Giorno per giorno – 18 Maggio 2009

Carissimi,
“Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio” (Gv 15, 26-27). Poco prima, Gesù aveva detto: “Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14, 26). Lo Spirito (che non si vede, proprio perché è spirito), può, alla fine, rendere testimonianza a Gesù solo attraverso la parola e le opere dei discepoli, che sanno come il Figlio, e il Padre con Lui, agiscono. Quelli della prima ora, per il fatto di essere stati con Gesù “fin dal principio” ed averlo veduto, e noi per averlo udito da loro. E aver creduto. Se tutte le mattine ci ritroviamo a leggere il Vangelo, non è perché non si abbia altro da fare, ma per cercare di rispondere a questa chiamata: di annunciare, poi, durante la giornata, con le nostre azioni, “quel” Vangelo, “quella” buona notizia per il mondo, e non un’altra, magari per noi più comoda, apparentemente più allettante e facile. Una buona notizia, che non intende separarci dal mondo, né rinchiuderci in una chiesuola per opporci ad esso, ma, dato che il mondo è l’opera delle sue mani, ci invia ad esso, perché ce ne prendiamo cura e, nella collaborazione con ogni altra persona e gruppo che su ciò converga, si pongano le premesse per l’affermazione della giustizia, della libertà e della fraternità solidale. Cioè, della pace.

“Non sfuggiva a Lazzati che l’impegno temporale o “secolare” potesse risultare ambiguo, a causa dell’intenzionalità (così egli la chiamava) in base a cui i cittadini operano nel costruire la “città dell’uomo”: quanti ispirano il proprio impegno all’amore, vincendo l’avidità e l’egoismo, lavorano alla crescita vera dell’uomo; quanti invece ispirano il proprio impegno politico alla ricerca del potere, all’affermazione egoistica del proprio interesse o del proprio gruppo, lavorano a costruire una città dell’uomo contro l’uomo stesso. Ecco perché Lazzati si è battuto con tutte le forze per riaffermare il primato della dimensione morale nella costruzione della “città dell’uomo”. Se la scienza, la politica, l’economia, la tecnica vengono separate dall’etica – insisteva -, esse si trasformano da forze di promozione umana in forze di autodistruzione”. Lo scrive, nell’ultimo numero di “Aggiornamenti sociali”, il gesuita Bartolomeo Sorge, in occasione dell’imminente centenario della nascita di Giuseppe Lazzati. La riluttanza al primato della dimensione morale aiuterebbe forse a spiegare, nel vostro Paese, la deriva forzaitaliota (o pidiellina) di certo presenzialismo cattolico. Per il quale, la testimonianza resa a Cristo, sembra essere ormai ridotta al davvero malinconico sostegno ad uno schieramento politico, di cui non riusciamo ad immaginarne uno più anticristiano, in cambio di qualche concessione a tematiche ideologiche di parte o, presumibilmente, di favori e sovvenzioni per l’orticello della propria casa. Altro che preoccupazione con la “città dell’uomo”. Di tutti gli uomini.

Beh, oggi, il calendario ci porta la memoria di Giuseppe Lazzati, cristiano al servizio di una Città dell’Uomo, e quella dei Martiri ebrei della Prima Crociata.

