Carissimi,
“Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l’armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino” (Lc 11, 21-22). Quaresima è questo tempo di lotta, da cui, un po’ paradossalmente, usciremo vincitori se ci lasceremo sconfiggere dal “più forte” che è venuto a scardinarci la porta di casa, a mettere subbuglio nelle nostre sicurezze, ad aprirci gli occhi, il cuore, la vita a nuovi valori, ad una nuova maniera di essere. “Conquistare le passioni subdole mi pare più difficile che raggiungere la conquista fisica del mondo con la forza delle armi. Da quando sono tornato in India ho combattuto contro le passioni assopite che si nascondono nel mio cuore, lo scoprirle mi ha umilato ma non vinto. Le esperienza e gli esperimenti mi hanno dato coraggio e molta gioia. Ma so che mi aspetta un cammino difficile, mi devo annientare totalmente. Finché un uomo, di sua spontanea volontà, non si considererà l’ultimo fra i suoi simili, per lui non c’è salvezza: l’ahimsa è il limite estremo dell’umiltà”. È la confessione dell’anima grande di Gandhi. E, a questo punto, noi si ha solo da prendere e portare a casa. Dato che scopriamo ogni giorno che la nostra preghiera è così spesso quella del fariseo: Grazie, Signore, perché io non sono come loro. E già questo ci rende peggio. La casa del nostro io si rivela più forte di quel che sospettavamo e Lui dovrà faticare alquanto per espugnarcela.
Bene, il calendario ci porta oggi la memoria di uno dei grandi riformatori della Chiesa, Martin Bucero, testimone di pace e dialogo.
I testi che la liturgia porpone oggi alla nostra attenzione sono tratti da:
Profezia di Geremia, cap. 7, 23-28; Salmo 95; Vangelo di Luca, calp. 11, 14-23.
La preghiera del giovedì è in comunione con le religioni tradizionali indigene.
Noi ci congediamo qui. Offrendovi in lettura una breve citazione di Martin Bucero, tratta dalla prefazione al suo “Traité de l’amour du prochain”. È il nostro
PENSIERO DEL GIORNO
È la ragione per cui ho scritto questo piccolo trattato destinato a esortare a non vivere per se stessi , ma per il proprio prossimo, e a mostrare come noi possiamo arrivarci, giungere cioè a quello stato di perfezione che ci è accessibile quaggiù. […] Che il Padre di ogni grazia ci conceda tramite il nostro Signore Gesù Cristo di non accontentarci di parlare di queste cose. Poiché il Regno di Dio consiste in potenza, non in discorsi. […] Ascoltate dunque la voce del vostro unico e vero pastore Gesù Cristo, per progredire nella fede e divenire perfetti nell’amore, e non vivete più in nessun modo per voi stessi, ma per il vostro prossimo e, attraverso di lui, per Cristo (Martin Bucer, Traité de l’amour du prochain).
Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.