Giorno per giorno – 20 Dicembre 2019

Carissimi,
“Allora Maria disse: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto. E l’angelo partì da lei” (Lc 1, 38). Il vangelo di oggi ci ripresentava il racconto dell’annunciazione, che si era già letto per la festa dell’Immacolata, dodici giorni fa. Che ci dice le condizioni di realizzabilità dell’impensabile e dell’umanamente impossibile. A volte ci viene da dire che sarebbe bello un Dio che si affaccia tra le nubi e al suono di una sua parola che tutti fossero in grado di udire mutasse il corso della storia. Ma ne andrebbe della nostra libertà. Dio manda un angelo a Maria, a noi il vangelo, che ce ne riferisce, lasciando a lei e a noi la possibilità del dubbio: cos’è che ho visto e udito? L’avrò visto e udito davvero, o avrò solo sognato? Oppure, per noi: questo racconto è una fiaba o è la verità di Dio? Dio, per entrare nella storia, come storia concreta dell’uomo Gesù, si affida al sì di una donna, e, per rinnovare ogni volta quella nascita, al nostro sì. Avventura della libertà al servizio di una Parola, per la quale Dio si fa servo nostro, identificato con gli ultimi tra noi, perché nessuno si senta escluso, convocando nel contempo noi stessi a vivere nella logica del servizio e del dono della nostra vita per la vita degli altri. È così che Gesù, il Dio-che-salva, rinasce nel corpo della Chiesa.

Oggi, noi si ricorda Raoul Wallenberg, giusto tra le nazioni,

Raoul Wallenberg era nato il 4 agosto 1912 in una facoltosa famiglia svedese. Dopo aver studiato negli Stati Uniti, tornato in patria, entrò in un’azienda che aveva rapporti commerciali con l’Ungheria. Nel 1944 fu inviato dal suo governo in Ungheria come primo segretario d’ambasciata, potendo così testimoniare di persona la drammatica situazione vissuta dagli ebrei ungheresi. D’accordo con l’ambasciatore del suo Paese, Per Anger, e utilizzando fondi sostanziosi messi a disposizione anche dal governo Usa, riuscì a sottarre alla deportazione sicura decine di migliaia di ebrei, collocandoli in case previamente acquistate e fornendo loro salvacondotti diplomatici che li ponevano automaticamente sotto la protezione di un paese neutrale. La sua attività durò poco più di sei mesi, dal luglio 1944 sino al gennaio 1945, quando i Sovietici entrarono a Budapest. Da quel momento, Wallenberg fu fatto sparire. Paradossalmente, chi aveva speso tutto se stesso per salvare così tante vite, non trovò tempo sufficiente per salvare la sua! Un documento di fonte sovietica che ne attestava la morte, avvenuta per infarto, nel 1947, non fu giudicato credibile. Lo Yad Vashem lo ha insignito del titolo di “Giusto tra le nazioni”.

I testi che la liturgia odierna propne alla nostra riflessione sono tratti da:
Profezia di Isaia, cap.7, 10-14; Salmo 24; Vangelo di Luca, cap.1, 26-38.

La preghiera del venerdì è in comunione con i fedeli dell’Umma islamica, che confessano l’unicità del Dio clemente e ricco in misericordia.

È tutto, per stasera. E noi ci si congeda qui, offrendovi in lettura, in omaggio all’imminente solennità del Natale, il brano di un sermone di Gregorio Nazianzeno, tratto dalle sue “Omelie sulla Natività” (Città Nuova). Che è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Oh inconcepibile mescolanza! Oh inaudita unione! Colui che è, nasce, e Colui che non è creato, viene creato; Colui che è incomprensibile viene compreso, per mezzo dell’anima razionale che fa da intermediaria tra la sua natura divina e la pesantezza della carne. E Colui che arricchisce gli altri diventa mendico; Egli mendica infatti la mia carne, affinché io possa arricchire la sua divinità. E Colui che è ripieno di ogni cosa diviene vuoto: si svuota, infatti, per un breve tempo della sua gloria, affinché io possa partecipare alla sua pienezza. Qual è questa ricchezza della sua bontà? Qual è questo mistero che ha me come oggetto? Io ebbi parte all’immagine di Dio, e pure non la conservai: Egli allora prende parte alla mia carne sia per salvare l’immagine sia per rendere immortale la carne. Egli si mette una seconda volta in comunione con l’uomo, e in una comunione molto più straordinaria della prima, in quanto la prima volta Egli mi fece partecipare alla natura migliore, ora invece è Lui che partecipa all’elemento peggiore. Questo fatto è più divino del primo; questo è più sublime dell’altro, per coloro che hanno senno. (Gregorio Nazianzeno, Omelie sulla Natività, 38, 13).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 20 Dicembre 2019ultima modifica: 2019-12-20T22:08:21+01:00da fraternidade
Reposta per primo quest’articolo