Giorno per giorno – 14 Agosto 2009

Carissimi,

“Si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?. Egli rispose: Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (Mt 19, 3-6). Concluso il Discorso Comunitario, presentato nel capitolo 18, il Vangelo di Matteo, a partire dal capitolo 19, accompagna Gesù nel suo cammino dalla Galilea verso Gerusalemme, fino alla sua entrata nella Città santa, presentando una serie di istruzioni, confronti, diverbi, che culmineranno con il cosiddetto Discorso escatologico (capp. 24 e 25), l’ultimo dei cinque discorsi in cui Matteo ha strutturato il suo Vangelo, che precede immediatamente il racconto della passione. Stamattina abbiamo ascoltata la prima di queste discussioni che ha avuto come protagonisti Gesù e un gruppo di farisei. E una discussione che, fino a qualche tempo fa, nelle comunità di qui, generava un qualche imbarazzo a causa delle complicate situazioni matrimoniali di molte delle nostre coppie. Ora, invece, si è imparato che Gesù  non è venuto a giudicare o censurare le situazioni createsi in passato. È venuto ad additare un ideale e ad insegnare cosa significhi, cosa comporti e quali conseguenze abbia, il fatto che sia Dio a unire i due, piuttosto che motivazioni o interessi di altro tipo. Quasi sempre espressione della durezza di cuore e del nostro egoismo.       

 

Oggi facciamo memoria di Massimiliano Maria Kolbe, martire ad Auschwitz e di  Alceu Amoroso Lima, militante della vita in Brasile.

 

14 MASSIMILIANO KOLBE.jpgFrancescano conventuale, Raimondo Kolbe nacque l’8 gennaio 1894 a Zdunska Wola (Polonia). A partire dal 1917 si dedicò ad un’intensa attività missionaria, prima in patria, poi in Giappone, da cui ritornò, minato dalla tubercolosi, nel 1936. L’attività pubblicistica lo mise ben presto nel mirino delle autorità naziste.  Arrestato il 7 febbraio 1941, a Varsavia, nel mese di maggio venne inviato ad Auschwitz e condannato ai lavori forzati. Lì non cessò di esercitare il suo apostolato tra i compagni di sventura, incoraggiandoli a resistere con fermezza d’animo. È qui che, il 30 luglio 1941, si offrì di prendere il posto di Francesco Gajowniczek,  uno sconosciuto padre di famiglia, condannato a morte con altri nove compagni come rappresaglia per la fuga di un prigioniero dal campo. Rinchiuso con gli altri in un bunker, Kolbe resistette per quindici giorni alla fame, alla sete, alla disperazione, nell’oscurità del carcere, consolando i compagni che, uno dopo l’altro morirono. Lo finirono con un’iniezione di acido fenico il 14 agosto 1941.    

 

14 Alceu Amoroso Lima.gifAlceu Amoroso Lima. Nato a Petropolis (Brasile), l’11 dicembre 1893, fu filosofo, scrittore, giornalista, critico letterario, ma, soprattutto, militante cristiano della vita. Sposato a Maria Teresa de Faria, con cui ebbe sette figli, converito al cattolicesimo a 35 anni, segnò la vita intellettuale, religiosa e politica del Brasile per mezzo secolo, restando sempre fedele a ciò che descriverà come “quel fondo di apertura dello spirito, pluralismo, comprensione… che mi fu connaturale dalla mia adolescenza e gioventù: aperto a tutti i venti dello spirito”. Dopo il golpe militare del 1964, pubblicò una serie di articoli contro la dittatura, valendosi del suo prestigio di intellettuale ed ebbe un atteggiamento aperto e coraggioso nella difesa dei diritti umani. Il che, sfortunatamente (come spesso accade) non si può dire caratterizzasse tutti gli ambienti ecclesiali, gerarchie religiose incluse. Ma tant’è. Alla fine ciascuno risponde per sé. Alla figlia, religiosa di clausura, con cui mantenne una corrispondenza quotidiana per oltre quarant’anni, scrisse di sé: “Entrai nella Chiesa, non come in un porto sicuro o in una fortezza, ma, al contrario, come ad un punto di partenza verso il mare aperto, per un’avventura maggiore: la scoperta del soprannaturale, dell’esistenza di Dio, dell’immortalità dell’anima, di tutto ciò che è arricchimento, apertura… Mai come a qualcosa di chiuso, di definitivo…”. Morì novantenne il 14 agosto 1983.

 

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:

Libro di Giosuè, cap.24, 1-13; Salmo 136; Vangelo di Matteo, cap.19, 3-12.

 

La preghiera del Venerdì è in comunione con i fedeli della Umma islamica, che confessano l’unicità del Dio clemente e misericordioso.

 

Noi ci si congeda qui, offrendovi in lettura il brano di un’intervista concessa da Alceu Amoroso Lima al giornalista Pedro Bloch, apparsa nella rivista Manchete, nel 1963, e ripubblicata, nel 1989, nel libro “Pedro Bloch entrevista  (Bloch Editores). È, per oggi, il nostro

 

PENSIERO DEL GIORNO

Abbiamo bisogno di sentire quanto c’è nel Sermone della Montagna e nella tradizione mosaica, che è l’uomo che vive amando Dio, perciò amando il bene sopra ogni altra cosa, amando il prossimo, facendo dell’amore la base della civiltà, facendo sì che i principi fondamentali dell’uomo con l’uomo, dell’uomo con se stesso e dell’uomo con Dio segnino il primato dei valori spirituali autentici sui valori temporali. È una rivoluzione lenta e profonda, che mira alla pace e alla giustizia e che ognuno deve realizzare in se stesso, nella sua famiglia e nell’esercizio della sua professione. Non si deve considerare la macchina in sé come un male, non si deve guardare alla rivoluzione comunista come a qualcosa di demoniaco, ma analizzare i fenomeni e verificare perché la civiltà non ha realizzato ciò che sarebbe stato lecito attendersi da essa.  Non possiamo  trattenere il fulmine nella mano, ma possiamo fare in modo che la nostra vita quotidiana prenda la direzione di ciò che desideriamo. Siamo di fronte a forze scatenate dalla stessa allucinazione dell’umanità. L’uomo ha sviluppato la sua tecnica, il suo potere sul mondo e come un “apprendista stregone” si sta sostituendo a Dio, signore della parola che scatena i fenomeni, ma senza sapere ciò che li fa cessare. Quando un domenicano, pieno di panico per l’esplosione della prima bomba atomica, mi chiese: “Ma, dr. Alceu, che fare davanti a ciò?”, risposi: “Vivere. Cercare di vivere in stato di grazia”. Oggi viviamo con la minaccia di morte continua. Questa presenza della morte è una dimensione del secolo XX. Mai ci fu, fino ad oggi, la possibilità di scatenare, da un’ora all’altra, forze telluriche così demoniache. Si ricordi il Mon Faust di Valery, quando dice: “Hanno riscoperto il caos”. Solo l’amore può ricomporre questo mondo, solo la sapienza del cuore. Nessuno di noi, da solo, può salvare il mondo, ma senza di noi anche il mondo non si salva. (Alceu Amoroso Lima in “Pedro Bloch entrevista”).

 

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 14 Agosto 2009ultima modifica: 2009-08-14T23:05:00+02:00da fraternidade
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