Giorno per giorno – 29 Giugno 2019

Carissimi,
“Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8, 16-17). Dopo la purificazione del lebbroso, di cui avevamo ascoltato ieri, il vangelo di oggi ci ha proposto la guarigione del servo del centurione pagano (cf Mt 8, 5 ss), che, nella sua fede solo incipiente, arriva comunque a intuire come Dio sia parola di cura per tutti i suoi figli, qaule ne sia il popolo, la religione o la cultura. Subito dopo ci viene presentato un miracolo, solo apparentemente piccolo piccolo, quale è quello della liberazione dalla febbre (quella febbre del potere che contagia così facilmente tutti) della suocera di Pietro (cf Mt 8, 14-15), la quale, come l’evangelista aggiunge significatamente, appena guarita, cominciò subito a servire. Immagine, in questo, della stessa maniera d’essere di Gesù. Non è un caso che il brano si chiuda con la citazione e l’applicazione a Gesù, della profezia del Servo (cf Is 53, 4), come interpetazione della sua attività terapeutica e come significato complessivo del suo evento. Che è, così, espressione dell’agire salvifico di Dio nella storia, ma anche vocazione profonda dell’uomo, che la Chiesa, per prima, è chiamata a sperimentare e a testimoniare. “Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie”: la com-passione profonda che Dio prova, da sempre per esse, lo ha portato (e dovrebbe portare noi) a ciò. Al contrario di quanto, sovente, ha fatto è fa una certa pretesa civiltà cristiana, che addossa agli altri, in vista del suo proprio sviluppo, miseria, fame, malattie, morte. Rivelandosì così come figura dell’anticristo.

Oggi la Chiesa celebra la festa degli Apostoli Pietro e Paolo (che da noi è, però, spostata a domenica).

Simone (chiamato Pietro, ovvero Roccia), figlio di un certo Giona, (cf Mt 16,17), fratello di Andrea, (Mt 10,12) e, come questi, pescatore, era, con Giacomo e Giovanni, uno dei discepoli prediletti di Gesù (Mc 5,37; 9,2; 14,33), che, per altro, al momento decisivo, rinnegò (Mc 14,66-72). Fu uno dei primi testimoni della Resurrezione. Dopo la morte di Gesù, divenne figura di riferimento della giovane comunità di Gerusalemme. Una tradizione credibile afferma che morì martire a Roma, durante la persecuzione di Nerone (64-67).

L’ebreo Saulo, (con il nome romano di Paolo), nacque a Tarso, in Cilicia, si recò a Gerusalemme dove per alcuni anni, alla scuola di Gamaliele, studiò la Scrittura, diventando uno zelante fariseo. Persecutore dei cristiani, fu raggiunto dal Signore che lo chiamò a diventare “servo di Dio, apostolo di Gesù Cristo per portare coloro che Dio ha scelti alla fede a alla conoscenza della verità” (Tt 1,1). Partendo da Antiochia di Siria, organizzò, prima con Barnaba, poi con Sila e Timoteo, tre grandi spedizioni missionarie, con l’obiettivo di annunciare il Vangelo ai pagani, fondando numerose comunità cristiane, che, successivamente contribuì a consolidare, visitandole personalmente o inviando loro le sue lettere pastorali. Prima di morire martire a Roma (probabilmente nell’anno 67), potè confessare (secondo la testimonianza dell’autore della lettera a Timoteo): “Ho combattuto la buona battaglia, sono arrivato fino al termine della mia corsa e ho conservato la fede” (2 Tm 4, 7 ).

In Brasile la festa odierna dei SS Pietro e Paolo è spostata a domenica prossima, così i testi offerti dalla liturgia alla nostra riflessione sono quelli propri di questo sabato del Tempo Comune e sono tratti da:
Libro di Genesi, cap.18, 1-15; Salmo (Lc 1, 46-55); Vangelo di Matteo, cap.8, 5-17.

La preghiera del sabato è in comunione con le comunità ebraiche della diaspora e di Eretz Israel.

Ed è tutto, per stasera. Noi ci si congeda, offrendovi in lettura un brano del Card. Carlo M. Martini, tratto dalla trascrizione degli Esercizi Spirituali da lui tenuti alla comunità del Seminario Romano Maggiore, a Sacrofano, dal 17 al 22 settembre 2006, con il titolo “Dalle memorie di Pietro l’anziano”, che troviamo nel sito “Prebiterio Romano”. Qui egli commenta e riflette alcuni versetti della Prima lettera attribuita a Pietro, là dove si dice: “Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un pò afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell’oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa” (1Pt 1, 6-8). Ed è questo, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Ringraziate per la vostra fede, è un miracolo di Dio, è un qualche cosa di stupendo, di splendido, se è vissuta veramente così, se non è semplicemente appartenenza sociologica, o identità da affermare, ma è davvero abbandono a Dio, radice e madre di tutti quegli abbandoni, di tutte quelle dedizioni di cui è fatta la vita di una persona, perché una persona tanto si realizza quanto si dona. “Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, chi perderà la propria vita la salverà”, “Se il grano di frumento caduto in terra non muore, non produce frutto”, oppure, come dicono i rabbini: “Ci sono due laghi nella Terra Santa: uno riceve e dà, ed è il lago di Genesaret; uno soltanto riceve e tiene per sé, ed è il Mar Morto”. Ecco credo che qui si esprima veramente bene questa legge fondamentale del dono, quella che riempie di gioia perché appunto è più bello dare che ricevere, e quindi la vera gioia si trova soltanto quando, uscendo da noi stessi, ci dedichiamo a Dio e agli altri, con amore incondizionato. Ecco, questo mi pare uno dei punti nodali di questo brano, che mi pare bello sottolineare perché è caratteristico della fede di Pietro, ed è quella fede con la quale egli si lascia poi portare là dove non vorrebbe, affronta il martirio fidandosi totalmente della parola di Gesù. (Carlo Maria Martini, Dalle memorie di Pietro l’Anziano).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 29 Giugno 2019ultima modifica: 2019-06-29T22:02:35+02:00da fraternidade
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