Giorno per giorno – 24 Dicembre 2018

Carissimi,
“Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace” (Lc 1, 78-79). È il cantico di Zaccaria che ci ha accompagnato lungo questa giornata che precede la celebrazione del Natale del Signore e, stamattina, nel meditarlo, noi ci si diceva che, come per la tenerezza e misericordia di Dio, si è manifestato allora il sole più vero, capace di sconfiggere le tenebre dell’odio, dello sfruttamento e dell’oppressione, per guidare l’umanità, tutta intera, sui sentieri della pace, così, è nuovamente grazie alla tenerezza e misericordia, assunte come nostra regola di vita, che potremo testimoniare, credibilmente e ostinatamente, nelle ore oscure che viviamo, la buona notizia del Regno che è alle porte, il cui nome è Gesù, Dio-salva. Che ci chiede di aprirgli.

Oggi è memoria di Charbel Makhluf, monaco eremita della Chiesa maronita del Libano.

Yussef Makhluf era nato in Libano, nel villaggio di Biqa’Kafra, l’8 maggio 1828. Rimasto orfano di padre all’età di tre anni, passò sotto la tutela dello zio paterno e, ancora bambino, fu messo a badare al gregge. Fu in queste circostanze che apprese il gusto per la preghiera. Mentre gli animali riposavano, Yussuf si ritirava in una grotta nelle vicinanze e si raccoglieva in preghiera. Frequentava anche una scuola, dove le lezioni consistevano nell’apprendere a leggere, a scrivere e a servir messa. A ventitre anni, senza avvertire nessuno, lasciò il paese natale, per recarsi nel monastero di ‘Annaya dell’Ordine libanese maronita. Lì ne assunse l’abito e cambiò il nome di battesimo in quello di Charbel (martire della chiesa antiochena nell’anno 107 sotto l’imperatore Traiano). Trascorso il primo anno di noviziato, fu inviato al monastero di Nostra Signora di Maïfuk, per completare il secondo anno di studi e successivamente nel Collegio di Kfifan. Ovunque si segnalò per la grande semplicità, la sincerità della sua pietà e per la prontezza ad assumere le mansioni più umili e dure. Nel luglio 1859 fu ordinato sacerdote e inviato nuovamente ad Annaya, dove trascorse sedici anni, prima di ottenere l’autorizzazione a ritirarsi a vivere nell’eremo del monastero, a 1400 metri di altitudine, dove spese i restanti ventitre anni della sua vita, nel silenzio, nel lavoro e nella preghiera di adorazione. Il 16 dicembre 1898, durante l’Eucaristia, fu colto da un malore. Trasportato nella sua cella, nei giorni successivi non fece che ripetere le parole della messa: “Padre di verità, ecco qui tuo Figlio, reso vittima gradita a Te….”, fino a quando si spense la notte del 24 dicembre, vigilia di Natale.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
2° Libro di Samuele, cap.7,1-5.8b-12. 14a.16; Salmo 89; Vangelo di Luca, cap.1, 67-79.

La preghiera di questo lunedì è in comunione con i fedeli del Sangha Buddhista.

È tutto, per stasera. Noi ci si congeda qui, offrendovi in lettura una citazione del teologo tedesco Christoph Friedrich Blumhardt (noi ne facciamo memoria il 2 agosto), che denunciò a suo tempo il santo egoismo di molti che si dicono cristiani, preoccupati solo della loro personale salvezza e troppo facilmente dimentichi dei drammi e delle tragedie del mondo. Tratto dal libro “When the Time Was Fulfilled. Christmas Meditations” (scaricabile in rete), è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Siamo chiamati a provare nelle nostre vite che Cristo è nato, che Dio è con noi. Ma siamo costantemente in pericolo di pensare ai nostri affari senza Cristo. Ci atteniamo ai nostri vecchi modi di vita e non permettiamo a Dio di entrare nelle nostre faccende quotidiane… Dovremo sempre lottare per assicurarci che Gesù entri nella nostra vita, e che viva sulla terra, non solo in paradiso. Questa è la battaglia della chiesa nel mondo. Siamo immersi nell’agitazione e nell’ansia di un mondo pieno di malvagità, ma abbiamo un grido di battaglia e la notizia gioiosa: “A noi un bambino è nato!” (Isaia 9,6). (Christoph Friedrich Blumhardt, When the Time Was Fulfilled. Christmas Meditations).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 24 Dicembre 2018ultima modifica: 2018-12-24T22:30:22+01:00da fraternidade
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