Giorno per giorno – 26 Novembre 2010

Carissimi,

“Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Lc 21, 31-33). Quando il fico germoglia, voi sapete che l’estate è vicina, aveva appena detto Gesù. Così, quando vedrete accadere cose terribili, sappiate che il Regno di Dio è vicino. Non la fine del mondo, il Regno di Dio, cioè Gesù stesso. Che è quello che conosciamo dai Vangeli. Non il suo contrario. E da cosa riconosciamo che il Regno è vicino? Dal fatto che, come Lui aveva detto, “i ciechi riacquistano  la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella” (Lc 7, 22). Oggi potremmo dire che il regno è vicino, quando, in mezzo a tante guerre e distruzioni, e tragedie, e morti, si apre un ospedale (ci viene di pensare a Emergency, in Afganistan o a P. Aldo Marchesini, in Mozambico, ma quanti altri ce ne sono!), e gli si dedicano risorse, tempo, spesso la vita intera, sacrificando (no, non è più un sacrificio) ambizioni, carriera e quant’altro, per salvare quante più vite possibile, ma fosse pure solo una, già sarebbe una gran cosa. Il Regno, però, è vicino anche in cose più piccole e più alla portata di tutti, come dicono i nostri, che non hanno disponibilità in denaro, né competenze tecniche, ma hanno risorse umane,  che sanno esprimere al meglio i valori del Regno: l’attenzione, il rispetto, l’accoglienza, la cordialità nei confronti dell’altro, la solidarietà tra poveri, il dono terapeutico del riso e del sorriso.  Il Regno, Gesù, può accadere, accade, in ogni generazione. Parola di Gesù, parola di Dio!

 

Oggi è memoria di mons. Arturo Rivera y Damas, pastore impegnato a fianco del suo popolo, e di Sojourner Truth, ex-schiava che dedicò la vita al riscatto dei suoi fratelli. 

 

26_RIVERA_Y_DAMAS 02.jpgArturo Rivera y Damas, salesiano, era nato il 30 settembre 1923 a San Esteban Catarina (Salvador). Fu ordinato sacerdote nel 1953 e consacrato vescovo nel 1960. Assai presto, la sua vita di dedizione ai poveri, nella linea di Medellin, gli meritò l’accusa di “comunista” da parte di quegli organi d’informazione che si facevano portavoce delle calunnie del governo, dell’oligarchia e dell’esercito. Nel 1983, fu chiamato a succedere a mons. Romero – assassinato nel 1980 – come arcivescovo di San Salvador. Durante il suo lungo ministero pastorale si impegnò per il riscatto dei poveri, di cui potè vedere la crescita in termini di dignità, coscienza politica e organizzazione. Fu anche testimone della feroce repressione, dell’esilio, della guerra e della fame che colpirono il popolo salvadoregno. Attento al rapporto fede-politica, era convinto che attraverso l’azione dei laici, la comunità cristiana deve influire nella storia. Nelle elezioni politiche, le prime in tempo di pace,  che si svolsero pochi mesi prima della sua morte, ammonì che “non si può costruire sulla menzogna, la prepotenza, la corruzione, l’odio e l’ingiustizia. L’elettore che ha una coscienza rettamente formata sa bene che è così”.  Morì d’infarto il  26 novembre  1994.

 

26 SOJOURNER TRUTH.jpgSojourner Truth nacque nel 1797  a Hurley, nella Contea di Ulster, un insediamento olandese nello stato di New York. Le fu dato il nome di Isabella Baumfree. Era una dei tredici figli di James e Betsy, schiavi del colonnello Hardenbergh. Alla morte di questi, la proprietà passò al figlio di quello, Charles. Dalla madre, Isabella ereditò una profonda, incrollabile fede cristiana, che l’avrebbe sorretta lungo tutte le traversie della vita. Isabella fu venduta come schiava quattro volte: nel 1806, con un gregge di pecore, a Neeley, per cento dollari; nel 1808, a  Shriver, per 105 dollari; nel 1810 a Dumont, per 300 dollari; nel 1828 a Van Wagener che avrebbe concesso a lei e alla figlia Sofia la libertà. Obbligata da Dumont, aveva dovuto sposare uno shiavo più vecchio di lei, di nome Thomas, con cui ebbe cinque figli. Una volta libera, si stabilì a New York, lavorando come domestica in diverse comunità religiose. Nel 1843, la svolta: una rivelazione spirituale che le cambiò la vita. Isabella Baumfree, lasciando il suo nome, prese quello di Sojourner (Ospite) Truth (Verità), cominciando a predicare nel Long Islands e in Connecticut la “verità e il piano di salvezza di Dio”. Dopo alcuni mesi di viaggio, giunse a Northampton, nel Massachusetts, e si unì ad una comunità impegnata alacremente nella lotta per l’abolizione della schiavitù. Durante e dopo la Guerra Civile, migliaia di schiavi cominciarono a confluire a Washington, sperando di trovarvi salvezza e libertà, trovando però il governo totalmente impreparato ad accogliere un tale flusso migratorio, incapace di garantire a tutti lo spazio necessario, cibo a sufficienza e occupazione. Truth prese a lavorare con loro senza risparmiarsi, al Freedmen’s Village, per trovare la risposta e dare il suo contributo al superamento di quelle difficoltà. Negli anni seguenti, Sojourner avrebbe continuato instancabilmente la sua lotta a favore degli ex-schiavi del sud, ma anche quelle a sostegno dei diritti delle donne, della riforma carceraria e contro la pena capitale. Qualche giorno prima di morire disse a un amico: ‘Non sto per morire, bello mio! Sto per tornare a casa come un meteorite’. Morì a Battle Creek, in Michigan, il 26 Novembre 1883.

