Giorno per giorno – 13 Febbraio 2009

Carissimi,
ancora i pagani che marcano un punto. Quelli della decapoli ieri, quelli, chissà, di tutto il mondo oggi. Che portano a Gesù un sordomuto (Mc 7, 31-32). Ora, ciò che Lui intende dire ai suoi discepoli (anche a noi, perciò, se abbiamo la pretesa di esserlo) è assai più che la guarigione di un poverocristo. O, meglio, è quella sì, ma tradotta in insegnamento per noi. Come a dire: quel tale siete voi. Valdecí diceva stamattina: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E, se noi ci chiudiamo all’ascolto di chi è nel bisogno, siamo anche, nello stesso tempo, incapaci di annunciare l’Evangelo, quello vero. Perché Buona Notizia è proprio quella del Dio-che-ascolta. E, per noi, l’ascolto della Sua parola consiste in primo luogo nell’ascolto di coloro che giacciono nell’oppressione (Es 3,7-8). Sicché, se non prestiamo attenzione a questi, siamo negatori di Dio (di questo Dio!), chiesa di atei (di cui, non a caso, gli “atei devoti” colgono la sintonia), e la nostra religione è nulla. O, al massimo, un po’ di oppio a buon mercato. E non ci varrà nulla la corsa a rinserrare le fila, a ritirare scomuniche, a comprarci qualche proselito in più, a stipulare concordati con i governi, a scendere a compromessi con i poteri, a garantirci privilegi e prebende, a occupare qualche spazio pubblico in più. I poveri ci lasceranno irrimediabilmente, perché noi non sapremo più proferir verbo, anzi, il Verbo. E Lui se ne andrà con loro, per sempre. Salvo che. Salvo che, presa una volta ancora l’iniziativa, i poveri pagani della terra, portino noi (la sua chiesa) fino a Lui e l’implorino: sturale tu le orecchie, donale tu la tua parola, le tue azioni, Signore!

Il calendario ci porta oggi la memoria di Santiago Miller, martire in Guatemala.

13 SANTIAGO MILLER.jpgJames Alfred Miller era un religioso lassalliano, originario degli Stati Uniti. Nato a Stevens Point, Wisconsin, il 21 settembre 1944, primogenito di Arnold e Lorraine Miller, James era entrato nell’agosto 1962 nel noviziato dei Fratelli delle Scuole cristiane e aveva emesso i suoi primi voti religiosi l’anno successivo, il 31 agosto. Dopo aver completato il ciclo di studi e aver insegnato alcuni anni in patria, fu inviato nel 1971 in Nicaragua, dove restò quasi dieci anni, insegnando nelle scuole di Bluefields, Waspam e Puerto Cabezas. Rientrato negli Stati Uniti nel 1980, vi si trattenne un anno, ripartendo l’anno successivo questa volta per il Guatemanla, come professore del Collegio de La Salle e direttore dell’Istituto Indigenista. Allegro, amabile e totalmente dedito alla sua gente, non trovava mai tempo per sé. Huehuetenango era una comunità povera e bisognosa, ma anche seriamente impegnata nella lotta per la giustizia. Nel dicembre del 1981, durante un viaggio negli Stati Uniti, per quella che sarebbe stata l’ultima breve visita alla famiglia e per sottoporsi ad una chirurgia al ginocchio, Miller denunciò le condizioni disumane in cui viveva la sua gente: scuole fatiscenti, bambini senza di che vestire, pacifici padri di famiglia assassinati mentre erano al lavoro nei campi, studenti rapiti dai militari e fatti sparire. Poche settimane dopo il suo rientro in Guatemala, il 13 febbraio 1982, quattro uomini armati invasero la scuola e lo uccisero a bruciapelo. Aveva 37 anni di età, venti di vita religiosa.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Libro di Genesi, cap.2, 18-25; Salmo 32; Vangelo di Marco, cap.7, 31-37.

La preghiera del Venerdì è in comunione con i fedeli dell’Umma islamica, che confessano l’unicità del Dio clemente e misericordioso.

Noi forse non ci renderemo mai davvero conto della funzione evangelizzatrice che, quand’anche inconsapevoli, i popoli del Sud del mondo, cristiani o meno, svolgono nei riguardi delle nostre chiese, in questo loro esserci che interpella e scuote le nostre coscienze, in questo richiamarci a un minimo di coerenza, in questo presentarci a Dio (al nostro senso ultimo), perché ci curi (o ci giudichi), e in questa capacità che essi hanno di trasformarci in testimoni credibili di una Parola, a cui fino a ieri (o forse ancora oggi) eravamo e siamo ostinatamente sordi. No, noi non saremo mai sufficientemente riconoscenti a loro, che Dio ha posto sul nostro cammino. Ed è proprio per alcuni nostri fratelli del Sud del mondo che oggi ci chiedono (e noi chiediamo a voi) una preghiera speciale; si chiamano: Hamid, Teodoro, Larmi. E, già che ci siete, metteteci anche Bartolomeo, che sta muovendo i primi passi in una strada nuova.

Ed ora, si va tutti a dormire! Ci resta solo il tempo di proporvi il brano di una lettera che Dom Pedro Casaldáliga ha diretto ai tanti Martiri dell’America Latina di questi ultimi decenni. S’intitola “Carta abierta a nuestros mártires” ed è per oggi il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Vi ricordiamo uno a uno, una a una, / e non diciamo ora nessuno dei vostri chiari nomi, / per dire a tutti e tutte in un solo colpo di voce, / di amore e di impegno: / Nostri martiri! Donne, / uomini, bambini, anziani, / indigeni, contadini, operai, studenti, / madri di famiglia, avvocati, maestre, / militanti e operatori di pastorale, artisti e comunicatori, / pastori, sacerdoti, catechisti, vescovi… / Nomi conosciuti e già incorporati nel nostro martirologio / o nomi anonimi, annotati però nel santorale di Dio. / Ci sentiamo eredità vostra, Popolo testimone, Chiesa martiriale, / diaconi in marcia attraverso questa lunga notte pasquale del Continente, / ancora così oscura, ma così invincibilmente vittoriosa. / Non cederemo, non ci venderemo, non rinunceremo / a questo paradigma maggiore delle vostre vite / che è stato il paradigma dello stesso Gesù /e che è il sogno del Dio vivente per tutti i suoi figli e figlie / di tutti i tempi e di tutti i popoli, / in tutti i mondi, fino al Mondo unico e pluralmente fraterno: / il Regno, il Regno, il suo Regno! / Con san Romero d’America e con tutti e tutte voi, / e uniti alla voce e all’impegno comune / di tutti i fratelli e le sorelle solidali che ci accompagnano, / ci dichiariamo “felici di correre come Gesù / (come voi) / gli stessi rischi, / per identificarci con la Causa degli spossessati”. / In questo mondo prostituito dal mercato totale / e dal benessere egoista, / vi giuriamo con umiltà e decisione: / “Lungi da noi gloriarci ; / in altro che non sia la croce del nostro Signore Gesù Cristo”/ e le vostre croci sorelle della sua! / Con Lui e con voi / continueremo a cantare la Liberazione. / Da Lui e da voi / sapremo con giubilo / che ci tocca risuscitare “anche se questo ci costasse la vita”. (Pedro Casaldáliga, Carta abierta a nuestros mártires).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 13 Febbraio 2009ultima modifica: 2009-02-13T23:01:00+01:00da fraternidade
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