Giorno per giorno – 15 Ottobre 2014

Carissimi,
“Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!” (Lc 11, 46). È il seguito dell’aspro confronto che Gesù ha con il religioso che l’ha invitato a tavola e durante il quale uno specialista della Torah, di quelli abituati a perdere gli occhi sulla Parola di Dio, per scoprire meglio tutto ciò a cui essa ci obbliga, lo prende di petto e l’accusa di avercela con lui. Che fa del resto il suo mestiere, con una passione che è solo di chi ha ha scelto di dedicarci tutta la vita. Ma, Gesù insiste: avete perso di vista l’essenziale. Vi smarrite nei particolari. Del messaggio di liberazione che è Dio avete fatto una prigione, e avete ridotto la storia di un incontro e di una passione d’amore – quella tra Dio e il suo popolo – alla succube adesione a norme e alla stanca ripetizione di riti che la gente non sa più neanche cosa vogliano dire. Era altro che Dio si aspettava e si aspetta da voi: svelare il sogno, certo alto, forse anche impossibile, che Egli nutre per i suoi, ma accettare anche la fragilità umana, e ricominciare ogni volta a inseguirlo, per essere sempre più vicini, o almeno meno lontani, dalla sua maniera di essere. Scoprendo nei suo insegnamenti i mezzi che, lungo la storia, sempre così diversa e innovatrice, degli uomini, Egli ci ha messo a disposizione per farlo. Di quanti pesi insopportabili carichiamo ancora gli altri! E come vale questo rimprovero di Gesù anche per noi!

Oggi, il calendario ci porta la memoria di Teresa d’Avila, contemplativa e dottore della Chiesa.

Teresa de Cepeda y Ahumada nacque ad Avila, in Spagna, il 28 marzo 1515, da una famiglia di ascendenza ebraica. A vent’anni, il 2 novembre 1535, fuggì di casa per entrare nel Carmelo della sua città. Lì, la regola dell’Ordine era praticata in forma molto mitigata e, per molto tempo, Teresa si adeguò a tale situazione. Nel 1555, tuttavia, decise che non valeva la pena perdere il tempo con le mezze misure e scelse di cominciare a vivere la radicalità della vocazione e della vita monastica. A partire dal 1557 visse una serie di profonde esperienze mistiche, sperimentando una grande intimità con il Signore, ma anche l’aridità, “la notte dei sensi”. L’esigenza di un ritorno del Carmelo alla Regola primitiva gli si impose sempre più. Ottenne così dal generale dell’Ordine, Giovanni Battista Rossi, il permesso di fondare nella stessa città di Avila un monastero di stretta osservanza. Nel 1567 convinse un giovane carmelitano ad attuare la stessa riforma nei conventi maschili. L’attività riformatrice dei due, nonostante l’ostilità aperta dei “mitigati” conquistò in poco tempo l’insieme dell’ordine. Questa intensa attività esteriore in nulla impedì che Teresa continuasse conducendo una intensissima e profonda vita spirituale, della quale possiamo intuire qualcosa leggendo le sue opere: Il Libro della Vita, Il Cammino della Perfezione, Il Castello Interiore. Teresa morì il 4 ottobre 1582 ad Alba de Tormes (Salamanca). La sua memoria è celebrata il giorno dopo, il 15 d’ottobre (!). Non ce ne dobbiamo stupire, perché la riforma gregoriana, varata proprio allora, fece sparire i dieci giorni compresi tra le due date.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Lettera ai Galati, cap.5, 18-25; Salmo 1; Vangelo di Luca, cap.11, 42-46.

La preghiera del mercoledì è in comunione con quanti, lungo i cammini più diversi, perseguono un mondo di giustizia, fraternità e pace.

É tutto, per stasera. Noi ci si congeda qui, offrendovi in lettura una poesia di Teresa di Gesù, il cui ritornello – “Nada te turbe” – è ben conosciuto e cantato come mantra nelle nostre e in molte altre comunità sparse per il mondo. È questo, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Nulla ti turbi, / Nulla ti spaventi, / Tutto passa, / Dio non cambia. // La pazienza/ tutto ottiene; // A chi ha Dio, / non manca nulla: / Solo Dio basta. // Eleva il pensiero / Sali al cielo, / Non ti angustiare per nulla, / nulla ti turbi. // Segui Gesù Cristo / con grande passione, / e, venga quel che venga, / Nulla ti spaventi. // Vedi la gloria del mondo? / È gloria vana; / Non vi è nulla di stabile, / Tutto passa. // Aspira alle cose celesti, / che durano sempre; / Fedele e ricco in promesse, / Dio non cambia. // Amalo come merita / Bontà immensa; / Non c’è però amore bello, / senza pazienza. // Fiducia e fede viva / mantenga l’anima, / ché chi crede e spera, / ottiene tutto. // Si vedesse pure / attaccato dall’inferno/ riderà dei suoi furori, / chi ha Dio. // Sperimenti abbandoni, / croci, disgrazie, / se Dio è il suo tesoro, / Nulla gli manca. // Andatevene, dunque, beni del mondo, /andatevene vane ricchezze, / se anche perdessi tutto, / Dio solo basta. (Teresa di Gesù, Nada te turbe).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 15 Ottobre 2014ultima modifica: 2014-10-15T22:31:10+02:00da fraternidade
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