Giorno per giorno – 28 Aprile 2016

Carissimi,
“Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv 15, 9-11). L’amore e la gioia: sono questi gli elementi fondamentali della fede cristiana. Senza di essi, potremo anche avere una religione, con dogmi, riti, sacramenti e devozioni, ma sarà una religione triste e senza Gesù, e quindi senza Dio, una religione falsa. Come spesso, purtroppo, ci è dato constatare. Rimanere nell’amore di Gesù per noi, e nostro per Gesù, cioè per tutto ciò che egli ama, dal Padre all’ultimo e più insignificante (cioè al primo e più importante) di tutti i fratelli, e alla creazione intera, vista, custodita e salvagurdata come l’opera preziosa che il Padre, un po’ imprudentemente, ci ha messo nelle mani, è la sintesi di tutti i comandamenti, che noi siamo chiamati ad osservare. No, non siamo chiamati. Il comandamento, a dire il vero, non è suo, è la nostra irresistibile risposta (in realtà sotto l’azione dello Spirito) all’amore da cui ci siamo sentiti raggiunti, che si moltiplica all’infinito. Se non ne siamo, come ancora non ne siamo, capaci, è perché non ci siamo dati il tempo di pensarci, solo un attimo. È ora di svegliarci, che, poi, è la stessa cosa di risorgere.

Oggi è memoria di Jacques Maritain, filosofo, mistico, piccolo fratello di Gesù.

Jacques Maritain era nato a Parigi, il 18 novembre 1882, da Geneviève Favre, figlia dello statista francese Jules Favre, e di Paul Maritain, un avvocato di fama. Educato nel protestantesimo liberale, Jacques aveva studiato al Liceo Enrico IV e poi Filosofia e Scienze Naturali alla Sorbona. È qui che il giovane incontrò Raissa Oumançoff, ebrea di origine russa, naturalizzata francese, con cui si sentì subito in sintonia per interessi, ideali e tormenti interiori. Fu una conferenza di Henri Bergson, professore al College de France, che rivelò loro il senso dell’assoluto e li spinse a voler vivere l’avventura della vita. L’incontro, poi, con lo scrittore Leon Bloy li portò a contatto del cattolicesimo e delle sue storie di santità e di grazia e li indusse, nel 1906, a chiedere il battesimo. Poco dopo, insieme, pur nella scelta irrevocabile della devozione e dell’amore reciproco, promisero di vivere il celibato del regno, facendo voto di castità. Con la sorella di Raissa, Vera, avviarono un sodalizio spirituale, che durerà tutta la vita. Convinti che la contemplazione chiede non di lasciare i chiostri e i conventi, ma di uscire e di espandersi fuori, di scendere nelle strade del mondo, si fecero apostoli della chiamata universale alla vita mistica, come via alla perfezione della carità. In quegli stessi anni Maritain abbandonò definitivamente la filosofia bergsoniana, identificandosi sempre più nell’opera di Tommaso d’Aquino, che caratterizzerà tutta la sua produzione successiva. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i Maritain si trasferirono negli Stati Uniti, dove Jacques continuò la sua attivita di pubblicista e di professore di filosofia, insegnando, a New York, nelle università di Princeton e della Columbia, e tenendo conferenze in numerose città americane. Dal 1944 al 1948 fu inviato a Roma quale ambasciatore di Francia presso la Santa Sede. Dal 1948 al 1960 i Maritain si trasferirono nuovamente negli USA. Nel 1960, durante uno dei periodici viaggi in patria, Raissa morì, il 4 novembre, a Parigi. Tenendo fede ad una promessa che si erano fatta, Maritain scelse di vivere l’ultimo tratto della sua vita in una comunità religiosa, quella dei Piccoli fratelli di Gesù, a Tolosa. Durante il Concilio ecumenico Vaticano II, Paolo VI lo interpellerà spesso sulle questioni più dibattute. Nel 1970, a ottantotto anni, Maritain cominciò il suo anno di noviziato per entrar a far parte a pieno titolo della famiglia di Charles de Foucauld. Morì, novantunenne, il 28 aprile 1973.

I testi che la liturgia odierna propone oggi alla nostra riflessione sono tratti da:
Atti degli Apostoli, cap.15, 7-21; Salmo 96; Vangelo di Giovanni, cap.15, 9-11.

La preghiera del giovedì è in comunione con le religioni tradizionali indigene

È tutto, per stasera. Noi ci si congeda qui, lasciandovi a una pagina della “Via Crucis” (Morcelliana), scritta a quattro mani da Jacques e Raissa Maritain. Ed è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Il male – intendo la potenza del peccato, e l’universale sofferenza che essa comporta -, il male è tale che la sola cosa che si abbia sotto mano per opporvisi totalmente in un sol colpo – e che inebria il santo di libertà, di esultanza e di amore – è di dare tutto, di abbandonare tutto, e la dolcezza del mondo, e ciò che è buono, e ciò che è migliore, e ciò che è dilettabile e permesso, e prima di tutto se stessi, per essere liberi con Dio; è di essere totalmente spogliati e donati per servirsi del potere della croce, è di morire per quelli che si amano. È questo un lampo d’intuizione e di volontà al di sopra di tutto l’ordine della moralità umana. Una volta che un’anima d’uomo è stata toccata al volo da quest’ala bruciante diventa ovunque straniera. Può innamorarsi delle cose, non riposerà mai in esse. Il santo è solo a pigiare il torchio, e fra i popoli non c’è nessuno con lui. Le anime sono nude. In un certo senso anche la Chiesa è nuda. Tutta la lana e la seta, tutte le ricchezze umane di cui l’ha rivestita e protetta, talvolta oppressa, la civiltà di una parte scelta del mondo, cadono a brandelli. Questo rivestimento non è la Chiesa. Non interessa la sua propria vita. Ma il prodigioso splendore che essa getta nel mondo non deve dissimulare che il principe di questo mondo le rende il mondo sempre più estraneo. Ebbene, essa non ha paura della solitudine; se sarà necessario costruirà i deserti e li farà fiorire. Vi troverà degli abiti nuovi. (Jacques e Raissa Maritain, Via Crucis).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 28 Aprile 2016ultima modifica: 2016-05-28T22:27:36+02:00da fraternidade
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