Giorno per giorno – 07 Novembre 2008

Carissimi,
“C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore” (Lc 16, 1-2). A quali beni si applichi la parabola non è detto, ma, l’amministratore in questione, più o meno infedele, è ciascuno di noi e noi tutti insieme, ed è Lui che ci chiama a prestar conto. E il rendiconto potrebbe/dovrebbe essere ogni sera. “Che hai fatto di quanto ti ho affidato?”. Che hai fatto della tua vita oggi? Del tuo tempo, della tua intelligenza, della tua forza, della tua salute, della tua ricchezza? O, se sei cristiano, che uso hai fatto del Vangelo, della tua fede, del battesimo, della memoria della Cena celebrata, del tuo essere chiesa? E noi, colti ogni volta in fallo, noi potremmo solo confonderci. Che fare allora, per non soccombere, sotto il peso – non del suo giudizio, che sarà sempre e soltanto di misericordia -, ma della nostra vergogna, non sufficientemente addestrata all’umiltà e al perdono di sé? Investire negli altri, aiutarli a ridurre il debito che ognuno ha contratto nei confronti della vita, aiutare a caricare i pesi, a volte, così intollerabili, che senza sapere come e perché, in molti si ritrovano sulle spalle. Lui da noi, per sé, non pretende nulla: non riti, né sacrifici, né pellegrinaggi riparatori, non preghiere o giaculatorie, non professioni, per altro poco credibili e tardive, di pentimenti e di affetti. Lui ci addita gli altri, i poveri, comunque poveri, come l’unico luogo, in cui possiamo trovare redenzione.

Oggi è memoria di Pietro Wu Gousheng, catechista e martire in Cina.

07 PIETRO WU GUOSHENG.gifNato nel 1768 a Longping, nella provincia cinese del Guizhou, in una famiglia povera, non-cristiana, Wu Gousheng era cresciuto con una forte passione per la giustizia, che lo portava in ogni occasione a prendere le difese dei più poveri e oppressi. Lavorando duro, riuscì a risparmiare il sufficiente per aprire una locanda. Un giorno ricevette due ospiti cristiani, Xu e Leng, mandati ad aprire la strada alla presenza missionaria a Longping. I due notarono che Gousheng era schietto, generoso ed estroverso, oltre che conosciuto e rispettato nella regione. E cominciarono a parlargli della fede cristiana, convincendolo presto ad aderire ad essa. Nel 1795 ricevette il battesimo, assumendo il nome di Pietro. Il cambiamento che questo determinò nella sua vita e l’impegno a vivere sempre più profondamente la testimonianza all’Evangelo, indussero i missionari a farlo responsabile dei cristiani di quella regione. In poco tempo si contarono a centinaia coloro che avevano deciso di aderire alla nuova fede. Nel 1814 scoppiò una violenta persecuzione contro i cristiani e il 3 aprile di quell’anno Pietro Wu Gousheng fu arrestato. Durante il processo fu sottoposto ad ogni specie di tortura, sopportate con incredibile pazienza e coraggio. Richiesto di calpestare il crocifisso e di rinnegare la fede cristiana, rifiutò. Condannato a morte, la sentenza venne eseguita il 7 novembre 1814. Il 1° Ottobre dell’anno 2000, Giovanni Paolo II lo canonizzò assieme ad altri 119 martiri cinesi.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Lettera ai Filippesi, cap.3, 17- 4, 1; Salmo 122; Vangelo di Luca, cap.16, 1-8.

La preghiera del Venerdì è in comunione con i fedeli della Umma islamica, che confessano l’unicità del Dio clemente e ricco in misericordia.

