Giorno per giorno – 16 Giugno 2017

Carissimi,
“Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all’adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio” (Mt 5, 27-28. 31-32). Stasera, nella chiesetta dell’Aparecida, ci dicevamo che se dovessimo prendere alla lettera le indicazioni che il Sermone della montagna propone come senso più vero dell’antica Legge, pochi ne uscirebbero sani e salvi, tanto elevata è la pretesa in tutti gli ambiti che vengono affrontati. Gesù sa di che materia siamo fatti, ma non per questo desiste dall’indicarci sempre di nuovo, al di là di ogni caduta e fallimento, ciò che sarebbe in grado di disegnarci come figli, a immagine di Dio e della sua capacità di amare, ben oltre il precetto positivo con i comportamenti esterni che è in grado di disciplinare. L’adultera che gli fu portata un giorno, perché ne convalidasse la condanna sancita dalla Legge, egli si limitò a congedarla con l’invito a non peccare più (cf Gv 8, 1-11) . Alla samaritana, che aveva avuto cinque mariti e ora conviveva senza essere sposata, neppure rimproverò nulla, ma ne fece la messaggera della sua parola (cf Gv 4, 1-26). Eppure si trattava dello stesso Gesù che proclama gli alti ideali dei vangeli che ascoltiamo in questi giorni. È come se dicesse: ciò che ti è capitato di fare prima, cerca di non farlo più. Se il tuo matrimonio è fallito, per mancanza di amore, perché era ridotto ad una relazione indegna, fatta di violenza, di disprezzo, di tradimenti, atteggiamenti riconducibili tutti a quella “porneia” del testo greco, che dice prostituzione e infedeltà, cerca di vivere la nuova, se vi sarà, alla luce di ciò che hai appreso di Dio e da Dio. La conversione al vangelo non finisce mai.

Oggi è memoria di Johannes Tauler, uno dei più grandi mistici del Medioevo, e dei Martiri di Soweto, in Africa del Sud.

Johannes Tauler era nato a Strasburgo all’inizio del 1300 da una famiglia facoltosa. Quindicenne entrò nell’Ordine domenicano dove, durante gli studi di teologia, ebbe modo di conoscere due tra i maggiori esponenti delle correnti mistiche di quel tempo, Enrico Suso e Meister Eckart. Era un’epoca di decadenza spirituale che interessava tanto la società come la Chiesa e perfino i movimenti sorti pochi decenni prima dal desiderio di una riforma che facesse rivivere i valori e la pratica del Vangelo di Gesù. Tauler volle fare la sua parte per porvi in qualche modo rimedio. A Basilea, dove visse dal 1339 al 1348, diede vita ai gruppi degli “amici di Dio”, un movimento che intendeva porre al centro dell’esperienza di fede, nella vita quotidiana, l’ascolto della Parola di Dio, accompagnata dalla preghiera personale. Tornato nel 1348 a Strasburgo, dove visse fino alla morte, salvo un breve periodo trascorso a Colonia, si fece apprezzare per le sue doti di predicatore. Non lasciò nulla di scritto, ma ci sono tuttavia pervenute le trascrizioni fedeli di 84 suoi sermoni, in cui addita l’umiltà e l’abbandono alla volontà di Dio come cammino per sperimentare la vita e l’unione con Dio. Tauler morì il 16 giugno 1361.

In questa stessa data ricordiamo anche i Martiri di Soweto (Africa del Sud). Soweto sembra un nome, ma era solo la sigla di una borgata destinata a ghetto nero dal regime dell’apartheid: South-west Township. Che oggi conta oltre due milioni di abitanti. Lì, durante una serie di manifestazioni contro l’obbligatorietà dell’uso della lingua afrikaneer nelle scuole, che presero il via il 16 giugno del 1976, circa 600 studenti furono massacrati dall’esercito del regime razzista. Altri 1500 furono feriti. Il primo a cadere fu il dodicenne Hector Petersen, che divenne così uno dei simboli della lotta che avrebbe portato, diciotto anni dopo, alla fine del regime segregazionista introdotto nel 1948. Nel 1991 l’Organizzazione dell’Unità africana decise di ricordare l’accaduto proclamando il 16 giugno ‘Giornata internazionale del bambino africano’.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
2ª Lettera ai Corinzi, cap. 4, 7-15; Salmo 116, 10-18; Vangelo di Matteo, cap. 5, 27-32.

La preghiera del venerdì è in comunione con i fedeli dell’Umma islamica, che confessano l’unicità del Dio clemente e ricco in misericordia.

È tutto, anche per stasera. E noi ci si congeda qui, offrendovi in lettura il brano di una “Omelia per la terza domenica di Avvento” di Johannes Tauler. Che è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
San Gregorio afferma che la natura dell’amore porta a salire ogni giorno più in alto al di sopra di sé verso Dio con santi desideri e non riposare mai finché non si raggiunge il bene supremo. Perché sulla terra non c’è nulla che possa attirare lo sguardo dell’anima amorosa; ma tutto il suo sforzo è di andare a Dio, sollevandosi al di sopra di sé. Tale è il retaggio degli amici di Dio, e più sono uniti a Lui con il fervore dei loro desideri, più faticoso e doloroso diventa tutto ciò che sorride loro nel mondo. È di questo deserto che gli angeli parlano nell’antichita, dicendo: “Chi è colei che sale dal deserto?” E ad essi l’anima fervente risponde: “Ho trovato colui che la mia anima ama; l’ho stretto forte e non lo lascerò” (Ct 3, 4). Perché chiunque penetri in questo deserto sa come assaporare e come esprimere le cose interiori e mistiche. La carità, grazie alle sue buone opere, rinnova e accresce tutte le virtù, e questo nostro Salvatore ci ha mostrato bene quando si è vestito di gloria sul monte Tabor e ci ha scoperto i frutti che raccogliamo nel deserto quando siamo sinceramente convertiti a Dio. Così San Paolo ci dice: “E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore”(2Cor 3, 18). (John Tauler, Sermon for the third Sunday of Advent)

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 16 Giugno 2017ultima modifica: 2017-06-16T22:07:55+02:00da fraternidade
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