Giorno per giorno – 27 Ottobre 2022

Carissimi,
“Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi!” (Lc 13, 34-35). Il vangelo di oggi si era aperto con un gruppo di farisei che consigliano a Gesù di lasciare la Galilea, perché Erode vuole ucciderlo. Gesù, per tutta risposta manda a dire al tetrarca che non si lascia certo imporre la sua agenda dal potente di turno (che lui definisce volpe), continuerà a fare ciò che fa: scacciare i demoni e guarire i malati (cf v.32). E, se lascia la Galilea, non è per paura di chi attenta alla sua vita, ma solo perché il suo destino deve compiersi a Gerusalemme. Nel menzionare Gerusalemme, Gesù si lascia andare ad un lamento sulla Città santa (santa, non perché lo sia di suo, infatti uccide i profeti e lapida chi le è inviato, ma per l’amore che Dio le porta, come lo porta ad ogni altra città o comunità umana, di cui Gerusalemme è simbolo). Il non accogliere Gesù, con il messaggio di pace che egli incarna, è foriero di ogni male, dato che innesca ogni specie di conflitto, sulla spinta della logica del dominio; peggio ancora quando questa volontà sia motivata dalla pretesa difesa del sacro e del religioso. Che è ciò che veniamo sperimentando da tempo, da noi, in Brasile, ma non solo. Dove si rifiuta di fatto il Gesù dei Vangeli (che si paragona qui ad una chioccia, il più umile degli animali domestici, tutta tesa a protezione dei suoi piccoli), in nome di un Gesù, nato dalla fantasia malata di consistenti gruppi fondamentalisti, che dichiarano apertamente essere giunto il tempo di rivendicare il potere sulla società, senza preoccuparsi (o mettendolo in conto) dello scontro e della rovina che ne deriva. Noi, che Gesù testimoniamo nella nostra vita?

Oggi il nostro calendario ecumenico ci porta la memoria di Tukârâm, mistico indiano.

Non abbiamo grosse notizie su di lui, salvo il fatto che nacque nel 1598, a Pandharpour, nello Stato indiano del Maharastra, nella famiglia di un contadino analfabeta, appartenente alla casta dei shudra, la più umile delle caste indiane. Sposatosi, ebbe un figlio, ma perse lui e la moglie durante una grave carestia. Nonostante questa tragedia, non venne mai meno in lui la fede e l’amore nei confronti di Krishna. Scrisse innumerevoli poesie che cantano la sua devozione a lui, in forma di abhanga nella lingua Marathi. Assalito dalla frustrazione e dai dubbi, un giorno era pronto a suicidarsi, ma fu proprio allora che percepì la presenza del divino. Da quel momento la sua vita cambiò. La sua filosofia era semplice ed efficace: “Siedi in silenzio e ripeti il nome di Dio. Questo solo basta per realizzarti”. Costantemente ripeteva che le norme morali e gli insegnamenti religiosi, come lo studio dei Veda, erano solo formalità e che il fine ultimo della religione sta nella realizzazione del divino attraverso l’amore. Morì nel 1650.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Lettera agli Efesini, cap.6, 10-20; Salmo 144; Vangelo di Luca, cap.13, 31-35.

La preghera del giovedì è in comunione con le religioni tradizionali indigene.

È tutto, per stasera. Noi ci si congeda, offrendovi in lettura una poesia di Tukaram, dal titolo “To repeat Your name”, tratta da una raccolta che troviamo in rete e che è, così, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Ripetere il Tuo nome è mettere insieme delle perle. / Il piacere nella tua forma manifesta è sempre nuovo. / Ho smesso di desiderare il Dio disincarnato. / I tuoi adoratori non cercano la liberazione. / Con Te è ancora possibile dare e ricevere. / A che serve il posto dove si è posato un piatto quando è stato portato via? / Tuka dice: “Dammi il dono della libertà dalla paura. / Dopo tutto, o Signore che pervadi il mondo, io ho dato al mondo Te”. (Saint Tukaram, To repeat Your name).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 27 Ottobre 2022ultima modifica: 2022-10-27T21:55:28+02:00da fraternidade
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