Giorno per giorno – 05 Marzo 2018

Carissimi,
“Nessun profeta è bene accetto in patria” (Lc 4, 24). Lo disse di sé Gesù, il giorno che tornò a Nazareth e indovinò l’incredulità della sua gente. Stamattina, ci dicevamo che, ai nostri giorni, “patria” di Gesù potrebbero ben essere considerati i paesi di tradizione cristiana. Per i quali Gesù, il profeta, il piú grande dei profeti, il figlio di Dio, non potrebbe che trarre la stessa amara constatazione. Con la differenza che, oggi, molti danno per scontato di ascoltarlo e di credergli, ma fanno poi come comanda il Sistema del potere che regge le sorti del mondo. Ciò che aveva lasciato increduli i concittadini di Gesù (la liturgia di oggi non ce lo ha fatto ascoltare), era il suo attribuirsi la profezia di Isaia, che lui stesso aveva proclamato poco prima in sinagoga: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore” (Lc 4, 18-19). Ciò che fa di lui il Cristo (“consacrato con l’unzione”) è l’assunzione di questo programma. Anche ciò che fa di noi dei cristiani può essere solo la testimonianza di questo stesso programma. Su cui siamo chiamati a giocarci la vita. Se no, siamo solo bugiardi, ipocriti o anche solo ignoranti di Cristo e del Vangelo. La Quaresima ce ne rende avvertiti.

Oggi facciamo memoria di una santo piccolo e pressocché sconosciuto: Conone, l’ortolano, martire in Panfilia.

Originario di Nazareth, in Galilea, Conone era, secondo la tradizione, legato da parentela alla famiglia di Gesù. Lasciata la sua terra natale, si stabilì nella città di Mandron, nella Panfilia (una regione dell’attuale Turchia), dove, dalla coltivazione di un orto, ricavava il necessario per vivere. Quando Decio, sconfitto Filippo l’Arabo divenne imperatore, nel 249, e volle riportare in auge la religione romana tradizionale per dare nuova stabilità all’impero, scatenando l’ennesima persecuzione contro i cristiani, ne fu vittima anche il nostro. Per garantirsi la fedeltà dei sudditi, il nuovo imperatore prescrisse l’obbligo per tutti i cittadini di sacrificare agli dèi, con un atto pubblico comprovato da un attestato delle autorità locali. Quando Conone fu invitato a presentarsi davanti al governatore Publio, rispose: Di cosa ha bisogno il governatore da me, visto che sono cristiano? Ditegli di chiamare chi la pensa come lui o ha la sua stessa religione. Il santo fu allora legato e condotto a forza davanti al Governatore, che tentò ripetutamente di convincerlo a sacrificare agli idoli. Conone rispose però con veemenza che niente e nessuno avrebbe potuto distoglierlo dal confessare apertamente la sua fede in Cristo. Fu così che il governatore ordinò che gli fossero perforati i piedi con chiodi, costringendolo poi a correre davanti al suo carro. Dopo un tratto del cammino, tuttavia, Conone, sentendosi mancare, cadde sulle ginocchia, ed elevata un’ultima preghiera a Dio, morì.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
2° Libro dei Re, cap.5, 1-15a; Salmo 42, 2.3; 43, 3.4; Vangelo di Luca, cap.4, 24-30.

La preghiera di questo lunedì è in comunione con le grandi religioni dell’India: Vishnuismo, Shivaismo, Shaktismo.

Compie oggi 85 anni, essendo nato il 5 marzo 1933 a Heidenheim an der Brenz (Germania), il card. Walter Kasper, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e, come scrive L’Osservatore Romano, “uno dei più autorevoli teologi contemporanei. Con la sua persona e il suo impegno scientifico e accademico, rappresenta una Chiesa che vuole essere solidale con ‘le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi’ ( Gaudium et spes, n.1)”. Nel congedarci, scegliamo così di cedere a lui la parola con un brano tratto dl suo ultimo libro, in uscita in questi giorni, col titolo “Meditazione su Maria” (EDB). Che è, così, per oggi, il nostro.

PENSIERO DEL GIORNO
Il concilio ha dichiarato che Maria è l’immagine, il modello e la figura (typus) della Chiesa e l’eccellentissimo modello di fede e di carità (cf Lumen gentium, nn. 54; 63; 65). Non abbiamo avuto l’impressione che questo svalutasse o “diluisse” la mariologia. Al contrario, abbiamo sentito Maria più vicina: Maria non ci è più sembrata soltanto la regina del cielo lontana da noi ma la nostra sorella nella fede, la prima dei credenti, che ci accompagna nel nostro cammino e che accompagna e protegge tutta la Chiesa nel suo pellegrinaggio nella storia. Dopo il concilio, tuttavia, abbiamo non solo assistito a un affievolimento del culto mariano, ma abbiamo anche constatato che esso veniva spesso disprezzato in alcuni ambienti, perfino cattolici. Per molti, anche per me, questo è stato uno choc. I Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II hanno fortemente difeso e approfondito la fede e il culto cattolici. Nel frattempo, grazie a Dio, siamo stati testimoni di un recupero, di un rinnovamento e di un ritorno alla grande tradizione cristiana e cattolica. Tutti i movimenti spirituali postconciliari sono segnati da una venerazione particolare verso Maria. Questo rinnovamento avviene non solo nella Chiesa cattolica, ma anche nelle Chiese della Riforma (particolarmente nella Chiesa luterana e nel dialogo con gli anglicani). Per molto tempo il tema “Maria” è stato quasi un tema tabù e nel dialogo ecumenico un soggetto scottante, che non si è osato toccare. Oggi queste Chiese riscoprono la propria tradizione mariana che hanno in gran parte perso nei tempi moderni, a partire dall’illuminismo. È importante ricordare la nostra tradizione comune della Chiesa antica, che è una, espressa nel simbolo apostolico che confessa Maria come madre di Dio e come vergine. Martin Lutero ha scritto una bellissima interpretazione del Magnificat; gli anglicani hanno suggestivi canti di lode alla Madonna; gli anglicani e i luterani prevedono nel loro calendario liturgico molte feste mariane. Certamente, esiste ancora una certa riserva da parte di molti evangelici, ma già possiamo constatare che sta sorgendo un nuovo clima. (Card. Walter Kasper, Meditazione su Maria).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 05 Marzo 2018ultima modifica: 2018-03-05T22:21:12+01:00da fraternidade
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