Giorno per giorno – 22 Novembre 2010

Carissimi,

“In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere” (Lc 21, 3-4). Erano solo quattro versetti il Vangelo di oggi, di cui due questi. Con la figura di una donna, una povera vedova, che dà tutto ciò che le resta per vivere, posta praticamente a chiusura del ministero pubblico di Gesù, come un’altra figura di donna, la suocera di Simone, che, guarita dalla febbre, “cominciò a servirli” (Lc 4, 39), ne aveva segnato l’inaugurazione. Fotografie di Gesù, al femminile. Come dovrebbe essere la chiesa, e cioè, noi tutti, uomini e donne. E i presbiteri (o, chissà, domani, le presbitere) per primi(e). Vocazione al servizio, a dare la vita, senza sconti. Gesù dev’essersi portato al Calvario l’immagine di quella donna come viatico: se lo ha fatto lei, non dovrei farlo io? È in questo che il buon Dio l’ha riconosciuto come figlio. Il prediletto, a sua immagine.  E noi, noi ci riusciamo almeno qualche volta a darci interamente, senza dimenticarci, debitamente nascosto in qualche cassetto, qualche spicciolo di “mio” o di “io” (anche solo per dire “come sono buono, io!”), dato che bisogna essere comunque, almeno un po’, prudenti e previdenti? “In verità, vi dico”, quando Gesù introduce qualche sua affermazione in questo modo, è come stesse proclamando un dogma. Quello che abbiamo ascoltato oggi è uno dei dogni della Chiesa dei poveri. Cioè, della Chiesa di Gesù.

 

Oggi il calendario ci porta la memoria di Eberhard Arnold, profeta della nonviolenza, fondatore di Bruderhof, e quella di Clive Staples Lewis, 

 

22 EBERHARD ARNOLD bis.jpgNato a Königsberg, in Germania, il 26 luglio 1883 da una famiglia di intellettuali borghesi, Arnold fece, ancora bambino, l’opzione dei poveri e degli oppressi, suscitando il disappunto del parentado e la riprovazione della sua chiesa.  Subendo le pressioni della famiglia, si iscrisse alla facoltà di teologia dove si laureò e, nel 1909, sposò Emmy von Hollander che sarebbe stata la sua fedele compagna di vita e di missione. Ai primi anni di matrimonio risale la sua critica ai vincoli della Chiesa con lo Stato e con il sistema di proprietà. Questo lo portò a rifiutare per coerenza la cattedra teologica, preferendo studiarsi di “essere cristiano” che insegnare teologia. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, con il tragico affermarsi delle sirene nazionalista e militarista e i gravi problemi sociali che ne seguirono, spinse i coniugi Arnold, i loro figli e una piccola cerchia di amici a chiedersi cosa significasse concretamente vivere il Discorso della Montagna nelle circostanze attuali. Da questo desiderio nacque Bruderhof (il luogo dove vivono i fratelli), che, ispirandosi alle comunità anabattiste del XVI secolo,  adottò la pratica del battesimo degli adulti, la condivisione dei beni, la dottrina e la pratica della pace e della nonviolenza.  All’inizio degli anni trenta, la comunità contava un centinaio di membri e fu allora che decise di affiliarsi agli Hutteriti nordamericani, cui si sentiva spiritualmente legata.  Totale invece l’incompatibilità con l’ideologia propagandata dal nazismo che era nel frattempo salito al potere. Davanti all’impossibilità di continuare libera e fedele agli insegnamenti di Cristo,  e per la scelta di negarsi a servire in armi lo stato, la maggior parte dei membri della comunità si trasferì in Svizzera e, successivamente in America. Eberhard non potè. Le conseguenze di un rottura alla gamba lo costrinsero a letto. Ricoverato in ospedale a Darmstadt per sottoporsi ad una chirurgia, vi morì per complicazioni post-operatorie, il 22 novembre 1935.

