Giorno per giorno – 01 Dicembre 2010

Carissimi,

“I discepoli gli dissero: Dove potremo mai trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?” (Mt 15, 33). Zucconi quei discepoli, ci dicevamo stasera nella chiesetta dell’Aparecida. La stessa scena era avvenuta solo pochi giorni prima (cf Mt 14, 15 ss), e già si erano dunque scordato tutto? No, più probabile è che si tratti dello stesso fatto, collocato solo in un tempo e in un contesto diverso, con una folla diversa e con un diverso numero di pani e di pesci,  per dire che non è avvenuto una volta sola e chiusa lì, ma è ciò che deve avvenire sempre. Il racconto dei pani è, assieme a quello delle guarigioni, ciò che dà concretezza alla compassione di Dio, il quale non ce la fa a semplicemente commuoversi davanti ai mali dell’umanità, asciugandosi poi subito l’eventuale lacrima, ma ha bisogno di fare qualcosa. A dare pane, nel caso, finché ce n’è, o a farsi Lui stesso pane, come segno di una disponibilità totale, quando non ce n’è più, quando cioè, le “cose” – o, ancor più, le parole anche sacre di un rito – non bastano più a dire il dono. C’è bisogno di mettere in campo le nostre risorse, la nostra vita, il nostro “corpo” (“questo è il mio corpo dato per voi”).  A questo punto, anche noi potremo ripetere il nostro racconto dei pani, non due volte, con Marco e Matteo, ma molte di più, perché avremo capito che in ciò consiste il “fate questo in memoria di me”: darsi come pane per saziare le fami del mondo. Se ci si limitasse invece a ripetere le messe, sarebbe solo un inutile sacrilegio.  

 

Il calendario ci porta oggi la memoria di Charles de Foucauld,  fratello universale.

 

Tamanrasset.jpgCharles de Foucauld de Pontbriand nacque il 15 settembre 1858, a Strasburgo. Rimasto orfano all’età di sei anni, venne affidato con la sorella Marie alle cure del nonno materno. Dopo la prima comunione all’età di quindici anni, Charles, praticamente agnostico, si diede a una vita gaudente e dissipata. Abbracciata la carriera militare, nel 1880 fu inviato con il suo reggimento a Sétif, in Algeria, dove nonostante i divieti, si fece raggiungere dalla donna con cui ha avviato una relazione. Dopo una serie di punizioni,  nel marzo del 1881, venne congedato per “indisciplina, aggravata da cattiva condotta notoria”. Nel maggio seguente ottenne tuttavia di essere reintegrato, partecipando per otto mesi alla campagna contro la rivolta di Bou-Amama, nel sud oranese. Profondamente impressionato dalla civiltà araba, volle conoscerla più da vicino. Lasciato definitivamente l’esercito, a partire dal 1883, prese a studiare l’arabo e l’ebraico, preparando minuziosamente il viaggio che lo porterà ad esplorare Marocco, Tunisia e Algeria. Il 1886 vide l’inizio della sua conversione, quando, nella chiesa di S. Agostino, a Parigi, si confessò da padre Huvelin. Nel 1890, entrò in una trappa, che lasciò tuttavia nel 1897, avendo maturato la convinzione che Dio gli stesse chiedendo altro. Emessi i voti di castità e povertà assoluta, in forma privata, davanti al suo confessore, Charles si recò in Palestina, dove per qualche anno fece il giardiniere nel monastero delle Clarisse di Nazareth. Nell’agosto del 1900 si recò in Francia per prepararsi al sacerdozio. Dopo l’ordinazione, avvenuta nel giugno del 1901, si recò in Algeria, scegliendo di abitare a Tamanrasset, nel Sahara, dove visse per quindici anni una vita nascosta, come quella del falegname Gesù di Nazareth, dedicandosi alla preghiera, al lavoro e allo studio. Lì apprese a scorgere nei suoi vicini musulmani i suoi propri fratelli e i figli dell’unico Dio. Alcune prese di posizione degli ultimi tempi parvero indicare una reviviscenza dell’antico spirito bellicoso e nazionalista che gli era stato inculcato in gioventù. Si trattò tuttavia di umane debolezze che non attenuarono il significato complessivo di una vita che resta tra le testimonianze  più alte della spiritualità del nostro tempo.  Il 1° dicembre 1916, un gruppo di tuareg ribelli invase la roccaforte, per saccheggiarla e impadronirsi delle armi che vi erano custodite; fratel Charles, immobilizzato e legato, fu tenuto sotto tiro da un ragazzino di quindici anni. Forse un falso movimento impaurì la guardia, che sparò e uccise così, quasi per caso, l’eremita del Sahara. Negli anni successivi alla sua morte, sorgeranno numerose famiglie religiose che si ispirano agli ideali di Charles de Foucauld. Tra queste, le più conosciute, quelle dei Piccoli Fratelli e le Piccole Sorelle di Gesù e i Piccoli Fratelli del Vangelo, che vivono del loro lavoro  in fraternità povere e nascoste, condividendo con semplicità la vita dei loro vicini.

