Carissimi,
“Il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce” (Mt 4, 16). L’ha vista allora, ma, poi, mai più. È quanto ci è venuto da pensare, stamattina, leggendo la profezia di Isaia richiamata dal Vangelo del giorno. No, forse, non è proprio così. Forse è capitato, capita, altre volte, di rivivere quel momento. Persino a noi. Certo non sono “quella” luce, le luci che rischiarano le notti di Gaza o del Sud d’Israele. A soli due-trecento chilometri dalla “Galilea dei pagani” cui l’oracolo del profeta si dirigeva. E tuttavia. Giorno dopo giorno, noi ci ostiniamo a credere che queste altre luci, al pari di quelle, fasulle, che hanno illuminato, come ogni anno, anche il recente Natale, abbiano fine, per dare luogo alla Sua. Quella del Regno che si avvicina e trova posto in mezzo a noi. L’annuncio della Buona Notizia. Anche solo di una, per cominciare. Ma di quelle da mettere in prima pagina, per giorni, settimane, mesi. Di quelle che fanno la Storia. Come, per esempio, la notizia della pace e della riconciliazione, di più, della collaborazione tra due popoli fratelli, fino ad oggi ancora nemici. Del resto è già successo con altri. Può, dunque, ancora succedere.
Il nostro calendario ecumenico ci reca oggi le memorie di Felix Mantz, riformatore e martire nonviolento in Svizzera, e di Filippo di Mosca, pastore ortodosso e martire nella Russia zarista.
I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
1ª Lettera di Giovanni, cap.3,22 – 4,6; Salmo 2; Vangelo di Matteo, cap.4, 12-17. 23-25.
La preghiera di questo lunedì è in comunione con le grandi religioni dell’India: Vishnuismo, Shivaismo, Shaktismo.
“A distanza di molti secoli, egli rimane um grande esempio, avendo fatto ciò che era giusto, senza preoccuparsi delle conseguenze. La vita è breve. Se non possiamo fare ciò che è giusto in questa, che serve programmarlo per la prossima? Tutti noi sappiamo fin troppo bene che l’uomo è debole, che non ha forza sufficiente per compiere il suo dovere qui sulla terra. Ma noi ricordiamo i santi e chiediamo loro di pregare per noi e di intercedere presso il Signore Gesù Cristo, perché ci faccia risorgere dalle ceneri e faccia di noi servitori della Sua verità attraverso la forza del Suo amore”. Chiudeva così il suo sermone dedicato alla figura di Filippo di Mosca, il coraggioso prete russo, egli stesso martire, nella Russia del XX secolo, Alexander Men. Del quale, non avendo a disposizione testi delle nostre memorie odierne, vi proponiamo una preghiera. Buona per noi e per ogni tempo. E che è per oggi il nostro
PENSIERO DEL GIORNO
Gesù Cristo, Figlio di Dio, / Che ci hai rivelato il Padre celeste, fa di noi tuoi discepoli. / Tu hai promesso di concedere pace alle nostre anime, / ma non desideri servitori negligenti. / Dacci forza per stare vigilanti, all’erta, / cosicché possiamo essere fedeli a te e a te solo. / Insegnaci a fare ogni cosa sotto il tuo sguardo. Rendici tuoi figli. / Donaci forza per compiere la tua volontà e per osservare i tuoi comandamenti. / Insegnaci a fare il bene. Guardaci dal lievito dei farisei. / Insegnaci a percepire quello che è più importante nella vita, la sola cosa necessaria. / Aiutaci a essere liberati dal peccato, dalla pigrizia, dalla debolezza di spirito. / Tutto ciò che di buono e di bello vi è nel mondo ci rinvii a te. / Il male di questo mondo ci sia di avvertimento. / E noi possiamo vedere nei peccatori il riflesso dei nostri stessi peccati. / Insegnaci a considerare coloro che pensano diversamente da noi, / che hanno una fede religiosa differente e non ne hanno affatto, come fratelli. / Facci ricordare come è breve la vita, / cosicché il pensiero della morte possa divenire per noi / un’ispirazione a industriarci e a servire. / Donaci la capacità di perdonare, di amare e di donare. / Insegnaci a vivere in preghiera. / Dacci fin da ora di essere partecipi del tuo Regno. / Insegnaci a odiare il peccato, ma non il peccatore. / Dacci la forza di essere tuoi testimoni. / Non permettere che noi diventiamo vuoti, meschini e aridi. / Sii per noi l’Alfa e l’Omega, in questa vita e nell’eternità. / E possiamo noi essere tuoi discepoli. / Amen. (Father Alexander Men, Prayer of Christ’s Disciples).
Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.