Giorno per giorno – 11 Gennaio 2011

Carissimi,

“Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio! E Gesù gli ordinò severamente: Taci! Esci da lui!” (Mc 1, 23-25). Bruno è figlio di Dorcelina e di Nego e, stasera, partecipava per la seconda volta all’incontro della comunità, che era a casa di sua zia, Maria José. Bruno è fresco di laurea, ma parla con molta semplicità,  e la nostra gente lo ascolta con visibile soddisfazione e con una certa riverenza, quasi fosse per tutti(e) il proprio figlio che, studia, studia, ed ecco il risultato. Così non si è fatto pregare a intervenire per primo e ha cominciato col dire che se qualcuno è “posseduto”, non è più padrone di sé. Quando pensa, non è lui che pensa, quando ragiona e decide, è  in realtá un altro che lo fa per lui, quando agisce, è “agito”, usato, manipolato. L’esempio più evidente, lo si ha nella capacità di condizionare le scelte degli individui propria dei mezzi di comunicazione, attraverso una sistematica opera di disinformazione, falsificazione, filtro e censura delle notizie o delle differenti proposte culturali e politiche, o il moltiplicarsi dei programmi di evasione e di vera e propria fuga dalla realtà (alcuni dei quali, piuttosto sfacciatamente, sono chiamati “reality”), nonché attraverso il controllo del mercato della pubblicità. Sicché, sempre più facilmente e docilmente, siamo portati ad accettare decisioni funzionali al potere e agli interessi solo di alcuni, indipendentemente dai costi, spesso enormi e intollerabili, in termini di oppressione, violenza, sfruttamento, emarginazione, che incidono sulla vita dei ceti più deboli, quando non di popolazioni intere. Certo, ai tempi di Gesù, gli “spiriti immondi” che prendevano possesso e alienavano le persone erano presumibilmente altri. Ma avevano sempre comunque a che fare con le categorie del potere e dei suoi abusi, in ambito economico, politico, sociale e religioso. E Marco, nel denunciarli alla sua comunità, ha buon gioco a ricordare che chi si oppone irresistibilmente ad essi è Gesù e il suo significato. Lui che è l’esercizio in atto della sovranità di Dio, come affermazione della libertà dell’uomo. Che è come dire: dove l’uomo è veramente libero e cresce in pienezza di vita, lì è presente Gesù. Lì, Dio regna.    

 

Oggi noi si fa anche memoria di Ammon Hennacy, anarchico di Dio, e di Lambert Beauduin, fondatore di Chevetogne e  testimone di ecumenismo.

 

11 Ammon Hennacy.jpgAmmon Hennacy era nato il 24 luglio 1893. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, rifiutò di rispondere alla chiamata alle armi. Fu per questo condannato a cinque anni di prigione, di cui ne scontò due, metà dei quali in regime di isolamento. Lì, leggendo solo la Bibbia, si convertì, riconoscendo in Gesù Cristo e nella sua proposta della conversione del cuore l’unica vera rivoluzione.  Scelse di vivere poveramente, come bracciante agricolo, guadagnando sempre al di sotto del minimo imponibile, per non pagare quelle tasse che servono spesso per finanziare l’industria della guerra.  Conobbe Dorothy Day  e il suo movimento del Catholic Worker, cui aderì e, il 17 novembre 1952, si fece anche battezzare. Più tardi, tuttavia, non riuscendo a convivere con ipocrisie e compromessi di molti esponenti della gerarchia e della vita ecclesiastica, preferì allontanarsi, continuando come “cristiano senza chiesa”, fedele all’evangelo di Gesù e alla lotta non-violenta a favore della vita. Dorothy Day che soffrì molto per il suo allontamento dalla Chiesa, riconobbe tuttavia che “egli fu il più ascetico, colui che lavorò più duramente, il più dedito alla causa dei poveri e degli oppressi di tutti coloro che abbiamo conosciuto. Egli fu un’ispirazione e nello stesso tempo un rimprovero per tutti noi”. Morì l’11 gennaio 1970.

 

11 Dom_Lambert_Beauduin.jpgLambert Beauduin nacque a Rousoux-lès-Waremme (Belgio), nel 1873. Ordinato prete nel 1897, si occupò per alcuni anni della cura pastorale dei lavoratori. Maturata in lui la vocazione monastica, entrò, nel 1906, nell’abbazia benedettina di Mont-César a Lovanio. Pastore di profonda sensibilità liturgica, si sentì presto investito della missione di  restituire la liturgia al popolo di Dio, dedicandosi alla riflessione e allo studio dei temi che sarebbero divenuti i cavalli di battaglia del nascente “movimento liturgico”, al fine di superare la distanza creatasi lungo i secoli tra il culto della chiesa e la vita quotidiana della gente. Organizzò, a partire dal 1909, le settimane liturgiche annuali, fondò il periodico La vie liturgique, stilò nel 1914 il  manifesto del movimento liturgico, La pieté de l’Eglise, e, nel 1921, si trasferì a Roma, per insegnarvi teologia. In quella città, il desiderio di approfondire la conoscenza della liturgia orientale, lo portò all’incontro con le Chiese d’oriente. Rispondendo a un desiderio di Pio XI, fondò nel 1925, ad Amay-sur-Meuse,  il Monastero dell’Unione che, nel 1939, si trasferirà a Chevetogne. L’intenzione era quella di favorire la comunione e l’unità tra le Chiese, secondo una formulazione, che, all’epoca gli valse l’esilio e la condanna ecclesiastica: “Le chiese unite a Roma e non assorbite da Roma”. Trasferito all’abbazia di En-Calcat, in Francia, fece ritorno a Chevetogne solo nel 1951.  Nell’immediato dopoguerra strinse una profonda amicizia con mons. Roncalli, il futuro Giovanni XXIII, che di lui ebbe a dire: “L’unico vero metodo di lavoro al fine di riunificare le Chiese è quello di dom Beauduin”. L’anziano monaco si spense nella sua abbazia, l’11 gennaio 1960.      

