Giorno per giorno – 22 Luglio 2020

Carissimi,
“Le disse Gesù: Donna, perché piangi? Chi cerchi? Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo. Gesù le disse: Maria! Ella si voltò e gli disse in ebraico: Rabbunì! – che significa: Maestro! (Gv 20, 15-16). Maria Maddalena, o dell’ostinazione nell’amore. Più che la fede (in che cosa esattamente, poi?) è l’amore che la trattiene nel giardino. La speranza che tutto non finisca con quell’inspiegabile sepolcro vuoto. Che qualcuno si muova a restituire il corpo sparito, per rendergli gli onori che gli affetti reclamano. E l’amore è premiato, anche in questo caso, prima e più che la fede (in che cosa, poi, dato che tutto sembra essere inesorabilmente finito?), oltre ogni sperabile attesa. Maria piange l’amico perduto, ma, nel racconto, è più che semplicemente Maria, è chiunque pianga l’amore venuto meno, è Francesco che gridava sconsolato: L’Amore non è amato! E ci se ne fa addirittura un vanto, fomentando odio. Di ogni tipo, verso chiunque, un folle egoismo induca a pensare, o a fingere di pensare, essere il nemico che, di volta in volta, attenta alla nostra libertà, ai nostri beni, al nostro lavoro, religione, cultura, potere. Ma, quando l’Amore non è amato, è Gesù che è morto. E siamo noi, veri suoi nemici, che l’abbiamo ucciso. Se, però, sussiste chi si esercita ancora nell’amore e ne piange la scomparsa, ecco che l’Amore si manifesta, come a Maria, affidandole una missione. Che è la missione della Chiesa. Al cui centro c’è la testimonianza della paternità universale del Padre, non più né solo di Gesù, ma di tutti: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro” (v. 17). E noi, ce la sentiamo di testimoniare l’indifettibile, incondizionato, universale amore di Dio, anche contro chi ci si volesse nemico?

Oggi il calendario ci porta la festa di Maria Maddalena, apostola degli apostoli.

Originaria di Magdala, in Galilea, Maria fu una delle donne che seguirono costantemente Gesù con gli altri discepoli. Guarita da Gesù (Lc 8,2), faceva parte del gruppo di donne che provvedevano alle necessità di Gesù e dei suoi. Fu una delle poche persone amiche che accompagnarono Gesù nella sua passione, crocifissione e fu presente alla sua sepoltura. L’esperienza dell’apparizione del Risorto fece di lei la prima inviata (apostola) ad annunciare la buona notizia della risurrezione.

I testi che la liturgia propone oggi alla nostra riflessione sono propri della memoria che celebriamo e sono tratti da:
Cantico dei Cantici, cap.3, 1-4a; Salmo 63; Vangelo di Giovanni, cap. 20,1-2.11-18.

La preghiera del mercoledì è in comunione con tutti gli operatori di pace, quale ne sia la fede, l’ideale, la filosofia di vita che li guida.

È tutto, anche per sasera. Noi ci si congeda qui, offrendovi in lettura una pagina di un’apostola del nostro tempo. Tratta dal libro “Noi delle strade” (Gribaudi), di Madeleine Delbrêl, è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
La carità per gli altri è fraterna e non può essere che fraterna. Noi siamo con ogni uomo vivente fratelli di creazione e di redenzione. È un fatto. Viverlo è un altro fatto. Questa fraternità supera tutti gli altri legami umani. Checché noi siamo gli uni per gli altri nelle relazioni della carne e del sangue, dell’affetto e dell’amicizia, della società e della prossimità, restiamo sempre fratelli di origine e di salvezza. È un fatto: bisogna viverlo. Quando pratichiamo una carità che si arroga il diritto di essere materna, educatrice, rettificatrice, ci disancoriamo dalla terraferma della realtà: non siamo più fratelli. Vicino a un non credente, la carità diventa evangelizzazione, ma questa evangelizzazione non può essere che fraterna. Noi non andiamo ad offrire di condividere generosamente quel che sarebbe nostro, e cioè Dio. Non andiamo come giusti in mezzo a peccatori, come gente in possesso di diploma in mezzo a gente incolta; noi andiamo a parlare di un Padre comune, conosciuto dagli uni, ignorato dagli altri; come perdonati, non come innocenti; come gente che ha avuto la fortuna di essere chiamata a credere, di ricevere la fede, ma di riceverla come un bene che non è nostro, ma che è stato depositato in noi per il mondo: da questo deriva tutta una maniera di essere. (Madeleine Delbrêl, Noi delle strade).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 22 Luglio 2020ultima modifica: 2020-07-22T22:09:51+02:00da fraternidade
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