Giorno per giorno – 16 Giugno 2019

Carissimi,
“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future” (Gv 16, 12-13). Lo Spirito di verità, poi, è sempre all’opera, prendendo ciò che ascolta e dice nel dialogo amoroso che si svolge da sempre in seno alla Trinità – che Gesù ha manifestato nel tempo -, per sussurrarlo poi a noi, adeguato ai sempre nuovi scenari e ai nuovi soggetti, verità che continuamente si fa e, nelle sue infinite trasformazioni e acquisizioni, si compie in un processo infinito, per tanti quanti si è noi tutti, esseri animati e inanimati di ogni tempo. Fino a quando tutto sarà nella forma del Figlio di Dio, quel Dio che per alcuni è il Nulla-dicibile, eppure vero, in cui si compirà il nostro destino finale; per altri è tutto ciò che possiamo immaginare in milioni di figure, che ci proteggono dal male e ci consegnano a ciò che pensiamo bene; e che noi, al seguito di Gesù, balbettiamo come l’Abba, il Padre con amore di madre, che riconosce tutti come figli e figlie, e ci affida il compito di testimoniare e diffondere questo amore nel mondo, accogliendo questo in tutta la sua molteplice varietà e in tutte le sue mille, a volte sofferte, a volte gioiose, verità. Mondo che costituisce la delizia di un Dio che si diletta di abitare con i figli dell’uomo (Pr 8, 31). E noi, perciò, Chiesa gioiosa di un Dio gioioso.

I testi che la liturgia di questa Domenica della Santissima Trinità propone alla nostra riflessione sono tratte da:
Libro dei Proverbi, cap.8, 22-31; Salmo 8; Lettera ai Romani, cap.5, 1-5; Vangelo di Giovanni, cap.16, 12-15.

La preghiera della Domenica è in comunione con tutte le Comunità e Chiese cristiane.

Oggi è memoria di Johannes Tauler, uno dei più grandi mistici del Medioevo, e dei Martiri di Soweto, in Africa del Sud.

Johannes Tauler era nato a Strasburgo all’inizio del 1300 da una famiglia facoltosa. Quindicenne entrò nell’Ordine domenicano dove, durante gli studi di teologia, ebbe modo di conoscere due tra i maggiori esponenti delle correnti mistiche di quel tempo, Enrico Suso e Meister Eckart. Era un’epoca di decadenza spirituale che interessava tanto la società come la Chiesa e perfino i movimenti sorti pochi decenni prima dal desiderio di una riforma che facesse rivivere i valori e la pratica del Vangelo di Gesù. Tauler volle fare la sua parte per porvi in qualche modo rimedio. A Basilea, dove visse dal 1339 al 1348, diede vita ai gruppi degli “amici di Dio”, un movimento che intendeva porre al centro dell’esperienza di fede, nella vita quotidiana, l’ascolto della Parola di Dio, accompagnata dalla preghiera personale. Tornato nel 1348 a Strasburgo, dove visse fino alla morte, salvo un breve periodo trascorso a Colonia, si fece apprezzare per le sue doti di predicatore. Non lasciò nulla di scritto, ma ci sono tuttavia pervenute le trascrizioni fedeli di 84 suoi sermoni, in cui addita l’umiltà e l’abbandono alla volontà di Dio come cammino per sperimentare la vita e l’unione con Dio. Tauler morì il 16 giugno 1361.

In questa stessa data ricordiamo anche i Martiri di Soweto (Africa del Sud). Soweto sembra un nome, ma era solo la sigla di una borgata destinata a ghetto nero dal regime dell’apartheid: South-west Township. Che oggi conta oltre due milioni di abitanti. Lì, durante una serie di manifestazioni contro l’obbligatorietà dell’uso della lingua afrikaneer nelle scuole, che presero il via il 16 giugno del 1976, circa 600 studenti furono massacrati dall’esercito del regime razzista. Altri 1500 furono feriti. Il primo a cadere fu il dodicenne Hector Petersen, che divenne così uno dei simboli della lotta che avrebbe portato, diciotto anni dopo, alla fine del regime segregazionista introdotto nel 1948. Nel 1991 l’Organizzazione dell’Unità africana decise di ricordare l’accaduto proclamando il 16 giugno ‘Giornata internazionale del bambino africano’.

È tutto, anche per stasera. E noi ci si congeda qui, offrendovi in lettura un testo di Johannes Tauler, tratto dal suo “Sermon pour le dimanche de la Sexagésime”. Che è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Se mai aspiri, o uomo, a diventare un perfetto cristiano, devi uscire completamente. Tu mi dirai: “Uscire da dove?”. Dalla tua volontà propria, dal tuo giudizio soggettivo, dal tuo modo proprio di vedere e sentire. Questa è la strada, non ce ne sono altre. Avrai Dio per unico scopo di tutta la tua esistenza, amerai lui solo, bramando il suo onore e la sua gloria. Ossèrvati con cura minuziosa e se scorgi in te, nell’anima o nel corpo, un angolino in cui ti ritrovi e ti possiedi, sappi che da lì tu devi uscire. Qualora la società oppure qualcosa di creato, non solo materiale ma anche bene dello spirito, ti stia a cuore e in esso ti ricerchi, è assolutamente necessario staccarti da ciò. Occorre sottrarsi dalla dispersione della molteplicità se vuoi che Dio operi in te con efficacia. Ma non basta: esaminerai attentamente l’attività che ti è propria, le tue facoltà e abitudini inveterate e malsane, gli atteggiamenti, ciò che vincola l’affettività, in una parola quanto ti avvolge e ti blocca: tutto questo lo devi piegare, ridurre, spezzare, abbandonare virilmente. (Jean Tauler, Sermon pour le dimanche de la Sexagésime).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 16 Giugno 2019ultima modifica: 2019-06-16T23:01:29+02:00da fraternidade
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