 

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:

Lettera agli Ebrei, cap. 2,5-12; Salmo 8; Vangelo di Marco, cap. 1,21b-28.

 

La preghiera del martedì è in comunione con le religioni tradizionali dell’Africa Nera, e con quante da esse hanno tratto origine.

 

Qui continuano insistenti le piogge. Le acque del Rio Vermelho sfiorano pericolosamente i livelli di guardia e si parla di danni a strutture ed edifici della città, che è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio storico e culturale dell’Umanità. Se, fortunatamente, qui non si registrano vittime, ci sono però quelle che si contano a decine e decine in altri Stati del Brasile (soprattutto a Teresópolis, nello Stato di Rio de Janeiro, già pesantemente colpito nell’aprile dello scorso anno). Per far fronte a cui, oltre alla preghiera dei poveri, si dovranno azionare la solidarietà di chi dispone di mezzi e risorse e l’intervento dei poteri pubblici.    

 

“Troppi di noi dissipano le loro energie nell’essere “a favore di tutte le buone cause”, partecipando a incontri e votando risoluzioni, organizzando e presentando petizioni – tutto questo sforzo per cambiare gli altri, mentre se davvero volessimo impegnarci seriamente, dovremmo usare questa energia per cambiare noi stessi… Diventiamo radicali stanchi perché usiamo la nostra arma più debole: le urne, dove siamo sempre in minoranza, e rifiutiamo di usare la nostra arma più forte: il potere spirituale”. Lo diceva Ammon Hennacy e sospettiamo avesse qualche ragione.  Di lui, nel congedarci, vi proponiamo un’altra citazione, tratta da “The Book of Ammon” ( Catholic Worker Books). Che ha, ci pare una serie di insegnamenti validi tutt’ora, ed è, comunque,  per oggi, il nostro

 

PENSIERO DEL GIORNO

Perché sto scioperando? Beh, perché tu non scioperi? La Bomba atomica o la Bomba all’idrogeno ti fanno dormire meglio la notte? Credi che i nostri politici ci proteggeranno dalla distruzione in una guerra atomica? È sensato pagarne il conto con le tasse sul reddito? Io non pagherò le tasse quest’anno, come non l’ho fatto negli ultimi sette anni. Non mi aspetto di fermare la Terza Guerra Mondiale con il mio rifiuto di pagare, ma non credo nel pagamento per qualcosa in cui non credo – e tu? Tu credi che qualcuno abbia mai “vinto” una guerra? O che venga un qualche bene dal rendere male per male? Io non ci credo. Né credo di aver bisogno di predicatori o di poliziotti per sapere come comportarmi. Credo nella responsabilità personale, ed è per questo che sciopero. Perché tu no? Paghi le tasse perché hai paura del sacrificio che la fiducia in Dio e l’opposizione allo stato può comportare? Io ho deciso molto tempo fa che, mentre tutti dobbiamo morire, io potevo scegliere qualcosa per cui valesse la pena di vivere e morire. Si può morire per ciò in cui si crede, come per ciò in cui non si crede. Ricorda ciò  che  Johnson disse a Boswell, “Il coraggio è la più grande virtù, perché senza di esso non puoi praticare le altre virtù”. Se vuoi un mondo migliore, non l’otterrai tentando di trasformare in uomini dei membri del Congresso, scrivendogli delle lettere o votando dei politici, dato che tutti credono nella guerra, o aspettandoti grandi cose da un Governo Mondiale, composto di questi stessi ignobili politici. Né prendendoti gioco di Dio, recitando preghiere per la pace, mentre fabbrichi munizioni o paghi le tasse perché la guerra ne sia avvantaggiata. Questo tipo di preghiere rimbalza! Se vuoi progredire in questo con il tuo pensiero, eccoti i primi passi (tu saprai in cuor tuo, ciò che è giusto per te): Studia il Sermone della Montagna, e le vite di uomini impegnati come San Francesco, George Fox, Tolstoj, e Gandhi. Cerca di far coincidere ogni cosa che fai con gli insegnamenti di Cristo. Chiediti se rendere male per male nei tribunali, nei parlamenti, nelle prigioni e in guerra non sia negare Cristo. Se la tua risposta è sì, allora smetti di farlo… In sintesi: RIFIUTA di registrarti per la leva o l’addestarmento militare! RIFIUTA di comprare obbligazioni di guerra! RIFIUTA di fabbricare munizioni!  E quando vieni a saperlo, RIFIUTA di pagare le tasse per la guerra. (Ammon Hennacy,  The book of Ammon).

 

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 11 Gennaio 2011ultima modifica: 2011-01-11T23:08:00+01:00da fraternidade
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