Giorno per giorno – 24 Agosto 2009

Carissimi,

“Filippo incontrò Natanaele e gli disse: Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret. Natanaele esclamò: Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono? Filippo gli rispose: Vieni e vedi” (Gv  1, 45-46). È il racconto della vocazione di Natanaele (da “netan el”, “Dio ha dato”), che alcuni, per spiegarne l’assenza del nome nella lista dei Dodici, identificano con il Bartolomeo (in aramaico “bar Talmai”, figlio di Talmai), menzionato da Matteo, Marco e Luca. Che lo sia o no, non importa molto: la sua è la storia di uno dei modi possibili di giungere alla fede in Gesù, per poi crescere in essa. Sì, quel tipo mi dà fiducia. A Natanaele perché gli ha detto che l’aveva visto sotto il fico, a me chissà perché. Ma è così. E ci si mette a seguirlo. E Lui che ci avvisa: ne vedrete delle belle! E noi immaginiamo chissà che cosa. Tutto, meno che quello. Che, cioè,  Lui avrebbe fatto quella fine. Che non è una fine, ma il fine, cioè Dio. La croce. Dio che scende, abbraccia tutti gli uomini, anzi, l’universo intero, e risale. Fede è molto più che dire semplicemente: tu sei Dio. È sprofondare con Lui negli inferni del mondo, sperimentare con Lui la sua stessa assenza, per riempire gli altri di Lui. Il che però ci dice  l’impossibiltà della fede. Dato che, a noi, dà gia le vertigini guardare in basso dal primo gradino che porta in casa. Ma c’è la sua grazia.      

 

Oggi la Chiesa celebra la memoria di Bartolomeo apostolo, a cui noi si aggiunge il ricordo di Simone Weil, mistica, prigioniera di Cristo, e di Alfredo Fiorini, missionario e martire in Africa.

 

24 Martirio Bartolomeo.jpgBartolomeo (sec.1°), figlio di Tolomeo, fu uno dei dodici apostoli. A partire dal IX secolo, alcuni lo vollero identificare con Natanaele, menzionato nel Vangelo di Giovanni: “Gesù vide venire Natanaele e disse: ‘Questo è un vero israelita, un uomo senza inganno” (Gv 1,45 ss).  Matteo, Marco, Luca e gli Atti fanno riferimento a lui come a uno dei Dodici. Un’antica tradizione armena afferma che l’apostolo Bartolomeo, dopo aver predicato l’Evangelo in India, si sarebbe recato in Armenia, portando la fede cristiana al re Polimio, alla sua sposa e a più di dodici città. Queste conversioni avrebbero provocato l’ira dei sacerdoti locali che ottennero dal fratello del re la condanna a morte dell’apostolo. La stessa tradizione  dice che fu spellato vivo e successivamente decapitato.

 

24_SIMONE_WEIL.JPGSimone Weil nacque a Parigi, il 3 febbraio 1909, in una ricca famiglia ebrea agnostica. Giovanissima, sentì fortemente l’esigenza di condividere la vita, i bisogni e le lotte degli “ultimi”. A tal fine, sceglieva di privarsi di tutto ciò che i più poveri non potevano comprarsi. Volle sperimentare la vita dura della manodopera comune delle fabbriche e delle campagne. Militante di sinistra, nel 1936 fu volontaria nelle file dei repubblicani durante la Guerra Civile spagnola, senza tuttavia arrivare ad uccidere nessuno. Nel 1938 aderì alla fede cristiana, senza però accettare il battesimo. Durante la 2ª Guerra Mondiale, collaborò con il movimento Francia Libera contro l’occupazione nazista. Visse letteralmente consumata nella dedizione di sé fino all’ultimo, in totale umiltà. Morì il 24 agosto 1943, a Londra, rifiutando cibo e medicine per solidarietà con le privazioni della popolazione della Francia occupata.

 

24 ALFREDO FIORINI.jpgAlfredo Fiorini era nato il 5 settembre 1954 a Terracina. Conseguita la laurea in medicina, nel 1982 era entrato nel Postulantato dei Missionari Comboniani a Firenze, e, al termine del noviziato, nel 1986, aveva fatto la sua professione religiosa. Conseguito il diploma in medicina tropicale e igiene, nel febbraio 1991 venne inviato in Mozambico. Il paese, devastato da undici anni di guerra civile, viveva una realtá di violenze, saccheggi, uccisioni, odi e vendette. Fiorini sarà l’unico medico ad operare in un territorio di duemila km², aiutato solo da una suora, un’ostetrica e  quattro portantini. Della sua scelta ebbe a scrivere: “La vivo come momento prolungato di innamoramento. Ritengo che il Signore usi due modi per chiamarci alla sua volontà, attraverso esperienze di grande gioia o esperienze di grande dolore. La grande gioia e il grande dolore si ritrovano uniti in maniera quasi paradossale nel momento in cui si è innamorati, quando si vive una situazione di pienezza e nello stesso tempo aspettando e desiderando il volto della persona amata”. Fu ucciso il 24 agosto 1992, da alcune raffiche di mitra sparate da un gruppo di guerriglieri del Renamo.

 

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono propri della memoria dell’apostolo Bartolomeo e sono tratti da:

Libro dell’Apocalisse, cap.21,9-14; Salmo 145 ; Vangelo di Giovanni, cap. 1,45-51.

 

La preghiera di questo lunedì è in comunione con le grandi religioni dell’India, Vishnuismo, Shivaismo, Shaktismo.

 

“Voi avrete tribolazioni nel mondo, ma abbiate fiducia: io ho vinto il mondo!” (Gv 16, 33). Come ripetere questo invito alla fiducia a quanti vivono oggi l’esperienza della tribolazione, senza farsene carico con essi, fatti una sola cosa con essi? Chi è la Chiesa? Noi? Noi siamo loro: i perdenti, gli esclusi, i dannati della terra. In cui Dio, in Gesù Cristo, si è una volta per tutte identificato. La chiesa è sacramento di questa identificazione. O non è. Se siamo altro, non credeteci, anzi fuggiteci: siamo un cumulo di menzogne, idoli mortiferi e mortali. Per stasera è tutto e noi ci si congeda offrendovi in lettura questa citazione di Simone Weil, tratta dal suo “L’attesa di Dio” (Rusconi). Che è il nostro   

 

PENSIERO DEL GIORNO

C’è soltanto un’occasione nella quale veramente smarrisco questa certezza (di Dio): quando incontro la sventura altrui, anche quella che mi è indifferente, di chi mi è sconosciuto (e forse persino di più), compresa la sventura dei secoli passati, anche dei più lontani. Questo contatto mi procura un male così atroce, mi trafigge talmente l’anima da parte a parte, che per qualche tempo amare Dio mi diventa quasi impossibile. Manca poco che non dica impossibile. Al punto che me ne preoccupo per me stessa. Mi rassicura un poco il ricordo di Cristo che ha pianto nel prevedere gli orrori del saccheggio di Gerusalemme. Spero che egli perdonerà la mia compassione. (Simone Weil, L’attesa di Dio).

 

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 24 Agosto 2009ultima modifica: 2009-08-24T23:12:00+02:00da fraternidade
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