Giorno per giorno – 25 gennaio 2010

Carissimi,

“Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perséguiti? Io risposi: Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti” (At 22, 6-8). Paolo è l’unico santo di cui si festeggia la conversione. A testimonianza di quanto essa fu importante per il futuro della giovane comunità cristiana e per la diffusione del suo messaggio. Nel racconto dell’episodio che la determinò (che Luca, negli Atti degli Apostoli, mette sulle labbra dello stesso Paolo), centrale è l’identificazione di Gesù con i “suoi”, perseguitati. Stamattina ci chiedevamo se lo stesso rimprovero Gesù non possa muoverlo anche oggi a qualche sua Chiesa, o a membri di esse (magari, proprio a noi): Perché mi perseguiti? Chi sei tu, Signore? Sono colui, colei, coloro, che tu perseguiti.     

 

25_CONVERS_O_DE_S_O_PAULO.JPGOggi è, dunque, la Festa della Conversione di Paolo Apostolo. Una conversione che cambiò la storia della Chiesa. E a cui la Chiesa, ogni Chiesa, è continuamente rinviata. Non è un caso che questa festa chiuda, nell’emisfero Nord, l’Ottavario di preghiere per l’Unità dei cristiani, una maniera per affermare che solo a partire da una resa incondizionata a Gesù Cristo e da una radicale conversione al suo Vangelo è possibile ritrovare il cammino dell’unità. 

 

Il calendario ci porta anche la memoria di Enrico Suso, mistico domenicano, e dei Martiri Ebrei di Rufach, in Alsazia.

 

25_ENRIQUE_SUSO.JPGNato a Costanza il 21 marzo del 1293 (?), Enrico Suso entrò nell’Ordine dei Predicatori ed ebbe, a soli 18 anni, la visione della Sapienza eterna,  di cui da allora divenne fervente apostolo, iniziando una vita di preghiera, ascesi e unione con Dio. Discepolo del santo maestro Eckhart, dovette come questi discolparsi delle accuse di eresia nel processo intentato dai vertici dell’Ordine, ad Anversa nel 1327. Nel 1330, lasciato l’isolamento, cominciò a mettere per iscritto la sua dottrina e le sue esperienze spirituali. Fu in Svizzera, in Renania e in Alsazia. Suso è  considerato il più amabile dei mistici. Affermava che il più alto grado della vita spirituale consiste nell’unione con Dio in visione, amore e gaudio inesprimibile, e riassumeva in questi termini il cammino che conduce a Dio: deporre la forma creata, conformarsi a Cristo, trasformarsi in Dio. Scrisse il “Libriccino della verità”, il “Libriccino della Sapienza eterna”, l’ “Horologium sapientiae”, il “Libro delle lettere” con 11 epistole e altre opere ascetiche e religiose. Morì il 25 gennaio 1366.

 

25 Massacro di Rufach.jpgNella prima metà del secolo XIV, numerose comunità di ebrei furono sterminate in Franconia e in Alsazia. Noi le ricordiamo tutte in questa data, in cui avvenne uno dei massacri più efferati, ad opera dei famigerati Armleder, bande di bravacci, così chiamati perché al posto delle normali armature, indossavano pezzi di cuoio. Il 25 gennaio 1338, armati di seghe, di pale e di mazze, al seguito del loro emblema e di una croce, condussero l’intera popolazione fuori della città e la trucidarono in un prato che ancora oggi è chiamato Judenmatt, “prato degli ebrei”. Quarant’anni prima, il 13 gennaio 1298, la popolazione ebraica di Rufach aveva già conosciuto un eccidio di eguali proporzioni. Il 29 dicembre 1348, gli ebrei di Colmar, altra località della regione, vennero arsi vivi; il 14 febbraio 1349, sarebbe toccato alla comunità di Strasburgo subire la stessa sorte, 2000 persone, uomini, donne e bambini.

 

I testi che la liturgia propone alla nostra riflessione sono propri della festività odierna e sono tratti da:

Atti degli Apostoli, cap. 22,3-16; Salmo 117; Vangelo di Marco, cap. 16,15-18.

 

La preghiera di questo lunedì è in comunione con le religioni del subcontinente indiano: Vishnuismo, Shivaismo, Shaktismo.

 

Di Enrico Suso, vi proponiamo nel congedarci questa citazione, tratta dai suoi  Deutsche Schriften”. La troviamo riportata in “Confessioni estatiche” (Adelphi) di Martin Buber ed è, per oggi, il nostro

 

PENSIERO DEL GIORNO

Come quando una mamma tiene ritto in grembo il suo poppante, ed egli con il capo e i movimenti del suo piccolo corpo si protende verso di lei che l’accarezza, e intanto il piccino manifesta la gioia del suo cuore con gesti e sorrisi, così accadeva che spesso il cuore nel corpo gli si elevasse verso il gaudio della sapienza eterna, in un profondo anelito dell’anima sua. E allora pensava: “O mio Dio, se ora una regina fosse mia sposa, la mia anima ne sarebbe orgogliosa, ma adesso sei tu la sovrana del mio cuore, sei tu colei che dispensa ogni grazia! In te ho ricchezze a sufficienza, potenza quanta ne voglio. Di tutto ciò che la terra possiede non c’è nulla che io vorrei!”. E così meditando, il suo volto era lieto, i suoi occhi felici, il suo cuore giubilante, e tutti i suoi sensi interiori cantavano il Super Salutem, eccetera, tu gioia e bellezza del mio cuore, tu che superi ogni felicità e ogni bellezza, poiché con te mi è venuta la felicità e ogni bene ho posseduto in te e con te. (Heinrich Seuse, Deutsche Schriften, in M. Buber, Confessioni estatiche). 

 

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 25 gennaio 2010ultima modifica: 2010-01-25T22:10:00+01:00da fraternidade
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