Giorno per giorno

Giorno per giorno – 15 Luglio 2020

Carissimi,
“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.” (Mt 11, 25-27). Dicono che in questi tre versetti abbiamo il nucleo incandescente dell’intero Vangelo, il tutto della sua rivelazione. Quello che, superando l’antica proibizione, dà finalmente a Dio un nome finalmente dicibile, anzi balbettabile: Abba, Padre, ma alla maniera dei bambini. Non un Dio chiuso in se stesso, inaccessibile, ma un Dio da sempre, costutivamente, aperto ad una relazione solo d’amore. Sapienti e dotti ci possono dare un’infinità di conoscenze buone, belle, ed utili, senza però poter dedurre da esse, la verità per la quale esistiamo, che è il nostro essere amati come figli e figlie. Che è invece il segreto che ci ha portato Cristo e che, ricevuto e creduto da coloro ai quali anche anonimamente egli abbia voluto rivelarlo, ci mette in grado di ritrasmetterlo e testimoniarlo. Credere nel Dio di Gesù, nel Dio che è Gesù, può significare solo credere in un’umanità di fratelli da amare. Non sentimentalmente, ma concretamente. Diversamente dimezziamo Dio. E perciò lo neghiamo. La prova che crediamo in Dio è che amiamo i fratelli, tutti, anche quando ci sono nemici. Egli infatti ci ha amati per primo, comunque noi si fosse. E non desiste, né desisterà.

Oggi il nostro calendario ecumenico ci ricorda Bonaventura di Bagnoregio, mistico, teologo e pastore della Chiesa, Rodolfo Lunkenbein e Simão, martiri della Chiesa della camminata, qui in Brasile; e i Martiri ebrei e musulmani della Prima Crociata a Gerusalemme.

Giovanni Fidanza (che assumerà più tardi il nome di Bonaventura) nacque a Civita di Bagnoregio (Viterbo), nel 1217. Entrato a 22 anni nell’ordine dei frati minori, fu per molto tempo professore all’Università di Parigi. Eletto ministro generale dell’Ordine, riusci a conciliare le esigenze di una vita evangelica con il minimo di strutture necessarie ad una famiglia religiosa in espansione. Eletto cardinale e vescovo di Albano, ricevette, assieme a Tommaso d’Aquino, l’incarico di preparare il Concilio di Lione nel 1274. Egli pose al centro della vita cristiana la stessa vita storica di Gesù, individuandone il centro nella sua passione e morte per amore. La frase, forse, più bella che ricordiamo di lui, è quella che rivolse a frate Egidio, il discepolo di Francesco, che gli chiedeva come avrebbe potuto salvarsi lui che non sapeva nulla di teologia: “Se Dio dà all’uomo soltanto la grazia di poterlo amare, questo basta… Una vecchierella può amare Dio anche più di un maestro di teologia”. Noi si sarebbe stati portati a dire: più di qualunque maestro di teologia. Morì il 15 luglio del 1274.

Rodolfo Lunkenbein era nato il 1o di aprile 1939, a Doringstadt (Germania). Divenuto salesiano andò a vivere tra gli indios bororo, nel Mato Grosso. Fu assassinato il 15 luglio 1976, quando il villaggio fu attaccato da un gruppo di 60 latifondisti armati, che intendevano vendicarsi con gli indigeni per problemi legati alla terra. Assieme a padre Rodolfo, fu assassinato il cacicco Simão e feriti molti altri. Rodolfo, vivendo in mezzo agli indios, cercò con loro di riscattare la speranza di vita della tribù. Di fatto, prima del suo arrivo nel villaggio, le donne bororo avevano deciso di non procreare più, decretando così l’estinzione della tribù. Erano già sei anni che non nasceva un bambino. Quando, tuttavia, furono celebrate le esequie di Rodolfo e dell’indio Simão, si potevano già contare numerosi bambini.

Martiri ebrei e musulmani della Prima Crociata a Gerusalemme. Il 15 luglio 1099, Goffredo di Buglione con l’esercito crociato entrava vittorioso in Gerusalemme. In tre giorni, secondo le cronache del tempo, circa settantamila tra ebrei e musulmani furono massacrati o catturati e venduti come schiavi in Italia. Un testimone oculare, Raimondo di Aguilers, scriverà: “Si vedevano mucchi di teste, di mani, di piedi. Nel Tempio e nel portico di Salomone si cavalcava nel sangue fino alle ginocchia e alle briglie”. Cinque mesi dopo il massacro, in città vi erano ancora cadaveri da bruciare.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da :
Profezia di Isaia, cap.10, 5-7. 13-16; Salmo 94; Vangelo di Matteo, cap.11, 25-27.

La preghiera del mercoledì è in comunione con tutti gli operatori di pace, quale che ne sia il cammino spirituale o la filosofia di vita.

Ed è tutto, per stasera. Noi ci congediamo, offrendovi in lettura una preghiera di Bonaventura da Bagnoregio, con cui conclude il suo opuscolo dal titolo “Le cinque feste di Gesù Bambino”. Che è, così, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Ogni mia opera tu hai compiuto, Signore. Davanti a te sono nulla e nulla posso. Se sussisto, è per tua virtù e dono; senza di te non posso far niente. A te, clementissimo Padre delle misericordie, offro ciò che è tuo; a te raccomando, a te rimetto me stessa indegna, e mi riconosco umilmente ingrata di tutti i benefici che mi hai elargito. A te la lode, a te la gloria, a te il ringraziamento, o santissimo Padre, Maestà eterna, che mi hai creata dal nulla con la tua infinita potenza! – Ti lodo, ti glorifico, ti ringrazio, o santissimo Figlio, splendore del Padre, che mi hai liberata dalla morte con la tua infinita sapienza! – Ti benedico, ti lodo, di adoro, o santissimo Spirito vivificante, che per la tua pietà benedetta e clemenza mi hai revocata dal peccato alla grazia, dal mondo alla vita religiosa, dall’esilio alla patria, dal travaglio al riposo, dalla tristezza alla giocondità e al possesso della somma beatitudine. Questa ci conceda Gesù Cristo, Figlio di Maria Vergine, che con il Padre e lo Spirito vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. (Bonaventura di Bagnoregio, Le cinque feste di Gesù Bambino V, 4).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 15 Luglio 2020ultima modifica: 2020-07-15T22:53:33+02:00da
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