Giorno per giorno – 15 Giugno 2019

Carissimi,
“Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Mt 5, 33-34. 37). Anche del Vangelo che abbiamo ascoltato oggi noi ci si contenterebbe si osservasse l’antica Legge, che imponeva di non spergiurare. Non sappiamo quali e quanti siano i Paesi, in cui i governanti insediandosi al potere usano ancora giurare sulla Bibbia (siamo certi lo abbia fatto Trump), ma già per costoro varrebbe il fatto che siano spergiuri, dato che inevitabilmente governano e governeranno “contro” la Parola su cui hanno giurato. Gesù taglia corto: non giurate affatto! Rivolto ai governanti, ma anche a ciascuno di noi. Non strumentalizzate Dio. Non perché Lui un giorno arrivi a vendicarsi. Ma perché non ci dobbiamo vergognare noi, di essere così al di sotto della nostra statura di esseri umani, che Lui tiene per figli e figlie, con ogni parola detta fuori luogo. Noi che si dovrebbe essere, al seguito di Gesù, la sua Parola, di servizio, accoglienza, dialogo, dono, fatta storia nella nostra vita. Ogni parola detta e vissuta da noi altrimenti da questa, farebbe di noi dei bugiardi e spergiuri. Che Dio ce ne guardi.

La data di oggi ci porta le memorie di Evelyn Underhill, mistica e predicatrice anglicana, e di Germaine Cousin, pastorella e contemplativa.

Evelyn Underhill era nata a Wolverhampton il 6 dicembre 1875, figlia unica di Sir Arthur Underhill e di Alice Lucy Ironmonger. Dopo gli studi in Storia e Botanica al King’s College di Londra, sposò nel 1907 Hubert Stuart Moore, un avvocato suo amico d’infanzia. L’anno del suo matrimonio vide anche la sua conversione alla fede cristiana. Il fascino in lei esercitato dalla Chiesa cattolica fu tuttavia presto soffocato dalla violenta lotta anti-modernista, cui diede il via, quello stesso anno, la gerarchia romana. Nel 1911, la pubblicazione del suo primo libro, Misticismo, le offrì l’opportunità di conoscere il barone Friedrich von Hugel, padre spirituale di un’intera generazione di anglicani, sotto la cui guida si pose e da cui comprese l’importanza della fedeltà alle proprie radici, nell’apertura tuttavia al dialogo e all’amicizia con le altre denominazioni cristiane. Da allora prese a organizzare la sua giornata, scrivendo la mattina, e dedicando il pomeriggio alle visite ai poveri e alla direzione spirituale. Fu solo nel 1921 che si integrò pienamente nella comunione Anglicana. Nel 1922 raccolse in un libro le conferenze tenute al Manchester College di Oxford, con il titolo La vita dello Spirito e la vita di oggi. Nel 1924 cominciò a guidare ritiri spirituali, i cui contenuti saranno oggetto di successive pubblicazioni. Nel 1936, mentre si dedicava alla stesura di Adorazione crebbe il suo interesse per la Chiesa greco ortodossa, che la portò a integrarsi nell’Associazione dei Santi Albano e Sergio. Pacifista intransigente, raccolse le sue riflessioni su questo tema nell’opuscolo La Chiesa e la guerra (1940). Donna di personalità vivace, con uno spiccato senso di humor e grande delicatezza, mostrava una certa timidezza e ritrosia, trattando con la gente e soprattutto con i suoi allievi, per la ripulsa, diceva “di comandare alle anime”. Tuttavia quanti si rivolsero a lei con fiducia trovarono chi seppe farli crescere, non al suo o al loro passo, ma a quello di Dio. Evelyn Underhill morì il 15 giugno 1941.

