Giorno per giorno – 05 Ottobre 2019

Carissimi,
“Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc 10, 19-20). Forse, ci dicevamo stamattina, non è il caso di prendere troppo alla lettera il detto e ricordavamo come, qualche settimana fa, il nostro Rafael fosse finito all’ospedale, per il morso di un serpente, e, l’altro giorno, sia toccato a suo padre scoprire sulla parete della camera uno scorpione giallo (la cui puntura dicono essere spesso letale), di dimensioni di tutto rispetto. Che, sia detto per inciso, in entrambi i casi, anche per non smentire il vangelo, chi ha avuto la peggio sono stati gli intrusi. Scherzi a parte e fuor di metafora, ci dicevamo che la nostra esperienza, in relazione alle potenze del male, sembrano dirci spesso il contrario di quanto affermato da Gesù, dato che sovente esse sembrano avere la meglio. Ma, proprio per questo, lo stesso Gesù aggiunge subito che, più che il successo temporaneo nella lotta contro le manifestazioni del male – che oggi pare sommergerci da ogni lato – , importa il fatto che i nostri nomi siano “scritti nei cieli”. Che, cioè, noi, sottratti alla logica del Sistema del dominio, si sia “teofori”, portatori del significato di Dio, testimoni del suo progetto per il mondo. Ostinatamente gioiosi e pieni di speranza. Anche in questi tempi oscuri.

Oggi il calendario ci porta la memoria di Annalena Tonelli, missionaria e martire in Africa.

Annalena Tonelli era nata a Forlì il 2 aprile 1943 ed era cresciuta alimentando in sé il desiderio di donarsi agli altri. Laureata in Giurisprudenza a Bologna, si era formata nell’Azione cattolica, divenendo dirigente degli universitari cattolici. Il desiderio di operare concretamente e in prima persona a servizio degli ultimi, la portò a studiare terapia e profilassi delle malattie tropicali e dell’hanseniasi, in Spagna e in Inghilterra. Poi, all’inizio del 1969, era partita alla volta del Kenia, insediandosi nella regione al confine con la Somalia, per dedicarsi ai nomadi del deserto e ai rifugiati somali. Espulsa dal Kenia, si era trasferita in Somalia, prima a Merka e poi nel 1996 a Borama, dove fondò un ospedale per tubercolotici e ammalati di AIDS e una scuola per bambini sordi e disabili. Nell’aprile 2003, per questa sua opera, aveva ricevuto dall’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati il premio Nansen. Il 5 ottobre dello stesso anno, domenica sera, due sconosciuti penetrati nella casetta in cui abitava a fianco dell’ospedale, le spararono, uccidendola. Il suo corpo è sepolto tra la sua gente.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Libro di Baruc, cap.4, 5-12. 27-29; Salmo 69; Vangelo di Luca, cap.10, 17-24.

La preghiera del Sabato è in comunione con le Comunità ebraiche della diaspora e di Eretz Israel.

Concistoro, oggi, in Vaticano, per la creazione di tredici nuovi cardinali. Tra loro vogliamo ricordare il gesuita Michael Czerny, che ha scelto come croce pettorale un pezzo di legno di un barcone naufragato nel Mediterraneo e come stemma una barca di migranti, assieme al motto “Suscipe”, cioè “Accogli”.

Invitata in Vaticano, per un Convegno sul Volontariato, svoltosi a partire dal 30 novembre 2001, Annelena Tonelli aveva accettato di parlare un po’ della sua esperienza. Noi, congedandoci, vi proponiamo un brano del suo intervento, come nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Scelsi di essere per gli altri: i poveri, i sofferenti, gli abbandonati, i non amati che ero una bambina e così sono stata e confido di continuare a essere fino alla fine della mia vita. Volevo seguire solo Gesù Cristo. Null’altro mi interessava così fortemente: LUI e i poveri in LUI. Per LUI feci una scelta di povertà radicale… anche se povera come un vero povero, i poveri di cui è piena ogni mia giornata, io non potrò essere mai. Vivo a servizio senza un nome, senza la sicurezza di un ordine religioso, senza appartenere a nessuna organizzazione, senza uno stipendio, senza versamento di contributi volontari per quando sarò vecchia. Sono non sposata perché così scelsi nella gioia quando ero giovane. Volevo essere tutta per DIO. Era una esigenza dell’essere quella di non avere una famiglia mia. E così è stato per grazia di DIO. Ho amici che aiutano me e la mia gente da più di trent’anni. […] I bisogni sono grandi. Ringrazio Dio che me li ha donati e continua a donarmeli. Siamo una cosa sola su due brecce, diverse nella apparenza ma uguali nella sostanza: lottiamo perché i poveri possano essere sollevati dalla polvere e liberati, lottiamo perché gli uomini TUTTI possano essere una cosa sola. […] Partii decisa a gridare il Vangelo con la vita sulla scia di Charles de Foucauld, che aveva infiammato la mia esistenza. Trentatre anni dopo grido il Vangelo con la mia sola vita e brucio dal desiderio di continuare a gridarlo così fino alla fine. Questa la mia motivazione di fondo assieme ad una passione invincibile da sempre per l’uomo ferito e diminuito senza averlo meritato al di là della razza, della cultura, e della fede. Tento di vivere con un rispetto estremo per i “loro” che il Signore mi ha dato. Ho assunto fin dove è possibile un loro stile di vita. Vivo una vita molto sobria nell’abitazione, nel cibo, nei mezzi di trasporto, negli abiti. Ho rinunciato spontaneamente alle abitudini occidentali. Ho ricercato il dialogo con tutti. Ho dato CARE: amore, fedeltà e passione. Il Signore mi perdoni se dico delle parole troppo grandi. (Annalena Tonelli, Testimonianza, 1/12/2001).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 05 Ottobre 2019ultima modifica: 2019-10-05T22:37:35+02:00da fraternidade
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