Guardando ai risultati delle elezioni di un mese fa, potremmo dire che l’attuale “prefeito” (sindaco), ancora per due mesi in carica, è stato giudicato dall’elettorato come l’amministratore della parabola. Intendere, più in generale, e illustrare i risultati e il significato di questa tornata elettorale, come ci chiedono alcuni amici, non è così semplice. La galassia di partiti e partitini (sovente semplici contenitori vuoti) che esprime la politica del nostro Paese non è infatti di sempre facile lettura. Trasformismo e opportunismo sono diffusi anche qui, dove capita che si cambi di partito con la stessa disinvoltura con cui si cambia di autobus. Il che non manca di trovare una sua giustificazione. Ciò che conta, infatti, più di ogni coerenza, è il traguardo del “pane, lavoro, casa, scuola, salute per la cittadinanza intera” (come promettono tutti), o quello del proprio personale arricchimento (come si ripromettono segretamente molti). Detto questo, il nuovo sindaco (che si insedierà il 1° gennaio) è il Dr. Márcio (si pronuncia Mársio), della potente famiglia Caiado, da sempre espressione degli interessi forti nella regione, e candidato del Partido Progressista (una sorta del vostro antico Movimento Sociale), erede della Aliança Renovadora Nacional (lo schieramento che fu a sostegno della dittatura militare). Sorto nel 1980 come Partido Democrático Social (da cui nel 1985 fuoriuscirà il Partido da Frente Liberal, oggi Democratas), cambiò il nome in quello di Partido Progressista Reformador, e poi in Partido Progressista Brasileiro, fino all’attuale denominazione. Il Dr. Abner, il sindaco in carica, appartenente alla famiglia Curado, anch’essa rappresentante della tradizionale oligarchia locale, piazzatosi al terzo posto, è uscito sconfitto dopo una gestione fallimentare che ha ridotto la città al lumicino. Il partito in cui lui e la sua famiglia da un bel pezzo si sono trasferiti è il Partido do Movimento Democrático Brasileiro, che, all’epoca della dittatura, rappresentava l’unica opposizione consentita. Da una sua scissione, nel 1988, sarebbe sorto il Partido da Socialdemocracia Brasileira, che in queste amministrative presentava come candidato qui in città Gustavo, figlio del notaio Batista. Senza troppa fortuna, in ogni caso. Dato che, benché arrivato secondo, si è visto annullare i voti per una serie di irregolarità nella presentazione della lista. Al quarto posto si è classificata la Professora Selma, del Partido dos Trabalhadores (il partito di Lula), espressione del centro-sinistra nostrano, che qui era alleato al Partido Verde e al piccolo Partido Comunista do Brasil. E che in molti si è sperato invano potesse segnare una svolta decisiva nella pratica amministrativa della città. Senza storia, infine, la candidatura del Dr. Vandré, del Partido Socialista Brasileiro, ultimo arrivato e i cui voti sono stati per altro annullati, per irregolarità. Detto questo, è detto tutto o anche niente. Perché i nomi dei partiti (salvo le debite eccezioni) non necessariamente rispecchiano le loro politiche o la loro reale collocazione nello scenario politico, così come la loro storia non impedisce di stipulare alleanze e apparentamenti anomali, a livello locale come a livello nazionale. Sicché, i loro rispettivi candidati possono riservare talvolta qualche sorpresa. Per cui, nonostante la delusione, restiamo a vedere cosa ci riserveranno i prossimi quattro anni. Cercando di non essere, noi per primi, per quanto consentitoci, amministratori infedeli del bene comune.

Ci siamo dilungati anche troppo. Dato che, del martire Pietro Wu Gousheng, non disponiamo di null’altro che del suo esempio (ed è ciò che più conta), vi offriamo in lettura, nel congedarci, un testo di Origene, tratto dalla sua “Esortazione al martirio”. Che è per oggi il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Non meravigliamoci se la beatitudine cosí grande promessa ai martiri, beatitudine che trova la sua realizzazione nella calma e in una pace profonda, debba essere preceduta da tempeste violente e, per così dire, invernali. Perché, è camminando, durante tutta la stagione invernale, lungo questa “strada stretta e difficile” che i beati potranno fornire la prova della buona amministrazione dei loro beni, affinché possa in seguito applicarsi a loro la parola rivolta nel Cantico alla fidanzata, una volta trascorso l’inverno: “Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata”. Ricordatevi di questo: non si possono udire queste parole: “l’inverno è passato”, se non dopo aver lottato con coraggio e fermezza contro la tempesta presente. Ora, quando l’inverno sarà finito e la pioggia sarà cessata e se ne sarà andata, è allora che i fiori appariranno: “piantati nella casa del Signore, essi fioriranno negli atrii del nostro Dio”. Poco tempo fa, “Gesù ha sopportato una croce, di cui ha disprezzato l’infamia; ed è per questo che siede alla destra di Dio”. Quanti l’avranno imitato, disprezzando il disonore, siederanno anch’essi con lui e regneranno nei cieli con colui che è “venuto portare sulla terra non la pace, ma la spada”. Perché “la Parola di Dio è viva ed efficace e più tagliente di una spada a doppio taglio, che penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito”. Egli offre, adesso, alle nostre anime la pace che sorpassa ogni sentimento, questa pace che egli ha lasciato ai suoi Apostoli. Ma ha gettato la spada tra l’uomo che vuole assomigliare all’uomo terreno e l’uomo che vuole assomigliare all’uomo celeste, affinchè, avendo assunto in questo tempo l’imagine dell’uomo celeste, siamo resi degni di non essere più divisi, ma completamente celesti. Egli non è venuto solo a portare la spada sulla terra, ma anche il fuoco di cui dice : “Io voglio che sia acceso”. Che si accenda dunque in noi questo fuoco per consumare ogni preoccupazione terrena e amica del corpo, e voi siate battezzati con quello stesso battesimo che Gesù aveva premura di vedersi compiere. (Origene, Exhortation au martyre, n° 31 ; 37).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 07 Novembre 2008ultima modifica: 2008-11-07T23:52:00+01:00da fraternidade
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