Giorno per giorno – 07 Novembre 2020

Carissimi,
“Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand’essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. Se non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire a Dio e a mammona” (Lc 16, 9. 11. 13). Il vangelo di oggi spiega e approfondisce quello di ieri. La disonesta ricchezza è costituita da ciò che, della mia vita e dei miei beni, ho sottratto alla condivisione e investito in egoistici interessi. Da qui l’invito, che Gesù ci rivolge, a provvedere per tempo, prima cioè che la si debba giocoforza abbandonare con la morte, a dare ad essa la sua destinazione originale, volta a creare fraternità. Se saremo infedeli in questo (che costituisce pur sempre il “poco”, destinato a scomparire, dice il v. 10), saremo stati, a maggior ragione, infedeli nel disegnare la nostra relazione con Dio (il “molto”, che avremo addirittura negato). Dato che avremo fatto di mammona, le ricchezze accumulate (e perciò rubate), la fonte della nostra sicurezza (mammona deriva dalla radice ’aman, che indica attestazione di fede/fiducia [nelle ricchezze]. Dalla stessa radice deriva anche il nostro amen, riservato però a Dio). E noi, chi e cosa sceglieremo? A servizio di chi ci porremo?

Oggi è memoria di Pietro Wu Gousheng, catechista e martire in Cina; e di Augusto Rafael Ramírez Monasterio, francescano martire in Guatemala.

Nato nel 1768 a Longping, nella provincia cinese del Guizhou, in una famiglia povera, non cristiana, Wu Gousheng era cresciuto con una forte passione per la giustizia, che lo portava in ogni occasione a prendere le difese dei più poveri e oppressi. Lavorando duro, riuscì a risparmiare il sufficiente per aprire una locanda. Un giorno ricevette due ospiti cristiani, Xu e Leng, mandati ad aprire la strada alla presenza missionaria a Longping. I due notarono che Gousheng era schietto, generoso ed estroverso, oltre che conosciuto e rispettato nella regione. E cominciarono a parlargli della fede cristiana, convincendolo presto ad aderire ad essa. Nel 1795 ricevette il battesimo, assumendo il nome di Pietro. Il cambiamento che questo determinò nella sua vita e l’impegno a vivere sempre più profondamente la testimonianza all’Evangelo, indussero i missionari a farlo responsabile dei cristiani di quella regione. In poco tempo si contarono a centinaia coloro che avevano deciso di aderire alla nuova fede. Nel 1814 scoppiò una violenta persecuzione contro i cristiani e il 3 aprile di quell’anno Pietro Wu Gousheng fu arrestato. Durante il processo fu sottoposto ad ogni specie di tortura, sopportate con incredibile pazienza e coraggio. Richiesto di calpestare il crocifisso e di rinnegare la fede cristiana, rifiutò. Condannato a morte, la sentenza venne eseguita il 7 novembre 1814. Il 1° Ottobre dell’anno 2000, Giovanni Paolo II lo canonizzò assieme ad altri 119 martiri cinesi.

Augusto Rafael Ramírez Monasterio era nato a Città del Guatemala, il 5 novembre 1937, ultimo dei nove figli di Trinidad Monasterio e di Valerio Ramirez. Nel 1953 entrò nel Collegio francescano di Diriamba, in Nicaragua, dove concluse il ciclo degli studi secondari nel 1957. L’anno successivo entrò nel noviziato dei frati minori nel Convento di Santa Ana del Monte, a Jumilla, in Spagna, dove il 26 dicembre 1959 fece la sua professione semplice. Dopo gli studi di filosofia e teologia, fu ordinato sacerdote il 18 giugno 1967. Il 1º agosto, fece ritorno in patria e fu nominato vice rettore e poi rettore del Collegio, dove era già stato alunno. Dopo un ulteriore corso di studi a Salamanca, in Spagna, dal 1972 al 1975, tornato in patria, fu nominato direttore del seminario minore francescano nella cittá di Antigua Guatemala. Dal 1978 al 1983 fu eletto consigliere della Custodia Francescana e parroco della chiesa di S. Francesco di quella stessa città. La sua attività pastorale fu tutta caratterizzata dall’attenzione ai più poveri ed emarginati, e dall’impegno nella formazione ai valori evangelici dei gruppi giovanili. Ripetutamente minacciato di morte, arrestato illegalmente, torturato e poi rilasciato dalla polizia locale, due giorni dopo il suo compleanno, il 7 novembre 1983, fu sequestrato subito dopo essere uscito da casa della sorella, dove si era recato in visita. Il suo cadavere fu ritrovato nel pomeriggio del giorno dopo.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Lettera ai Filippesi, cap.4, 10-19; Salmo 112; Vangelo di Luca, cap.16, 9-15.

La preghiera del Sabato è in comunione con le comunità ebraiche della diaspora e di Eretz Israel.

È tutto, per stasera. E, prendendo spunto dalla memoria propria del martirologio latinoamericano, scegliamo di congedarci, offrendovi in lettura una citazione del teologo della liberazione Jon Sobrino. Tratta dal suo libro “La fede in Gesù Cristo. Saggio a partire dalle vittime” (Cittadella editrice), è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
La fede in un Dio a partire dalle vittime include come qualcosa di essenziale il non smettere di camminare, o con maggior precisione: il non poter smettere di camminare. Nelle vittime – che si accetti Dio, che si dubiti di lui o, perfino, che si bestemmi contro di lui – esiste l’esigenza assoluta di lavorare sempre perché scendano dalla croce. E a partire dalle vittime si riceve la grazia e la luce secondo la quale, nonostante tutto, è bene continuare a camminare servendole. Quel non poter smettere di camminare, da qualunque parte esso conduca – nonostante tutto – , è la traduzione storica del lasciare Dio essere Dio. Per molti questo camminare, che è pieno di oscurità e di sofferenza, produce anche senso della vita e perfino gioia. In questo camminare si sperimenta che la storia e gli esseri umani acquistano spessore, per cui nonostante tutto si può nominare il mistero della realtà e chiamarlo Abba, Padre. E, finché questo avviene, ci saranno esseri umani che come Gesù camminano con Dio e camminano verso il mistero di Dio. (Jon Sobrino, La fede in Gesù Cristo. Saggio a partire dalle vittime).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 07 Novembre 2020ultima modifica: 2020-11-07T22:55:33+01:00da fraternidade
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