 

22 C.S. LEWIS.jpgClive Staples Lewis nacque il 29 novembre 1898 a Belfast, Irlanda, secondo dei due figli di Flora Augusta Hamilton e di Albert James Lewis. All’età di sei anni la famiglia Lewis si trasferì a Strandtown, dove, nel 1908, morì prematuramente la madre. All’età di 15 anni il giovane Clive, anche per l’influsso del professore a cui il padre aveva affidato la sua formazione,  abbandonò la fede e la pratica cristiana. Diciottenne, venne ammesso con una borsa di studio all’Università di Oxford, ma, l’anno successivo, nel 1917, richiamato alle armi, dovette interrompere gli studi e partire per il fronte. Ferito nella battaglia di Arras, rientrato in Inghiletrra per la convalescenza, strinse un forte legame di amicizia con Janie King Moore, madre di un commilitone, morto in battaglia. Dopo la guerra Lewis e Janie Moore andarono a vivere insieme. Completati gli studi, nel 1923, Lewis inaugurò la sua carriera accademica che gli valse l’incarico di docente temporaneo di Lingua e Letteratura Inglese presso l’University College di Oxford, dove insegnerà fino al 1954. Qui incontrò lo scrittore e filologo J.R.R. Tolkien, con cui avviò un sodalizio profondo e duraturo, decisivo per la sua conversione al cristianesimo, che sfociò nella sua adesione alla chiesa anglicana, nel 1931. Negli anni successivi, fino al 1950, Lewis scrisse la maggior parte delle sue opere, tra cui Le lettere di Berlicche e le Cronache di Narnia. Nel 1950, ricevette la prima lettera da una sua ammiratrice americana, Helen Joy Davidman-Gresham, con cui iniziò un lungo rapporto epistolare e che incontrò di persona nel 1952. Lewis che aveva riassunto la relazione dell’uomo con l’assoluto nel concetto di ricerca della gioia, finì per innamorarsi di questa donna che si chiamava Joy (gioia). Che egli sposerà nel 1956.  Sfortunatamente la comparsa di un tumore alle ossa porto la donna alla morte, nel 1960. Clive Staples Lewis morì il 22 novembre del 1963 in seguito all’aggravarsi di problemi cardiaci. Della sua conversione aveva scritto: “Fui forse il convertito più disperato e riluttante d’Inghilterra. Allora non mi avvidi di quello che oggi è così chiaro e lampante: l’umiltà con cui Dio è pronto ad accogliere un convertito anche a queste condizioni. Per lo meno, il figliol prodigo era tornato a casa coi suoi stessi piedi. Ma chi potrà mai adorare adeguatamente quell’amore che schiude i cancelli del cielo a un prodigo che recalcitra e si dibatte, e ruota intorno gli occhi risentito in cerca di scampo? Le parole compelle intrare, obbligali ad entrare, sono state così abusate dai malvagi che a sentirle rabbrividiamo ma, opportunamente comprese, scandagliano gli abissi della misericordia Divina. La durezza di Dio è più mite della dolcezza umana, e le Sue costrizioni sono la nostra liberazione”.

 

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:

Libro dell’Apocalisse, cap.14, 1-3.4b-5; Salmo 24; Vangelo di Luca, cap.21, 1-4.

 

La preghiera di questo lunedì è in comunione con i fedeli del Sangha buddhista.

 

Noi ci si congeda qui, con una citazione di Clive Staples Lewis, tratta dal suo “Mere Christianity” (HarperOne). Che è, per oggi, il nostro

 

PENSIERO  DEL GIORNO

Il Cristianesimo pensa alle persone umane non come a semplici membri di un gruppo o elementi di una lista, ma come a organi di un corpo – differenti uno dall’altro, ciascuno con un contributo specifico che non può essere di nessun altro. Quando ti accorgi che desideri che i tuoi figli, o i tuoi allievi, o anche i tuoi vicini diventino persone esattamente come te, ricordati che Dio probabilmente non ha mai pensato a questo. Tu e loro siete organi differenti, destinati a fare cose differenti. Da una parte, quando sei tentato di non preoccuparti dei problemi di qualcun altro perché in fondo “non sono affari tuoi”, ricorda che, benché egli sia diverso da te, fa parte dello stesso organismo come te. Se dimentichi che egli, come te,  appartiene a questo stesso organismo, diventerai un Individualista. Se dimentichi invece che egli è un organo diverso da te, se vuoi sopprimere ogni differenza, diventerai Totalitario. Ma il Cristiano non deve essere né Individualista né Totalitario. (C. S. Lewis, Mere Christianity).

 

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 22 Novembre 2010ultima modifica: 2010-11-22T23:28:00+01:00da fraternidade
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