Giorno per giorno – 05 Agosto 2018

Carissimi,
“Il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo. Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete” (Gv 6,32-33. 35). Dunque, Gesù è il pane di Dio che si dona a noi per dare vita al mondo. Se il mondo, gran parte di esso, continua a morire, è perché noi, per usare un linguggio piuttosto desueto, lo riceviamo sacrilegalmente, cioè solo fingiamo di alimentarci del pane che è la sua Parola, in realtà ce ne beffiamo. Come diamo solo mostra di cibarci del pane che è il suo corpo, cioè la sua vita, che si dona per trasformare noi, la nostra chiesa, in pane che, a sua volta, si dà in cibo per far vivere i fratelli. In realtà, recitiamo un copione. Anche piuttosto stanco. Che fare, allora, per essere nella verità? “Cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?” (v. 28). “Credere in colui che egli ha mandato” (v. 29). Dove credere non è semplicemente pensare una qualche verità, ma assumersi figli nel Figlio, e vivere da fratelli nei confronti di tutti, a cominciare dagli ultimi e bisognosi di tutto.

I testi che la liturgia di questa XVIII Domenica del Tempo Comune propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Libro dell’Esodo, cap.16, 2-4.12-15; Salmo 78; Lettera agli Efesini, cap.4,17.20-24; Vangelo di Giovanni, cap.6,24-35.

La preghiera di ogni domenica è in comunione con tutte le comunità cristiane e con le Chiese di ogni denominazione, al fine di ottenere il dono dell´unità nell´annuncio e nella testimonianza dell’Evangelo del Regno.

Oggi facciamo memoria dei Diecimila martiri ebrei dei pogrom del 1391 in Spagna.

Tutto era cominciato con la predicazione – che durava dal 1378 – di un esaltato e sciagurato figuro, di nome Ferrand Martinez, arcidiacono della città di Écija, in Andalusia (Spagna). Da quando il chierico aveva preso ad incitare le folle ad uccidere gli ebrei e a saccheggiarne le proprietà, affermando che così facendo, avrebbero fatto opera grata a Dio. La violenza esplose, alla fine, il 6 giugno 1391 a Siviglia e si estese nei mesi successivi a tutta la Spagna, con l’eccezione di Granada. Nella data di oggi si ricorda l’assalto all’antico quartiere ebraico di Barcellona, costruito quattrocento anni prima nei pressi del castello. Solo nel primo giorno si contarono 250 morti ammazzati, quasi altrettanti lo furono nei giorni successivi. L’intero quartiere ebraico venne raso al suolo. Durante un anno, sarebbero stati circa diecimila, in tutta la Spagna, gli ebrei che pagarono con la vita la loro fedeltà alla religione dei padri. Che era la stessa religione di Gesù.

È tutto, per stasera. Prendendo spunto dalla memoria dei Martiri ebrei di quest’oggi, ci congediamo offrendovi in lettura una poesia di Edmond Fleg (26 novembre 1874 – 15 ottobre 1963), scrittore, filosofo, romanziere, saggista, drammaturgo, ritenuto una delle grandi figure dell’ebraismo francese del XX secolo. Affermava che “ogni uomo il cui cuore è pieno di misericordia è l’incarnazione della speranza ebraica” e che “l’ebraismo non è altro che il sogno della pace tra gli uomini”. È questo, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Svegliati, svegliati! Guarda! / Su tutte le montagne, su tutte le pianure, su tutte le valli e i golfi aperti; / In tutti gli arcipelaghi, / su tutti i mari hanno preparato la mensa dell’uomo. / La tovaglia è in legno proveniente da tutti i boschi, / la tovaglia è tessuta da tutti i telai della terra. / I cibi sono preparati, i calici colmi, / attorno accorre tutto il creato. / Avanti alla folla dell’uomo c’è il lupo con l’agnello, / fanno la pace del mondo. Guarda! Ci sono quelli col dorso tatuato, / quelli dalle labbra nere: / Quelli che nelle foreste d’ebano si tingevano col sangue, / con le loro frecce di selce, le loro mazze d’avorio. / Accanto a loro seduti, / quelli che hanno il capo ornato di piume incantate. / E gli Eschimesi che cacciano la volpe azzurra / nelle notti del Labrador. / Quelli dalla bianca fronte; / fachiri che danzano. / Persiani con lo Zend-Avesta; / Marabutti che nella tenda sognavano paradisi inebrianti. / Pastori del Cristo umano; / rabbini con le mani protese verso un Messia senza croce e senza corona. / Alzati, alzati! Il tuo posto è ancora vuoto, guarda i loro volti: / sono felici attorno alla tavola immensa. / Guarda! Hanno spezzato il pane! / Guarda! Hanno sollevato i calici colmi! / Ascolta: pregano in silenzio. / La santa cena umana comincia! (Edmond Fleg, Le rêve du Juif errant).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 05 Agosto 2018ultima modifica: 2018-08-05T22:53:30+02:00da fraternidade
Reposta per primo quest’articolo