Giorno per giorno – 24 Ottobre 2020

Carissimi,
“In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo” (Lc 13, 1-3). Il vangelo di ieri si era concluso con il pressante invito di Gesù a riscoprire le ragioni di una fratellanza che, superando ogni barriera, in nome di quella che è la verità di Dio, ci eviti di cadere sotto l’impietoso giudizio della Storia, dato dal perpetuarsi di un Sistema di violenza e oppressione, dal quale non si uscirà prima di “aver pagato fino all’ultimo spicciolo” (Lc 12, 59). Il vangelo di oggi, di tutto questo, è un’applicazione pratica. Se ci si ribella alla violenza omicida del Sistema del dominio, usando le sue stesse armi, come nel caso di quegli zeloti galilei, che comunque uscirono dal loro tentativo di rivolta sconfitti e uccisi, avremo nel migliore dei casi un cambiamento dei soggetti al potere, e una gestione di esso meno intollerabile, ma non verrà disinnescato il meccanismo della violenza che avvelena le relazioni umane. E questo è ciò che si constata tristemente nella storia. Ci è chiesta una conversione al principio della fraternità e della lotta nonviolenta. Esperienze come quelle di Gandhi e Martin Luther King, che pure esprimono universi culturali e religiosi differenti, sono tuttavia accomunate dallo stesso anelito in direzione di una pace, che non sia quella dei cimiteri o quella imposta dal vincitore di turno. Due personaggi, forse non credenti, come Mandela e Mujica, provenienti entrambi da movimenti di resistenza armata, e provati in seguito da lunghi anni di prigionia in condizioni spesso disumane, hanno in seguito compiuto passi coraggiosi in direzione della scelta nonviolenta e di una cultura del perdono e della riconciliazione. Insegnando così a tutti noi, pur al seguito di Gesù.

Oggi il nostro calendario ecumenico ci porta la memoria di Rabbi Levi Isacco di Berditschev, mistico ebreo.

Rabbino e capo spirituale del Chassidismo, Levi Isacco è considerato il personaggio più popolare di questo movimento mistico ebraico, dopo Israel Baal Schem Tov. Nacque nel 1740, a Hoshakov, in Galizia (Polonia). Nel 1776 divennne discepolo di Dov Ber, il famoso Magghid (predicatore itinerante) di Mezeritch. Nominato rabbino di Zelechov, in Polonia, e più tardi di Pinsk, in Bielorussia, fu costretto a lasciare l’incarico per l’ostilità di queste comunità verso le sue concezioni chassidiche. Incontrò infine la sua comunità a Berditchev, dove restò dal 1785 fino alla sua morte, il 25 Tishri 5571 (23 ottobre 1810). In seno alla corrente chassidica, Levi Isacco rappresenta la figura dell’avvocato instancabile del popolo ebreo davanti al trono di Dio. “Tu esigi sempre qualcosa dal tuo popolo Israele – disse un giorno a Dio – perché dunque non l’aiuti nelle sue tribulazioni?”. Un sarto gli raccontò un giorno del modo con cui si era rivolto a Dio a Yom Kippur: “Certo, una volta o l’altra, mi succede di restare con il vestito che qualcuno ha lasciato nel mio laboratorio, o di non lavare le mani prima di mangiare, ma queste non sono mancanze così gravi. Tu, Signore, commetti colpe molto più riprovevoli: strappi bambini dal seno delle madri e madri dai loro bambini. Se tu mi perdoni, anch’io ti perdonerò”. Levi Isacco gli rispose: “Perchè sei stato così timido nel tuo discorso? Se solo avessi insistito un po’, Dio sarebbe stato costretto a perdonare a tutto il popolo d’Israele!”.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Lettera agli Efesini, cap.4, 7-16; Salmo 121; Vangelo di Luca, cap.13, 1-9.

La preghiera del sabato è in comunione con le comunità ebraiche della diaspora e di Eretz Israel.

Comincia oggi, e durerà fino al 30 ottobre, la Settimana mondiale del Disarmo, decisa dall’ONU nel 1978, con la finalità di informare l’opinione pubblica sul pericolo della corsa agli armamenti, sulla necessità di por fine alla proliferazione nucleare, oltre che di stimolare una presa di coscienza circa l’importanza di procedere progressivamente a un disarmo generalizzato. La giornata di avvio della Settimana non è casuale ma è il giorno in cui cade l’anniversario della fondazione delle stesse Nazioni Unite, il 24 ottobre 1945. Sarebbe bene che tutti ci si desse da fare.

Bene, anche per stasera, è tutto. Noi ci si congeda qui, lasciandovi ad un fioretto di Rabbi Levi Isacco di Berditschev, che troviamo ne “I racconti dei Chassidim” (Garzanti) di Martin Buber, e che è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Un tale venne da Rabbi Levi Isacco e si lamentò con lui: “Rabbi, che devo fare con la menzogna che mi si insinua nel cuore?”. S’arrestò, poi gridò: “Ahi, anche ciò che ho detto ora non era la verità! Io non la troverò mai!”. Disperato si gettò per terra. “Come cerca la verità quest’uomo!” disse il Rabbi. Lo sollevò dolcemente da terra e gli disse: “Sta scritto: La verità crescerà dalla terra” (Sal 85, 12). (Martin Buber, I racconti dei Chassidim).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 24 Ottobre 2020ultima modifica: 2020-10-24T22:55:36+02:00da fraternidade
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