e qualcosa in cambio di nulla. Non siamo “persone libere”. Siamo schiavi del denaro. Questo stile di vita non merita di essere difeso. (Ammon Hennacy, Autobiography of a Catholic Anarchist).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 11 Gennaio 2021ultima modifica: 2021-01-11T22:45:27+01:00da fraternidade
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