 

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:

Profezia di Isaia, cap.25, 6-10a; Salmo 23; Vangelo di Matteo, cap.15, 29-37.

 

La preghiera del mercoledì è in comunione con tutti gli operatori di pace, quale ne sia la religione, la cultura o la filosofia di vita.

 

Oggi è la Giornata mondiale di lotta contro l’Aids e di solidarietà con i portatori di Hiv. Nella preghiera di stamattina abbiamo ricordato amici, amiche e conoscenti che vivono questa esperienza. Li mettiamo anche nella vostra. Che l’amicizia che non viene meno e la  presenza solidale in ogni situazione che la renda concretamente possibile siano la testimonianza di una paternità che ci accoglie tutti in un unico abbraccio.  

 

Insegnaci a pregare” è un libriccino di trenta pagine, uscito, regalatoci un paio d’anni fa dai Piccoli Fratelli del Vangelo di Spello, a cui si deve la sua pubblicazione. È scandito in sei brevi meditazioni sulla preghiera e destinato “a chi vuole iniziare l’esperienza del pregare senza stancarsi, a chi porta in sé il desiderio, la sete dell’incontro nel silenzio, a chi vuole nutrire il suo quotidiano dell’eucaristia, a chi è già sul cammino della preghiera, a chi si è appassionato di Gesù, nostro fratello e Signore”. Noi, nel congedarci, vi facciamo dono di una sua pagina. Che vi piacerà e che, per oggi, il nostro

 

PENSIERO DEL GIORNO

Se la tua celebrazione e la tua adorazione eucaristica saranno vere e sincere, sarai preso dal profondo desiderio che tutta la tua vita diventi una Eucaristia. Quel pane spezzato per amore, che accogli e contempli non può non darti la voglia e la forza di continuare a donarti e a spezzarti per i tuoi fratelli. Charles de Foucauld racconta come quando si trovava in adorazione davanti all’Eucaristia e sentiva un povero bussare alla porta, si dirigesse immediatamente e con gioia verso di lui per continuare a contemplare nel volto del fratello il medesimo volto del Cristo contemplato nell’Eucaristia. Eucaristia sarà quindi anche il tuo studio adempiuto con amore e il desiderio di essere domani più preparato a servire i tuoi fratelli. Eucaristia il tuo lavoro attraverso il quale procuri il pane quotidiano per te e la tua famiglia, contribuendo ad un progresso armonico della società. Eucaristia il tuo impegno quotidiano per la pace, la giustizia e il tuo impegno politico portato avanti con integrità a costo di pagare di persona. Eucaristia il tuo fare piccole e coerenti scelte alternative di condivisione con gli ultimi che, come capitò a Gesù, potranno anche causarti incomprensioni e opposizioni. Se rimarrai fedele ad una celebrazione e adorazione quotidiana dell’Eucaristia, ti renderai anche conto come il donarsi del Cristo si attui nella discrezione, nel nascondimento, nell’umiltà, nella semplicità, nella gratuità. Lui infatti nell’Eucaristia ti accoglie facendosi accogliere. Ti convincerai allora che celebrare in modo autentico l’Eucaristia non sarà solo dare, ma anche forse e soprattutto accogliere, ascoltare, lasciarsi perdonare, lasciarsi amare, farsi piccolo, umile. Servire l’altro quasi senza darlo a vedere, accogliere l’altro dando l’impressione che sia lui ad accoglierti. E questo tuo celebrare concretamente con tutta la tua vita l’Eucaristia ti farà sperimentare un bisogno estremo di nutrirti quotidianamente di Lui per continuare a donarti e ad accogliere come Lui, in Lui e per mezzo di Lui. (Piccoli Fratelli del Vangelo, Insegnaci a pregare).

 

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro. 

Giorno per giorno – 01 Dicembre 2010ultima modifica: 2010-12-01T23:04:00+01:00da fraternidade
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