Giorno per giorno – 05 Ottobre 2010

Carissimi,

“Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti” (Lc 10, 40). Marta, ci dicevamo stamattina, fa certo simpatia, indaffarata e piena di zelo come si dimostra, ma ha un limite, umanissimo, del resto. Che, forse, ce lo portiamo addosso  un po’ tutti. È quello di guardarsi troppo e di voler, insieme, attirare l’attenzione degli altri, di farsi bella, insomma. E di stabilire paragoni. Solo che, facendo così, vuol dire che ancora non ha capito niente di Lui. Che, consiste invece nel “dimenticarsi di sé”. Quando sua sorella  Maria era, al contrario, completamente perduta ad ascoltarlo, Lui. Ecco, noi, quando si comincia a dire: io faccio questo e questo e questo, gli altri, invece!, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli. Vuol dire, infatti, che si è autocentrati, che Gesù Cristo l’abbiamo messo ai margini e, con Lui, ovviamente, il buon Dio. Significa che chi ci guida è il nostro idolino nascosto (fosse anche travestito da Dio, da religione, da chiesa,  da movimento, da comunità), è la ricerca di gratificazione, di risultati, e non il nostro “essere con”. Così, diventiamo una sorta di compagnia delle opere buone. Che, per carità, sempre meglio delle opere cattive. Ma che noia, però! Il discorso di Marta è: ma, mi avrà notato? Vede tutto quello che sto facendo? Mi sarà riconoscente? E, in fondo ma soprattutto, mi vuole bene? Detto di Gesù, ma, anche più concretamento, dell’altro, degli altri, cui diamo ospitalità nelle nostre vite.  Per questo, è bene ogni tanto fermarsi e limitarsi ad ascoltare  e a contemplare la parola e l’agire di Gesù (è “la parte migliore” di Maria). Perché, allora, non si giudica più. Come, appunto, Lui è l’assenza di giudizio. Ci si limita ad amare, senza soffocare però. In una prossimità che sa farsi distanza, e viceversa, perché sia garantito lo spazio della libertà. Dono e non imposizione.     

 

Oggi il calendario ci porta la memoria di Annalena Tonelli, missionaria e martire in Africa.

 

05 Annalena Tonelli 2.jpgAnnalena Tonelli era nata a Forlì il 2 aprile 1943 ed  era cresciuta alimentando in sé il desiderio di donarsi agli altri. Laureata in Giurisprudenza a Bologna, si era formata nell’Azione cattolica, divenendo dirigente degli universitari cattolici. Il desiderio di operare concretamente e in prima persona a servizio degli ultimi, la portò a studiare terapia e profilassi delle malattie tropicali e dell’hanseniasi, in Spagna e in Inghilterra. Poi, all’inizio del 1969, era partita alla volta del Kenia, insediandosi nella regione al confine con la Somalia, per dedicarsi ai nomadi del deserto e ai rifugiati somali. Espulsa dal Kenia, si era trasferita in Somalia, prima a Merka e poi nel 1996 a Borama, dove fondò un ospedale per tubercolotici e ammalati di AIDS e una scuola per bambini sordi e disabili. Nell’aprile 2003, per questa sua opera, aveva ricevuto dall’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati il premio Nansen. Il 5 ottobre dello stesso anno, domenica sera, due sconosciuti penetrati nella casetta in cui abitava a fianco dell’ospedale, le spararono, uccidendola. Il suo corpo è sepolto tra la sua gente.

 

Lettera ai Galati, cap. 1,13-24; Salmo 139; Vangelo di Luca, cap. 10, 38-42.

 

La preghiera del martedì è in comunione con le religioni tradizionali del Continente africano.

 

Beh, forse era inevitabile che settori della destra cattolica, evangelica, ma ancor più agnostica e gaudente, risultassero particolarmente rabbiosi e incattiviti dalle previsioni circa i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali, che vedevano ampiamente favorita la candidata del PT, Dilma. Ed era prevedibile che dessero fuoco alle micce di calunnie e menzogne, già nell’ultima fase della campagna elettorale e, ancor più, a campagna elettorale già chiusa, prendendo magari spunto da un’avventata presa di posizione di un ristrettissimo gruppo di vescovi, per nulla rappresentativo della maggior conferenza episcopale del mondo, in appoggo a una commissione diocesana del Regionale Sud 1, contraria al PT. O, argomentando sul passato da guerrigliera della stessa candidata, durante il drammatico ventennio della dittatura militare. Un po’ come se lì, nel vostro Paese, qualcuno avesse sollevato obiezioni sulla partecipazione alla lotta partigiana antifascista di un Pertini o di una Nilde Iotti e di quant’altri ancora, assurti alle massime cariche dello Stato, e non avesse rapresentato essa piuttosto un titolo di merito, rispetto al conformismo, se non alla codardia, dei più.  Beh, ne vedremo delle belle, o delle brutte, che speriamo tuttavia non arrivino a mettere a repentaglio le indubbie conquiste degli ultimi anni, e, anzi, favoriscano, nel prossimo mandato presidenziale,  passi anche più coraggiosi di quelli del passato.

 

Per stasera è tutto. Noi ci si congeda qui, lasciandovi ad una citazione di Annalena Tonelli, tratta da una lettera al suo vescovo. La troviamo in una pubblicazione on-line di Maria Teresa Battistini, dal titolo “Annalena, una cristiana domani” (www.marbriella.it). Dice della sua xenitia, la sua condizione di straniera e di insignificanza come condizione di una comunione più vera e profonda. È, per oggi, il nostro

 

PENSIERO DEL GIORNO

È questa vita duramente bella, bellissima, una autentica xenitia … Vivo come tremenda lacerazione questa spaccatura fra la mia estraneità di pellegrina di straniera su questa terra e nello stesso tempo una cosa sola con gli altri uomini: tutti gli uomini, donne e bambini, vecchi e giovani, buoni e cattivi … siamo carne della stessa carne, sangue dello stesso sangue, spirito dello stesso spirito e mi sento parte  inscindibile di ognuno, ogni uomo, ogni donna, ogni bambino, nella loro singolarità irripetibile, fatta una cosa sola con loro per farli fiorire, farli rinascere ad una vita degna. Lui mi dona questa capacità inesauribile, eternamente rinnovata di essere per gli altri e con gli altri. (Annalena Tonelli).

 

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 05 Ottobre 2010ultima modifica: 2010-10-05T23:39:00+02:00da fraternidade
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