Giorno per giorno – 14 Ottobre 2013

Carissimi,

“Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione” (Lc 11, 29-30). Stasera, per la prima volta a casa di dona Ana, dopo aver ascoltato il Vangelo, Maria Ferreira ha detto: È come quando, da bambine, noi si vedeva delle compagne che mostravano orgogliose i regali che ricevevano dai genitori, e una volta o l’altra, capitava che dicessimo a nostra madre: Ma tu non ce ne fai mai di regali. Ed era un modo di dirle: tu non ci vuoi bene. E lei ci guardava in silenzio, col volto scavato, stanco, e un po’ triste, e poi guardava la fila di panni stesi, e i piatti appena lavati, e l’ultimo nato in braccio, e ci chiamava vicine a sé, e ci metteva il braccio libero intorno al collo, e la fronte sulla fronte, e sussurrava: ti voglio bene sì, sciocchina. Un giorno capirai. Ed io mi porto dietro quel mio rimprovero come fosse un peccato mortale. Perché il segno era lei e noi non si aveva bisogno davvero di altro. Gesù, quel giorno, e ogni giorno, ha voluto e vuole dire la stessa cosa. E se noi non riusciamo a vedere il segno che è Lui (e chi cerca d’essere un po’ come Lui) è perché siamo solo sciocchini. Ma un giorno capiremo. E Lui ci avrà già perdonati.

 

Oggi, il calendario ci porta la memoria di papa Callisto, pastore e martire; e di Hasan al Basri, mistico islamico.

 

14 Callisto papa.jpgCallisto era nato ben povero, tanto da essere schiavo di un cristiano, fino a quando, accusato a torto o a ragione di qualche pasticcio, era stato spedito ai lavori forzati in Sardegna. Tornato a Roma, siamo all’inizio del III secolo, divenne collaboratore del papa Zefirino e nel 217, alla morte di questo, gli succedette alla guida della Chiesa. Suscitando, manco a dirlo, la rivolta di quelli che avevano la puzza sotto il naso. Un certo Ippolito, soprattutto. Che doveva essere una sorta di mons. Lefebvre ante litteram. Costui cominciò a seminar zizzania, per via dello status sociale del papa, che mica si può mettere uno di quell’estrazione e con quei precedenti a reggere quell’Ufficio.  E poi soprattutto per la “politica” adottata da Callisto, che accettava di riammettere alla vita della chiesa (dopo naturalmente un’adeguata penitenza) quanti si erano macchiati della colpa di adulterio o di apostasia, ammetteva il matrimonio tra donne libere e schiavi (che era proibito dalla legge romana), accettava convertiti provenienti dai gruppi eretici e/o scismatici, ordinava presbiteri persone sposate e così via. Per Ippolito tutto ciò era intollerabile.  Ma Callisto, insultato, aggredito, additato al pubblico ludibrio, lo lasciava dire. Se dalla misericordia ci si deve, infatti, lasciar guidare, questo deve valere con tutti. Anche e soprattutto con quelli che ti sono nemici. E questo mandava ancor più fuori dei gangheri l’irreprensibile Ippolito che, quando non ce la fece più, si nominò papa. Cioè anti-papa. E fu il primo della storia. Quanto a Callisto, fu papa per soli cinque anni e fu ucciso durante dei disordini nel 222.

 

14 Al Hassan al-Basri.jpgHasan nacque a Medina nel 643 d.C. (21 dell’era egiriana), dieci anni dopo la morte del profeta Mohammed, e visse in un’epoca violenta e travagliata per la giovane comunità islamica. Quello della guerra tra i sostenitori di Alí (con la sua shi’a – da cui gli sciiti), con base nell’attuale Iraq, e i siriani al seguito del  governatore di Damasco, Mu’awiya, che governava con pugno di ferro, reprimendo nel sangue  la protesta e le rivolte di quanti non tolleravano il suo sistema tirannico. Abitando a Basra (la Bassora irachena), nel Golfo Persico, al-Basri si trovò dunque al centro delle sollevazioni contro la dinastia omeyyade. A quanti volevano coinvolgerlo nella lotta contro quel regime iniquo, al-Basri rispondeva che “Dio non cambia niente in un popolo prima che questo popolo non sia cambiato lui stesso”. Se non si elimina la violenza, come principio e motore del cambiamento, la situazione non muterà: “Volete cambiare questa situazione ingiusta? Dio la cambierà, se rivediamo la nostra vita, non se ricorriamo alla spada”.  Questo non significa tuttavia tacere davanti all’ingiustizia, che, anzi, al-Basri  la denunciò con veemenza durante tutta la sua vita, e neppure ubbidire alle leggi ingiuste, nei confronti delle quali il santo sollecitò l’obiezione di coscienza. Disse infatti: “Circa l’applicazione delle leggi, temi Dio piuttosto che il tuo governatore. Dio infatti ti proteggerà dal governatore, ma questi non ti proteggerà da Dio. Tu non sei obbligato a obbedire a una creatura che disobbedisce a Dio. Confronta le disposizioni del governatore con la Rivelazione di Dio. Se la lettera è d’accordo con il Libro sacro, eseguisci gli ordini che essa contiene; se lo contraddice, non eseguirli. È meglio obbedire a Dio che al governatore, alla Rivelazione di Dio che alle leggi umane”.  Primo tra i mistici musulmani e modello per ogni credente di fedeltà alla comunità, di denuncia profetica dell´ingiustizia e di obbedienza alla voce della coscienza, Hasan di Bássora morì il 10 Rajab del 110 (secondo il calendario egiriano), che coincide, nel nostro calendario, con il 14 ottobre 728.

 

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:

Lettera ai Romani, cap. 1, 1-7, Salmo 98; Vangelo di Luca, cap.11, 29-32.

 

La preghiera di questo lunedì è in comunione con i fedeli del Sangha buddhista.

 

Bene, anche per stasera è tutto. Noi ci congediamo, offrendovi in lettura un detto di Hasan al Basri. Tratto da “The wise sayings of Hasan al-Basri” – una collettanea dei suoi insegnamenti, raccolti da Iftakhar Ahmed, è per oggi il nostro

 

PENSIERO DEL GIORNO

Non ingannare te stesso nell’essere troppo orgoglioso perché vivi in un ambiente buono o giusto, dato che non c’è luogo migliore del Paradiso, eppure il nostro padre, Adamo, vi  sperimentò ciò che è risaputo da tutti. Non diventare orgoglioso solo perché ti dedichi spesso all’adorazione, pensa un po’ a ciò che è successo a Iblis (Satana), dopo aver speso moltissimo tempo ad adorare. Non pensarti grande perché hai conosciuto persone giuste, perché non ci fu uomo più giusto del Profeta (sallallahu alayhi wa sallam), eppure a miscredenti e ipocriti non è servito nulla l’averlo conosciuto. (Iftakhar Ahmed, The wise sayings of Hasan al-Basri).

 

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 14 Ottobre 2013ultima modifica: 2013-10-14T22:59:00+02:00da fraternidade
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