Giorno per giorno – 30 Luglio 2009

Carissimi,

“Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi” (Mt 13, 47-48). È la parabola che chiude questo discorso di Gesù che occupa tutto il capitolo 13 di Matteo. Come notava Dayane stamattina, ripropone lo stesso insegnamento della parabola del grano e della zizzania. Con cui Gesù frena ogni intemperanza e intolleranza dei discepoli nei confronti degli elementi di antiregno che fanno e continueranno a far parte della nostra esperienza terrena. Del resto chi siano davvero i figli del Regno (in questo caso i pesci buoni) e i figli del maligno (i pesci cattivi), o quando noi stessi si sia una cosa o l’altra, lo può dire solo Lui. Anche se, i tratti dei figli del Regno, Lui li ha in qualche modo già delineati nelle laicissime e niente affatto moralistiche “beatitudini”: essi sono i poveri, gli afflitti, i miti, i desiderosi di giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore,  gli operatori di pace,  i perseguitati per la giustizia.    

 

Oggi il nostro calendario ecumenico ci porta la memoria di William Penn, uomo di pace e di dialogo.

 

30. WILLIAM PENN.jpgNato il 14 ottobre 1644, a Londra, da Margareth e dall’ammiraglio della Corona, di cui ereditò il nome,  il giovane William, quando conobbe la Società degli Amici attraverso la predicazione di Thomas Loe, cominciò a frequentarla, finendo poi per aderire ad essa con convinzione ed entusiasmo.  La Società era stata fondata nel 1647 dal predicatore inglese George Fox, e si caratterizzava per l’enfasi posta sull’assenza di gerarchia e di templi, sull’autorità della coscienza in materia di costumi, sul riconoscimento dei carismi e sullo stile di vita semplice ed essenziale dei suoi membri, sull’importanza data al silenzio durante il culto, e sulla valorizzazione del dialogo e dei mezzi pacifici per risolvere le controversie.  Tutto questo doveva ovviamente apparire piuttosto rivoluzionario e destabilizzante agli occhi dei poteri forti dell’epoca, sia civili che religiosi. Sicché William (che nel frattempo si era sposato con Gulielma Springett)  dovette presto conoscere le patrie galere, assieme ad altre migliaia di suoi compagni di fede. In seguito, tuttavia, il 4 marzo 1681, essi ottenero da re Carlo II l’autorizzazione ad insediarsi nei domini oltremare della corona britannica, nel territorio dell’attuale Pennsylvania, dove giunsero l’8 novembre 1682. Qui fondarono Filadelfia (città dell’amore fraterno) e, coerentemente con la loro fede religiosa e filosofia di vita, inaugurarono, sotto la guida di Penn, quello che fu chiamato il Santo Esperimento. Una società senza esercito, dove donne e uomini godevano di uguali diritti, la libertà religiosa era effettivamente garantita, le relazioni tra coloni e tribù indiane e presto i numerosi immigrati che giunsero da ogni dove, erano  basate sul rispetto reciproco, sul dialogo e sulla convivenza  pacifica.  Il coraggioso profeta quacchero, che aveva posto la sua vita, la sua intelligenza, la sua penna e la sua attività al servizio dell’evangelo della pace  e della tolleranza,  morì il 30 luglio 1718.

 

In questa data  ricordiamo anche le vittime innocenti di un massacro, compiuto in odio alla fede. Si tratta dei

 

Venti Martiri Pentecostali in Perù, vittime dell’odio anti-cristiano e dell’intoleranza religiosa.

 

30 Ayacucho-Peru-.jpgIl 30 luglio 1984, a Santa Rosa, dipartimento di Ayacucho, circa duecento fratelli evangelici pentecostali erano riuniti in preghiera, quando un commando di quindici elementi di Sendero Luminoso entrò nella chiesa, bloccò tutte le uscite e cominciò a sparare all’impazzata sulla gente, compresi vecchi e bambini. Venti restarono morti a terra.  Altri quarantacinque furono feriti. Compiuto il massacro i guerriglieri minarono e incendiarono la chiesa.

 

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:

Libro dell’Esodo, cap. 40,16-21.34-38; Salmo 84; Vangelo di Matteo, cap. 13,47-53.

 

La preghiera del giovedì è in comunione con le religioni tradizionali indigene.

 

Tisha beAv.jpgTisha beAv, cioè il 9 del mese di Av, è stato spesso, lungo i secoli, un giorno funesto per il popolo ebreo. Fu in tale data che avvenne, nel 587 a.C. la distruzione del Tempio di Salomone, e nel 70 d.C. la distruzione, ad opera dei romani,  del secondo Tempio; e nel 1492, l’espulsione degli ebrei (e anche dei musulmani)  dalla penisola iberica, dove abitavano da secoli, con la confisca di tutti i loro beni. In tutte le sinagoghe viene letta oggi la Meghillà di Eichà (il libro della Lamentazioni) ed è osservato un rigoroso digiuno di 25 ore. Stamattina, oltre ad entrare in comunione con i nostri fratelli ebrei, abbiamo voluto includere nella nostra preghiera, la distruzione di ogni altro Tempio di Dio, da quello della natura, attraverso le varie forme di inquinamento dissennato, a quello dei popoli, vittime dello sfruttamento, della fame e delle malattie, e, più in generale, dell’attuale modello di [in]civiltà e di [sotto]sviluppo, a quello delle culture, emarginate e soffocate, o delle religioni perseguitate. Che la nostra preghiera si trasformi in impegno consapevole e permanente e in azione di lotta e di resistenza su tutti questi fronti.

 

Noi ci congediamo qui, offrendovi in lettura questa citazione di William Penn, tratta dal suo “Advice to his children”, che è, per oggi, il nostro

 

PENSIERO DEL GIORNO

Figli miei, temete Dio; abbiate cioè in voi un santo timore per evitare ciò che è male, e un impegno rigoroso nell’abbracciare e fare ciò che è bene. La misura e il livello di tale conoscenza e dovere è la luce di Cristo nelle vostre coscienze, attraverso la quale, secondo Giovanni 3, 20-21, voi potete vedere chiaramente se le vostre azioni, sì, certo, al pari delle vostre parole e pensieri, sono realizzate in Dio o no; (perché esse sono le opere della mente, per le quali dovete essere giudicati). Voglio dire che, con questa luce divina di Cristo nelle vostre coscienze, potete giudicare da voi stessi i vostri pensieri, parole, azioni, e avere un giusto, vero, solido e infallibile senso del vostro dovere verso Dio e verso l’uomo. E quando voi arriverete ad obbedire a questa benedetta luce nelle sue sante verità, essa vi porterà fuori dalle tenebre del mondo, dai suoi cammini e dalle sue opere, e vi condurrà al cammino e alla vita di Cristo e a far parte del numero dei suoi generosi seguaci, per prendere la vostra croce per amor suo, che portò la sua per amor vostro, e per diventare figli della luce, rivestendovi di essa come vostra santa armatura, con la quale potete scorgere e resistere ai dardi infiammati delle tentazioni di Satana, e vincerlo in tutti i suoi assalti. (William Penn, Advice to his children,  I, 2).

 

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 30 Luglio 2009ultima modifica: 2009-07-30T23:05:00+02:00da fraternidade
Reposta per primo quest’articolo