Giorno per giorno – 07 Maggio 2018

Carissimi,
“Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me” (Gv 16, 2-3). Succede che lo spirito del mondo, la logica del sistema del dominio, penetri anche nell’istituzione religiosa, nelle sue varie espressioni: tempio, sinagoga, chiesa, parrocchia, movimenti, comunità. Tali ambiti, allora, invece di essere il luogo in cui si proclamano e si celebrano le grandi azioni di Dio a favore del suo popolo (che è ogni popolo), il suo intervento liberatore da ogni schiavitù ed oppressione, la sua chiamata universale alla libertà e alla verità dell’amore fraterno, e dove tutto questo si apprende, si sperimenta, per trasmetterlo poi ad altri, diventano spazio di connivenza con le forze di sfruttamento, oppressione ed esclusione, o anche uno spazio solo apparentemente neutro, in cui l’annuncio del Rengo è ridotto a riti (qualche volta veri e propri show), noiosi o emozionalmente coinvolgenti, o a devozionismi e spiritualismi, attraverso cui si coltiva il proprio “santo egoismo”, indifferenti a quanto accade fuori, nella creazione oggetto del benvolere di Dio. Quando questo accade, i discepoli che prendano sul serio l’onere della testimoninza, denunciando l’iniquità del sistema e rivendicando per tutti quelle condizioni di vita e vita piena che rappesentano la benedizione di cui Dio ci vuole esecutori, sono additati come sovversivi, o anche solo inguaribili ingenui, messi alla berlina, allontanati, silenziati, perseguitati, calunniati, condannati, eliminati. Dal sistema del dominio, anche attraverso i suoi chierici. La storia dell’America Latina a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, ne riempie le pagine del suo martirologio. Noi si dovrebbe essere all’altezza di tale eredità.

Oggi il martirologio latinoamericano fa memoria di Elvira Hernández e Idalia López, catechiste e martiri in El Salvador.

Elvira e Idalia erano due ragazze della stessa età che abitavano in un quartiere della periferia povera di San Salvador, chiamato La Fosa. Entrambe facevano parte della locale comunità cristiana. Elvira, dopo aver fatto la prima comunione, si inserì in un gruppo di adolescenti fortemente motivati e interessati ai problemi della realtà sociale. A 13 anni fece il suo primo discorso in pubblico sul tema: “Alla scoperta dell’ideale cristiano”. Più tardi, entrò in un’organizzazione che operava tra gli abitanti delle zone maggiormente emarginate, come maniera concreta di promuovere solidarietà. Un giorno, mentre si stava preparando per una celebrazione, venne raggiunta da una raffica di mitra partita da un veicolo in corsa e cadde morta, assieme ad un altro compagno della comunità. Era il 18 aprile 1980. Aveva 14 anni. Idalia López, era nata in una famiglia molto povera. Prendendo parte alla vita della comunità aveva imparato che il Vangelo non è solo Parola, ma è anche Vita. A tredici anni, nel giorno della sua prima comunione, si impegnò pubblicamente a lavorare in favore della sua gente. Quando nella comunità maturò l’idea di costruire un centro di salute, Idalia decise di fare un corso di pronto soccorso per lavorarvi come infermiera. A quindici anni si integrò in un gruppo giovanile della parrocchia di San Francisco Mejicanos. Nello stesso tempo si preparò per diventare catechista. Gli amici dicono che Idalia si distingueva per la profondità della sua riflessione, oltre che per la sua dedizione e la sua solidarietà con i più poveri. Uscendo da una riunione, il 7 maggio 1984, Idalia fu aggredita dai componenti di una ronda della difesa civile, che la ferirono ad una gamba. Quando già era a terra, furono su di lei e le spararono un colpo di grazia al volto.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Atti degli Apostoli, cap.16, 11-15; Salmo 149; Vangelo di Giovanni, cap.15,26-16, 4a.

La preghiera di questo lunedì è in comunione con i fedeli del Sangha buddhista.

È tutto, per stasera. E, prendendo spunto dalla memoria delle due martiri salvadoregne, ci congediamo, offrendovi in lettura un brano del teologo-martire della liberazione Ignacio Ellacuría, tratto dal suo libro “Conversione della Chiesa al Regno di Dio” (Queriniana). Che è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
“I poveri rappresentano in America Latina un segnale. Le masse dei nostri paesi sono povere e perciò sono atte a ricevere quei doni di Dio e, ripiene di Dio, sono in grado di trasformare le rispettive società” (Mons. Romero). “Perciò i poveri hanno segnato il vero cammino della Chiesa. Una Chiesa che non si unisca ai poveri per denunciare le ingiustizie commesse contro di loro, non è la vera Chiesa di Gesù Cristo” (idem). “Sono i poveri a dirci che cosa è il mondo e qual è il servizio che la Chiesa deve prestare al mondo” (idem). La Chiesa si incarna nel povero per scoprirvi il vero volto del servo sofferente di Jahve, essa annunzia la buona novella ai poveri, si impegna a difenderli e perciò condivide il loro stesso destino: la persecuzione. Puebla raccoglierà più tardi tale spirito: “L’impegno coi poveri e gli oppressi e la nascita delle comunità di base hanno aiutato la Chiesa a scoprire il potenziale evangelico dei poveri, che la interpellano costantemente chiamandola a convertirsi, poiché molti di essi realizzano nella propria vita i valori evangelici di solidarietá, servizio, semplicità e disponibilità nell’accogliere il dono di Dio…” (Puebla, n. 1147). “Voi che non avete questi idoli; voi che siete sfiduciati perché non possedete denaro o potere; voi, privi di tutto, quanto più siete poveri, tanto più siete degni del Regno di Dio, quando vivete davvero tale spiritualità, perché la povertà che qui significa Gesù Cristo non è una povertà semplicmente materiale, – vale a dire non possedete nulla, il che è iniquo -, ma è una povertà che prende coscienza di sé, è una povertà che accetta la croce ed il sacrificio, non per conformismo, ma perché sa che è questa la volontà di Dio” (ibidem). (Ignacio Ellacuría, Conversione della Chiesa al Regno di Dio).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 07 Maggio 2018ultima modifica: 2018-05-07T22:45:24+02:00da fraternidade
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