Germaine Cousin nacque a Pribrac, non lontano da Tolosa nel 1579. Figlia di Lourent Cousin, un piccolo contadino, che nel 1573-74 era stato sindaco della cittadina, Germaine rimase orfana di madre ancora bambina. Privata dell’uso della mano destra per una malformazione congenita e malata di scrofolosi, una malattia che le deturpava il volto, quando il padre si risposò, fu considerata dalla matrigna una presenza di cui ci si doveva vergognare e fu perciò mandata a pascolare il gregge, lontano dagli occhi di vicini e conoscenti. Tuttavia la ragazzina seppe superare il dolore del rifiuto e si mise nelle braccia del buon Dio. Apprese a pregare e ogni giorno, affidando alla custodia dei suoi angeli il gregge, se ne andava alla chiesa del paese per partecipare alla messa. Quello che apprendeva, poi, lo ripassava a modo suo, agli altri piccoli compagni di sventura come lei confinati alla guardia delle greggi. A essi, appena poteva, allungava anche qualche pagnotta che riusciva a rimediare di nascosto in casa. Basta, la sua vita fu tutta qui. La trovarono un giorno che era già morta, nel sottoscala della stalla, dove era confinata a dormire. Aveva solo ventidue anni. Quarant’anni dopo, quando la tomba della famiglia Cousin fu aperta, per seppellire un parente, trovarono il suo corpo ancora intatto.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
2ª Lettera ai Corinzi, cap.5, 14-21; Salmo 103; Vangelo di Matteo, cap. 5, 33-37.

La preghiera del Sabato è in comunione con le comunità ebraiche della diaspora e di Eretz Israel.

Un nuovo lutto, dopo la recente scomparsa di Frei Marcos, ha colpito la comunità dei frati domenicani della città. Ha celebrato la sua pasqua, nel tardo pomeriggio di oggi, Frei Casemiro Witasiak, da tempo malato. Nato a Mallet, nello Stato del Paraná, nel 1958, era entrato nell’Ordine dei frati predicatori nel 1988, e fu ordinato presbitero nel 1997. Da ventanni risiedeva nel Convento del Rosario, dedicandosi soprattutto alle comunità rurali, di cui amava e condivideva la cultura, sempre attento alle condizioni dei più piccoli ed emarginati. Ora riposa nell’abbraccio di Dio.

È tutto, per stasera. Noi ci congediamo qui, offrendovi in lettura una pagina di Evelyn Underhill, tratta dal suo libro “Mysticism”, reperibile in Rete. Ed è questo, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Il vero mistico, così spesso schernito con “una negazione del mondo”, nega in realtà solo il mondo angusto e artificiale di sé: e trova in cambio i segreti di quel potente universo che condivide con la Natura e con Dio. Strani contatti, sconosciuti a coloro che conducono solo la vita dei sensi, sono istituiti tra il suo essere e l’essere di tutte le altre cose. In quel rifacimento della sua coscienza che segue il “risveglio mistico”, la vita profonda e primitiva che condivide con tutta la creazione è stata ridestata dal suo sonno. Quindi la barriera tra la vita umana e quella non umana, che rende l’uomo un estraneo sulla terra così come in cielo, viene eliminata. La vita ora sussurra alla sua vita: tutte le cose gli sono intime, e rispondono alla sua simpatia fraterna. […] In Rosa di Lima, la santa peruviana, questa profonda simpatia per le cose naturali assumeva una forma particolarmente bella. Per Rosa il mondo intero era una sorta di santo paese fiabesco, in cui le sembrava che ogni essere vivente rivolgesse la sua attenzione all’Eternità e si unisse alla sua adorazione di Dio. Nella sua biografia si dice che “quando, al sorgere del sole, attraversava il giardino per andare al suo ritiro, invocava la natura per lodare con lei l’Autore di tutte le cose. E di fatto, mentre passava, si vedevano gli alberi inchinarsi e strusciare insieme le foglie, creando un suono armonioso. I fiori ondeggiavano sui loro steli e aprivano le loro corolle affinché potessero profumare l’aria; questo era il loro modo di lodare Dio. Nello stesso tempo, gli uccelli cominciavano a cantare e arrivavano a posarsi sulle mani e sulle spalle di Rosa. Gli insetti la salutavano con un gioioso mormorio, e tutto ciò che aveva vita e movimento si univa nel concerto di lode che ella rivolgeva al Signore”. (Evelyn Underhill, Mysticism).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 15 Giugno 2019ultima modifica: 2019-06-15T23:00:16+02:00da fraternidade
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