Giorno per giorno – 07 Maggio 2020

Carissimi,
“In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno” (Gv 13, 16-18). Istruzioni su come essere chiesa, nella speranza che non ci si ostini a voler essere più del Signore, che ha scelto l’ultimo posto, al servizio di tutti, lavando i piedi. Se faremo questo, con lui e come lui, saremo beati. Potremmo dire che questa beatitudine è la sintesi di quelle che abbiamo trovato nel Discorso della montagna. Nel vangelo di Giovanni ce n’è solo un’altra, riservata a coloro che “pur non avendo visto, crederanno” (Gv 20, 29), faranno cioè le stesse cose. Dunque, contro ogni sogno e illusione di grandezza, essere chiesa consiste nel scegliere l’ultimo posto, e l’unica gerarchia ammessa è quella del servizio. Resta il fatto che Gesù non era un ingenuo e sapeva già bene cosa passasse in cuore a Giuda, a cui tuttavia, dandogli durante la cena il pane intinto nel vino, volle mostrare che gli restava ostinatamente amico. Giuda, da allora, è figura di ogni tradimento, piccolo o grande, con cui svendiamo la chiamata che Gesù ci ha rivolto a testimoniare il progetto del Padre nella dimensione del dono incondizionato. E solo in quello. Nelle scelte politiche, nella vita sociale, nella realtà ecclesiale, tra le mura domestiche. Che, allora, il dono del suo corpo per la vita del mondo, che è la realtà stessa di Dio, possa convertirci ad ogni momento e renderci ogni volta nuovamente fedeli alla sua sequela.

Oggi il martirologio latinoamericano fa memoria di Elvira Hernández e Idalia López, catechiste e martiri in El Salvador.

Elvira e Idalia erano due ragazze della stessa età che abitavano in un quartiere della periferia povera di San Salvador, chiamato La Fosa. Entrambe facevano parte della locale comunità cristiana. Elvira, dopo aver fatto la prima comunione, si inserì in un gruppo di adolescenti fortemente motivati e interessati ai problemi della realtà sociale. A 13 anni fece il suo primo discorso in pubblico sul tema: “Alla scoperta dell’ideale cristiano”. Più tardi, entrò in un’organizzazione che operava tra gli abitanti delle zone maggiormente emarginate, come maniera concreta di promuovere solidarietà. Un giorno, mentre si stava preparando per una celebrazione, venne raggiunta da una raffica di mitra partita da un veicolo in corsa e cadde morta, assieme ad un altro compagno della comunità. Era il 18 aprile 1980. Aveva 14 anni. Idalia López, era nata in una famiglia molto povera. Prendendo parte alla vita della comunità aveva imparato che il Vangelo non è solo Parola, ma è anche Vita. A tredici anni, nel giorno della sua prima comunione, si impegnò pubblicamente a lavorare in favore della sua gente. Quando nella comunità maturò l’idea di costruire un centro di salute, Idalia decise di fare un corso di pronto soccorso per lavorarvi come infermiera. A quindici anni si integrò in un gruppo giovanile della parrocchia di San Francisco Mejicanos. Nello stesso tempo si preparò per diventare catechista. Gli amici dicono che Idalia si distingueva per la profondità della sua riflessione, oltre che per la sua dedizione e la sua solidarietà con i più poveri. Uscendo da una riunione, il 7 maggio 1984, Idalia fu aggredita dai componenti di una ronda della difesa civile, che la ferirono ad una gamba. Quando già era a terra, furono su di lei e le spararono un colpo di grazia al volto.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Atti degli Apostoli, cap.13, 13-25; Salmo 89; Vangelo di Giovanni, cap.13, 16-20.

La preghiera del giovedì è in comunione con le religioni tradizionali indigene.

Per i seguaci del Buddhismo Theravada (concentrati principalmente nei Paesi del Sud e Sud-est asiatico), il plenilunio del secondo mese (del loro calendario) coincide con la festa di Vesak che celebra contemporaneamente la nascita, l’illuminazione e il trapasso di Siddharta Gautama Buddha. La tradizione vuole infatti che il principe Siddharta sia nato nel giorno di luna piena del mese lunare di Vesak dell’anno 623 a.C. e che, nello stesso giorno, trentacinque anni dopo, abbia raggiunto la sua illuminazione, per poi morire (o, più correttamente, passare nel suo paranirvana), nel plenilunio di Vesak dell’anno 543 a.C. Data a partire dalla quale viene calcolata l’era buddhista. In questo giorno, i buddhisti si recano ai loro templi, dove ascoltano gli insegnamenti del Buddha, attraverso la proclamazione delle Sacre Scritture. In molti luoghi è costume chiudere le celebrazioni, al tramonto, con una grande processione luminosa, che simbolizza il cammino verso l’illuminazione.

Prendendo spunto dalla memoria odierna delle martiri salvadoregne, scegliamo di offrirvi, nel congedarci, una citazione di Ignacio Ellacuría, teologo e anch’egli martire della Chiesa del Salvador. Tratta dal suo libro “Conversione della Chiesa al Regno di Dio” (Queriniana), è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
La Chiesa dei poveri non è quella Chiesa che, essendo ricca e consolidandosi come tale, si preoccupa dei poveri; non è quella Chiesa che, rimanendo fuori dal mondo dei poveri, offre loro in modo generoso il proprio aiuto. È, piuttosto, una Chiesa nella quale i poveri costituiscono il fondamentale soggetto ed il suo principio di strutturazione interna. L’unione di Dio con gli uomini, così come si dà in Gesù Cristo, è storicamente un’unione di un Dio proiettato, nella sua versione originaria, nel mondo dei poveri. In tal modo la Chiesa, essendo essa stessa povera e, soprattutto, dedicandosi fondamentalmente alla salvezza dei poveri, potrà essere ciò che è e potrà accrescere in modo cristiano la propria missione di salvezza universale. Incarnandosi tra i poveri, dedicando infine la propria vita ad essi e morendo per essi, essa indica come si possa essere cristianamente un segno efficace di salvezza per tutti gli uomini. (Ignacio Ellacuría, Conversione della Chiesa al Regno di Dio).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 07 Maggio 2020ultima modifica: 2020-05-07T22:48:33+02:00da fraternidade
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