Carissimi
“Gesù rispose loro: Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: ‘Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini’. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini” (Mc 7, 6-8). Oggi hanno arrestato da voi p. Carlo D’Antoni, parroco di Bosco Minniti, provincia di Siracusa. Che ha scelto di non trascurare il comandamento di Dio e di non piegarsi alle dottrine e alle mode di questo nostro tempo.
Il nostro calendario ci porta la memoria di Marone, eremita, di Padre Dimitri Klepinine, martire ortodosso nei lager nazisti, e di Felipe Balam Tomás, martire al servizio dei più poveri.
I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
1° Libro dei Re, cap. 8,22-23.27-30; Salmo 84; Vangelo di Marco, cap.7,1-13.
La preghiera del martedì è in comunione con le religioni tradizionali del Continente africano.
È tutto per stasera. Noi ci si congeda qui, lasciandovi al brano di una lettera di P. Dimitri Klepinine all’amica Sophie Chidlovski, tratta dalla biografia scritta dalla figlia Hélène Arjakovsky-Klepinine, apparsa con il titolo “Et la vie sera amour. Destin et lettres du père Dimitri Klepinine” (Cerf / Le Sel de la Terre). La troviamo nel sito di Pages orthodoxes ed è, per oggi, il nostro
PENSIERO DEL GIORNO
Ricordati: san Paolo dice che l’amore è il fondamento della legge. L’Antico Testamento non esplicita praticamente questo amore nella legge; stabilisce soltanto relazioni giuste tra gli uomini e tra gli uomini e Dio. Tale è anche l’amore umanistico moderno: è un mezzo o una forza che organizza e trasforma la vita. In entrambi i casi, questo dipende dal fatto che gli uomini sono incapaci di fare spazio sufficiente in loro a questo amore. Ma, in realtà, l’atteggiamento di Dio verso gli uomini è sempre lo stesso, perché Dio non cambia. Nel Nuovo Testamento, tuttavia, il senso utilitaristico dell’amore scompare. Così, i comandamenti sulla tunica che si chiede e il mantello che non si chiede, del miglio che si chiede di percorrere e del secondo miglio che non è richiesto. In questo caso, colui che dà dimentica il motivo del suo dono e si concentra sulla persona del richiedente; allora scompare il confine tra l’io e l’altro. Il vertice, senza dubbio, è raggiunto con la lavanda dei piedi dei discepoli e la passione sulla croce. Questa è anche il caso della parabola del figlio prodigo: l’Antico Testamento si limita al desiderio del figlio di tornare da suo padre come servitore, mentre Dio mostra la pienezza del suo rapporto con l’uomo rivestendolo di una tunica sontuosa, mettendogli l’anello al dito, e sacrificando per lui il vitello grasso. È significativo che, nella vita del secolo avvenire, non vi sarà più né fede, né speranza: resterà solo l’amore liberato da ogni utilitarismo. Questo amore è, innegabilmente, il contenuto stesso della vita, poiché la vita è stata creata dall’amore – Dio è amore – ed essa consiste nel tornare al suo primo fondamento: l’amore. Tutto il resto non è che una verifica che la volontà si muove in questa direzione ed effettua questo ritorno. Tutto il positivo crede a partire dall’amore, tutto il negativo – espressione distorta dell’amore – è un parassita sul corpo dell’amore. Questa è dunque l’origine di tutti i peccati, la cui conseguenza è la sofferenza: l’allontanamento dall’amore. La mia maniera di considerare il peccato può essere eretica, ma trovo che c’è qualcosa di peggiore del peccato: un amore interessato, un amore per Dio e per gli uomini senza un romanzo d’amore. È spaventoso, perché lo scopo della vita è il ritorno alla sorgente dell’amore che è Cristo. Il peccato puo sfociare nella consapevolezza del vuoto, mentre un amore interessato è un’eresia che fa della vita un fine in sé e dell’amore un’armonia. In realtà, la vita è destinata a mettere l’amore alla prova. Nella vita del secolo venturo, la vita sarà amore, l’amore sarà vita. (Hélène Arjakovsky-Klepinine, Et la vie sera amour. Destin et lettres du père Dimitri Klepinine).
Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.