Giorno per giorno – 29 Febbraio 2020

Carissimi,
“Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: Seguimi! Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì” (Lc 5, 27-28). Non è che Gesù semplicemente “vide”. Il verbo usato dall’evangelista nel testo originale (theaomai) suggerisce “guardare con intensità”, in un modo a cui non ci si può sottrarre tanto é coinvolgente. Gesù guarda Levi mentre egli è “seduto”, accomodato in quello che è il suo peccato. Non si rivolge però a lui con sguardo di rimprovero, ma, sorprendentemente, per invitarlo a seguirlo. Levi/Matteo deve aver avuto un istante di incredulità (viene in mente il quadro del Caravaggio): dici a me? E Lui: sì, proprio a te. Seguimi! Ed egli, lasciando tutto, si alzò, dice il vangelo, usando lo stesso verbo della risurrezione. E “lo seguiva”, all’imperfetto. Come, dire: prese a seguirlo. Con tutte le difficoltà che comportava il nuovo stato. Quaresima (o quando che sia) è, ogni volta, l’esperienza di sentire su di sé lo sguardo benevolo e imperativo di Gesù, che ci invita a uscire dalla tristezza del peccato, quale esso sia (c’è solo l’imbarazzo della scelta), per associarci alla sua allegra brigata. Alla ricerca di un mondo nuovo, più vivibile per tutti.

Il calendario ci porta oggi la memoria di Auguste Chapdelaine e compagni, martiri in Cina.

Auguste Chapdelaine era nato a La Rochelle, nella Bassa Normandia (Francia), il 6 gennaio 1814, ultimo di nove figli della famiglia contadina di Nicolas Chapdelaine e Madeleine Dodeman. Dopo essersi dedicato al lavoro dei campi fino a vent’anni, alla morte di due dei suoi fratelli, vinte le resistenze dei genitori, sentendosi chiamato al sacerdozio, entrò in seminario e, al termine degli studi, nel 1843, fu ordinato prete. Desideroso tuttavia di essere missionario, nel 1851 chiese ed ottenne l’ammissione al noviziato dell’Istituto delle missioni estere di Parigi e, il 2 maggio 1852, s’imbarcò per la Cina. Prima della partenza scrisse alla madre: “Sono stato destinato alla Cina. Tu devi fare questo sacrificio per Dio ed Egli ti ricompenserà nell’eternità. Ti presenterai fiduciosa davanti a Lui, alla tua morte, ricordando la tua generosità nel sacrificare, per la sua maggior gloria, ciò che avevi avuto di più caro. E come segno del tuo consenso, firma, per favore, la lettera che mi manderai quanto prima, e come segno del tuo perdono per tutto il dolore che ti ho causato e come segno della tua benedizione, aggiungi una croce dopo il tuo nome”. La nave, dopo un viaggio fortunoso di oltre sette mesi, giunse a Macao il giorno di Natale. Per tre anni Chapdelaine si fermò a Ta-Chan, nei pressi della frontiera, al fine di apprendere lingua, costumi e religione della popolazione che si apprestava ad incontrare. Nel 1854, entrò finalmente nello Kuang-Si, nel Sud della Cina, ma, dieci giorni dopo il suo arrivo, fu arrestato e gettato in prigione, a Si-li-hien, dove rimase diciassette mesi. Rilasciato, cominciò il suo apostolato, predicando il Vangelo e battezzando quanti ne facevano richiesta, ma il 25 febbraio 1856, accusato di sobillare il popolo e fomentare disordini, fu arrestato nuovamente con alcuni dei neo-convertiti. Interrogato, torturato e condannato a morte, fu giustiziato il 29 febbraio 1856, assieme a Laurence Pe-mu e Agnes Tsau-kong.

I testi che la liturgia del giorno propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Profezia di Isaia, cap. 58,9b-14; Salmo 86; Vangelo di Luca, cap. 5,27-32.

La preghiera del Sabato è in comunione con le comunità ebraiche della diaspora e di Eretz Israel.

La missione della chiesa non è più vista oggi in una prospettiva proselitista, ma, sempre di più, come annuncio, proposta e testimonianza di vita, che implicano necessariamente ascolto, accoglienza, confronto e dialogo, con quanti coltivano altre rivelazioni del divino o si lasciano comunque guidare dall’impulso, anonimo o segreto, dello Spirito, in vista della costruzione di un’umanità di persone libere che vivano tra loro relazioni di fraternità. dedizione, solidarietà e amore. Prendendo spunto dalla memoria di Auguste Chapdelaine e compagni, scegliamo di congedarci offrendovi in lettura una citazione tratta dal Libro di Mo Zi (Maestro Mo), un pensatore cinese vissuto tra il V e il IV secolo a. C., propugnatore dell’amore universale. Ed è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Un sovrano che sappia amare soltanto il suo regno e non anche quello del vicino, è indotto ad accrescere il suo regno a danno di quello del vicino. Il padre di famiglia che sappia amare soltanto la propria famiglia e non anche quella del vicino, cerca di accrescere le proprie sostanze a danno della famiglia del vicino. Un uomo che sappia amare soltanto se stesso e non anche il suo vicino, abuserà della propria forza per derubare il vicino. Così accade che i principi , non amandosi reciprocamente, usurpano il trono altrui; gli uomini, non amandosi reciprocamente, si derubano a vicenda; i sovrani e i ministri, non amandosi reciprocamente, diventano crudeli e sleali; i padri e i figli, non amandosi reciprocamente, perdono l’affetto e la pietà filiale; i fratelli, non amandosi reciprocamente, diventano nemici. Se gli uomini non si amano reciprocamente, il forte sottomette il debole, il ricco abusa del povero, il nobile offende il plebeo, l’astuto inganna l’ingenuo. Tutti i mali, i soprusi, le discordie e gli odi del mondo provengono, in origine, dalla mancanza di amore reciproco. Il saggio conosce e riprova tutto ciò. […] Quando ciascuno nel mondo agirà secondo il principio dell’amore universale, allora orecchi attenti e occhi acuti si aiuteranno reciprocamente, le membra si presteranno servizio reciproco, e coloro che conoscono il giusto istruiranno gli altri, senza posa. Allora i vecchi e le vedove riceveranno protezione e nutrimento, e trascorreranno una tranquilla vecchiaia; i fanciulli deboli e gli orfani avranno un luogo d’asilo in cui crescere. Quanto l’amore universale è accolto come regola di vita, tali sono i benefici che ne derivano. (Libro di Mo Zi).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 29 Febbraio 2020ultima modifica: 2020-02-29T22:53:16+01:00da fraternidade
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