 

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:

Libro dell’Apocalisse, cap.20, 1-4.11-21,2; Salmo 84; Vangelo di Luca, cap.21, 29-33.

 

La preghiera del Venerdì è in comunione con i fedeli dell’Umma islamica che confessano l’unicità del Dio clemente e misericordioso.

 

Qualche giorno fa, vi avevamo fatto partecipi della nascita del piccolo Daniele, nato di sette mesi, da una coppia di amici di costì. Oggi ci hanno fatto sapere che in giornata sarebbe stato sottoposto ad un intervento resosi necessario per correggere una malformazione al piloro. Lo affidiamo anche alla vostra preghiera.

 

Nel Maggio 1851 Sojourner Truth prese parte alla Convenzione sui Diritti delle Donne ad Akron, nell’Ohio, durante la quale fece un breve ma incisivo intervento, che fu pubblicato “Anti-Slavery Bugle” del 21 giugno 1851. Di esso potete trovare l’originale nel sito Sojournertruth.org

e noi, nel congedarci, ve ne offriamo la traduzione come nostro

 

PENSIERO DEL GIORNO

Voglio spendere qualche parola su questo argomento. Io sono per i diritti della donna. Ho gli stessi muscoli di un uomo, e posso lavorare come ogni uomo. Ho arato e mietuto e mondato e tritato e ammassato, e ditemi se qualche uomo può fare più di questo? Ho sentito parlare molto dell’uguaglianza dei sessi. Io posso sopportare tutto ciò che sopporta un uomo, e posso anche mangiare quanto lui, se ne trovo. Sono forte come qualsiasi altro uomo che c’è qui ora. Quanto all’intelletto, tutto ciò che posso dire è che, se una donna ha un bicchiere da una pinta e un uomo un boccale da un quarto,  perché lei non dovrebbe aver diritto al suo bicchiere pieno? Voi non dovete temere di riconoscerci i nostri diritti per paura che esageriamo, perché noi non possiamo prendere più di quanto la nostra pinta riesca a contenere. Questi poveri uomini sembrano tutti piuttosto confusi, senza sapere più cosa fare. Perbacco, ragazzi, se disponete dei diritti delle donne, concedeteglieli e vi sentirete meglio. Voi avete i vostri diritti e loro non è che se ne affliggono troppo. Io non so leggere, ma so ascoltare. Ho ascoltato la Bibbia e ho imparato che Eva ha portato l’uomo a peccare. Bene, se la donna è stata capace di ribaltare  il mondo, datele la possibilità di rimetterlo in sesto. La signora, parlando poco fa di Gesù, diceva che egli non ha mai allontanato le donne da sé, ed aveva ragione. Quando Lazzaro morì, Maria e Marta furono da lui con fede e amore  e lo supplicarono di risuscitare il loro fratello. E Gesù pianse e Lazzaro se ne venne fuori. E com’è che Gesù è venuto al mondo? Tramite Dio che lo ha creato e la donna che lo ha partorito. Uomo,  qual è stata la tua parte? Le donne, comunque, grazie a Dio, stanno arrivando, e alcuni uomini stanno arrivando con loro. Certo che l’uomo è in una posizione critica, il povero schiavo già gli sta addosso, ed ora sta arrivando pure la donna, sicché lui finisce per ritrovarsi  tra un falco e una poiana. (Sojourner Truth, On Women’s rights).

 

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 26 Novembre 2010ultima modifica: 2010-11-26T23:09:00+01:00da fraternidade
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