Giorno per giorno – 02 Agosto 2008

546325401.jpgCarissimi,
“I giornali hanno mostrato le foto quando già tutto era compiuto e delle due bambine abbiamo potuto scorgere appena i piedi che sporgevano da un telo da spiaggia. In quelle tristi e orribili foto si è visto, per la verità, anche altro: gente sullo sfondo, bagnanti che hanno continuato a restare in spiaggia forse perfino infastiditi dalla visione di quei due teli che ingombravano l’arenile. Sono queste le immagini che della nostra città non vorremmo mai vedere, perfino più di quelle che hanno mostrato per il mondo una Napoli sommersa dai rifiuti. Girarsi dall’altra parte o, farsi gli affari propri può essere a volte più devastante degli stessi eventi che accadono”. Sono parole del card. Sepe, arcivescovo di Napoli, sulle circostanze della morte di Violetta e Cristina Djordjevic, le due bambine italiane rom, annegate giusto due settimane fa, il 19 luglio sulla spiaggia di Torregaveta, nel Napoletano. Erode, allora, “mandò a decapitare Giovanni nel carcere” (Mt 14, 10). E se Erode fossimo noi? E Giovanni la voce della verità che ci grida il suo: “Non è lecito!”? Chi ci richiama alla verità, o la stessa verità di Dio, è guardato(a) spesso con sufficienza, insofferenza, ironia, o è sbrigativamente eliminato(a) e messo(a) a tacere. Come ci insegna il Vangelo di ieri e quello di oggi (Mt 14, 1-12). Nel quale ultimo, la morte di Giovanni prefigura già quella di Cristo. Ora, se la Verità di Dio (il significato di Gesù) è amore, grazia, sollecitudine, cura, l’attitudine di chi la nega (l’Erode dei nostri giorni e delle nostre vite) sarà quella di chi vive nell’odio, la noncuranza, l’indifferenza, il disprezzo nei confronti degli altri. Così possiamo dire: noi indifferenti, assassini di Dio. Ce ne siamo mai accusati in confessione?

Oggi, con la chiesa luterana facciamo memoria del pastore Christoph Friedrich Blumhardt, testimone della fede.

Christoph Friedrich Blumhardt nacque il 1° giugno 1842, a Möttlingen, in Germania, nella famiglia di Doris Köllner e di Johann Christoph Blumhardt, un pastore luterano dalla vita santa e dalla piuttosto controversa fama di esorcista e guaritore. Per assecondare il desiderio paterno, il giovane Blumhardt studiò da pastore, ma fu solo nel febbraio 1880, alla morte del padre, che si decise di assumerne le funzioni nella parrocchia di Bad Boll. Divenuto famoso per le sue prediche e per il ministero della cura che aveva preso ad esercitare, al ritorno da una serie di conferenze in Svizzera, per ultimo, a Berlino, nel 1888, cominciò a domandarsi se fosse proprio questo che la causa di Cristo gli chiedeva e risolse di rinunciare ad entrambe le attività. Denunciando il santo egoismo che si preccupa della propria personale salvezza e dimentica troppo facilmente il mondo, intensificò il suo interesse per gli avvenimenti mondiali, cercando sempre di leggervi la presenza di Dio all’opera. Scrisse: “Le nazioni in fermento, le agitazioni dei poveri, il grido per il diritto alla vita – grido che sale dalla bocca persino dei più miserabili tra gli uomini e che nessuno può illudersi di mettere a tacere – tutti questi sono segni del nostro Signore Gesù Cristo”. Questa idea lo portò ad impegnarsi pubblicamente nelle file della socialdemocrazia, a fianco della classe lavoratrice, al punto di essere eletto, nel 1900, deputato nel parlamento del Wörttemberg. Trascorsi i sei anni della legislatura, piuttosto deluso dalla politica del partito, declinò l’invito a ripresentarsi alle elezioni. Di ritorno da un viaggio in Palestina, cadde ammalato. Questo lo spinse ad una vita più ritirata, ma non segnò il venir meno dell’attenzione, della sensibilità e della solidarietá nei confronti degli ultimi e delle loro lotte. Negli anni bui della Prima Guerra Mondiale, che precedettero la sua morte, rafforzò l’idea che il cristiano deve comunque consegnarsi per intero alla causa del regno, facendo tutto ciò che è in suo potere per accelerarne la venuta, ma sapendo tuttavia mantenersi calmo e paziente se i suoi sforzi non registrano alcun successo. Il Regno infatti viene al passo di Dio e lungo le vie decise da Lui. Questo atteggiamento, lungi dal portare all’inattività, trasforma l’attesa in un azione forte e creativa per l’avvento del regno. Dopo aver sofferto un infarto nel 1917, Blumhardt si spense in pace il 2 agosto 1919.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Profezia di Geremia, cap. 26,11-16.24; Salmo 69; Vangelo di Matteo, cap.14,1-12.

La preghiera del Sabato è in comunione con le comunità ebraiche della diaspora e di Eretz Israel.
Ferie.

Con oggi, un buon numero di voi, presumibilmente, si metteranno in moto per raggiungere i luoghi – mare, montagna, campagna, lago – della loro villeggiatura. Noi li seguiremo con la nostra preghiera e, dato che, per noi, questo è invece l’ultimo week-end delle vacanze invernali, resteremo, nelle prossime settimane, a importunare e a tenere compagnia al “piccolo (o grande?) resto” di voi che sarà rimasto a casa. Ed ora, ci congediamo, offrendovi come ultima lettura una riflessione, tratta dal libro “Family Prayers for Each Day” di Christoph Friedrich Blumhardt, sul salmo 69. Giusto il salmo responsoriale di oggi. È il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
“Ma io innalzo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza; o Dio, per la tua grande bontà, rispondimi, nella fedeltà della tua salvezza” (Sal 69,14). Il tempo della benevolenza del Signore in cui pregare è sempre adesso. Tu puoi pregare di giorno o di notte, a qualunque ora, ovunque tu sia, fuori, nei campi, a casa, a tavola e, sì, anche quando dormi. Da quando è venuto a noi il Salvatore è sempre il momento giusto per pregare! E Dio nella sua immensa bontà, che racchiude il cielo e la terra, risponde e ci soccorre. La grande bontà di Dio ci raggiunge in ogni fiore e in tutto ciò che fiorisce; essa ci circonda e così noi possiamo godere la felicità di conoscerla. Ogni minuscolo insetto, ogni piccola creatura vive dentro la grande bontà di Dio secondo la sua capacità. Me noi umani! Noi pecchiamo, ci allontaniamo dalla sfera della bontà di Dio con la nostra stupidità e le nostre infrazioni. Per questo dobbiamo pregare sempre di nuovo: “Caro Dio, nella tua grande bontà benedicici con la fedeltà della tua salvezza”. (Christoph Friedrich Blumhardt, Family Prayers for Each Day).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 02 Agosto 2008ultima modifica: 2008-08-02T22:36:00+02:00da fraternidade
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