18 Giuseppe Lazzati bis.jpgGiuseppe Lazzati era nato il 22 giugno 1909 a Milano. Entrato nelle file dell’azione Cattolica, compì i suoi studi all’Università Cattolica, laureandosi in Lettere nel 1931. Nel 1934 fu nominato Presidente della Gioventù Cattolica milanese e, a partire dal 1938 prese a insegnare alla Cattolica. Nel 1939, maturata la scelta della consacrazione laicale, fondò una comunità di laici che prese il nome di Milites Christi Regis (in seguito Istituto Secolare di Cristo Re). Dopo l’8 settembre 1943, ufficiale degli alpini, venne fatto prigioniero dai tedeschi e inviato in un campo di concentramento, per aver rifiutato di servire la Repubblica di Salò. Nel 1946, all’indomani della guerra, fu eletto consigliere del Comune di Milano e, subito dopo, membro dell’Assemblea Costituente. Dal 1948 al 1953 fu deputato al Parlamento nelle fila della DC. Tornato all’insegnamento universitario, fu nominato nel 1956 Presidente del Movimento Laureati di Milano e nel 1964 presidente dell’Azione Cattolica ambrosiana. Fu in quegli anni che Lazzati vide e denunciò il rischio di una deriva integrista di Gioventù Studentesca, il movimento fondato da don Giussani. Eletto Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, nel 1965, tre anni dopo, fu chiamato come nuovo rettore dell’Università Cattolica, carica che coprirà fino al 1983. Dal 1976 al 1986, continuò a tenere, presso l’eremo San Salvatore, corsi di ascolto della Sacra Scrittura e di discernimento vocazionale per quanti si ponevano il problema della loro scelta di vita. Nel 1985 fondò l’associazione “Città dell’Uomo” , con lo scopo di educare i fedeli alla responsabilità civile e politica. Lazzati morì, dopo una lunga malattia, il 18 maggio 1986, all’alba del giorno di Pentecoste.

06 menorah.jpgIl 18 maggio 1096, le truppe della Prima Crociata, dirette in Terra Santa, entrarono nella città di Worms, sul fiume Reno, in Germania. Lì, la popolazione ebrea più facoltosa si era garantita la protezione del vescovo, ottenendo dietro pagamento di laute somme in denaro, di rifugiarsi nel castello vescovile. I più poveri, abbandonati a se stessi, non ebbero via di scampo. I crociati, entrati in città, li raggiunsero e sgozzarono tutti sul posto, saccheggiandone poi le abitazioni e bruciando i rotoli della Torah. Le vittime furono circa cinquecento. Nei giorni successivi il palazzo vescovile fu posto sotto assedio e i trecento che vi avevano trovato rifugio furono costretti a consegnarsi alle orde crociate. La maggior parte di essi, rifiutando il battesimo, venne messa a morte. Il giorno 27 dello stesso mese, i crociati entrarono anche a Meinz, dove l’intera comunità ebraica, che contava 1300 persone tra uomini, donne e bambini, fu massacrata.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Atti degli Apostoli, cap.16, 11-15; Salmo 149; Vangelo di Giovanni, cap.15,26-16, 4a.

La preghiera di questo lunedì è in comunione con i fedeli del Sangha buddhista.

Noi ci congediamo qui, lasciandovi ad una ultima citazione di Giuseppe Lazzati che è presa dagli “Atti del XLVII corso di aggiornamento culturale dell’Università Cattolica”, editi con il titolo “Laicità. Problemi e prospettive” (Vita e Pensiero). È, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Nella luce che il Concilio ha proiettato sul laicato è stato chiarito il senso primo che assume la presenza del laico nel mondo: egli è chiamato, in primo luogo, a farsi, con tutti gli altri uomini e in forza della vocazione divina, costruttore della polis. In quanto chiamato a tale responsabilità che accomuna il fedele laico a tutti gli uomini, il fedele laico è tenuto a rispondervi da cristiano tendendo a fare in sé perfette le esigenze della laicità. È attuando questa sua identità che egli si fa con la Chiesa evangelizzatore e edificatore di Chiesa. Ma in questa prospettiva il discorso si allarga e si spinge a ricercare il significato del termine “laico, laicità” al di fuori della Chiesa. Lo si coglie nel suo vero significato sul piano di quella universalità di valori che hanno la propria fondazione nella ragione umana, che esigono il riconoscimento della loro consistenza propria e della loro autonomia quale per noi fonda la visione creazionista del mondo. È su questo terreno che è impegnato il fedele laico in un incontro e confronto con laici di altra matrice culturale con i quali e tra i quali è impegnato a rispettare e garantire le esigenze di autentica laicità, conscio che essa è condizione liberatrice per la Chiesa e per lo Stato da ogni reciproca strumentalizzazione e quindi per l’una e per l’altro terreno di massima efficacia operativa in ordine ai fini che ciascuno si propone. (Giuseppe Lazzati, in Aa. Vv., Laicità. Problemi e prospettive)

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 18 Maggio 2009ultima modifica: 2009-05-18T23:56:00+02:00da fraternidade
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