Giorno per giorno – 14 Ottobre 2017

Carissimi,
“Mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato! Ma egli disse: Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11, 27-28). È abbastanza comune anche nelle riunioni di comunità che uno o l’altro se ne esca fuori dichiarando la fortuna dei contemporanei e conterranei di Gesù, per il fatto di averlo potuto vedere, ascoltare, contemplarne i prodigi. E se suscita invidia la gente che gli era vissuta accanto, immaginarsi i famigliari e, più ancora, la madre, che poteva ben vantarsi di un simile figlio, come grida a Gesù dalla folla un’anonima donna, dopo aver assistito incredula alla guarigione del muto avvenuta poc’anzi (v. 14). Ma Gesù, come in altre occasioni, sposta l’attenzione da sé (e, qui, da sua madre) su di noi e sulla Parola. Per dirci che è sempre possibile, e in questo consiste la beatitudine del Regno, accogliere dentro di noi come un seme la buona notizia dell’amore del Padre che fonda la nuova umanità di fratelli, farla crescere, e poi offrirla in alimento attraverso la nostra testimonianza di servizio, dono di sé, cura dell’altro, perché si diffonda e si consolidi, generando per ogni dove la vita nuova di Cristo Gesù, che è il nome della liberazione dal male e del riscatto alla vita e vita piena per tutti.

Oggi, il calendario ci porta la memoria di papa Callisto, pastore e martire; e di Hasan al Basri, mistico islamico.

Callisto era nato ben povero, tanto da essere schiavo di un cristiano, fino a quando, accusato a torto o a ragione di qualche pasticcio, era stato spedito ai lavori forzati in Sardegna. Tornato a Roma, siamo all’inizio del III secolo, divenne collaboratore del papa Zefirino e nel 217, alla morte di questo, gli succedette alla guida della Chiesa. Suscitando, manco a dirlo, la rivolta di quelli che avevano la puzza sotto il naso. Un certo Ippolito, soprattutto. Che doveva essere una sorta di mons. Lefebvre ante litteram. Costui cominciò a seminar zizzania, per via dello status sociale del papa, che mica si può mettere uno di quell’estrazione e con quei precedenti a reggere quell’Ufficio. E poi soprattutto per la “politica” adottata da Callisto, che accettava di riammettere alla vita della chiesa (dopo naturalmente un’adeguata penitenza) quanti si erano macchiati della colpa di adulterio o di apostasia, ammetteva il matrimonio tra donne libere e schiavi (che era proibito dalla legge romana), accettava convertiti provenienti dai gruppi eretici e/o scismatici, ordinava presbiteri persone sposate e così via. Per Ippolito tutto ciò era intollerabile. Ma Callisto, insultato, aggredito, additato al pubblico ludibrio, lo lasciava dire. Se dalla misericordia ci si deve, infatti, lasciar guidare, questo deve valere con tutti. Anche e soprattutto con quelli che ti sono nemici. E questo mandava ancor più fuori dei gangheri l’irreprensibile Ippolito che, quando non ce la fece più, si nominò papa. Cioè anti-papa. E fu il primo della storia. Quanto a Callisto, fu papa per soli cinque anni e fu ucciso durante dei disordini nel 222.

Hasan nacque a Medina nel 643 d.C. (21 dell’era egiriana), dieci anni dopo la morte del profeta Mohammed, e visse in un’epoca violenta e travagliata per la giovane comunità islamica. Quello della guerra tra i sostenitori di Alí (con la sua shi’a – da cui gli sciiti), con base nell’attuale Iraq, e i siriani al seguito del governatore di Damasco, Mu’awiya, che governava con pugno di ferro, reprimendo nel sangue la protesta e le rivolte di quanti non tolleravano il suo sistema tirannico. Abitando a Basra (la Bassora irachena), nel Golfo Persico, al-Basri si trovò dunque al centro delle sollevazioni contro la dinastia omeyyade. A quanti volevano coinvolgerlo nella lotta contro quel regime iniquo, al-Basri rispondeva che “Dio non cambia niente in un popolo prima che questo popolo non sia cambiato lui stesso”. Se non si elimina la violenza, come principio e motore del cambiamento, la situazione non muterà: “Volete cambiare questa situazione ingiusta? Dio la cambierà, se rivediamo la nostra vita, non se ricorriamo alla spada”. Questo non significa tuttavia tacere davanti all’ingiustizia, che, anzi, al-Basri la denunciò con veemenza durante tutta la sua vita, e neppure ubbidire alle leggi ingiuste, nei confronti delle quali il santo sollecitò l’obiezione di coscienza. Disse infatti: “Circa l’applicazione delle leggi, temi Dio piuttosto che il tuo governatore. Dio infatti ti proteggerà dal governatore, ma questi non ti proteggerà da Dio. Tu non sei obbligato a obbedire a una creatura che disobbedisce a Dio. Confronta le disposizioni del governatore con la Rivelazione di Dio. Se la lettera è d’accordo con il Libro sacro, eseguisci gli ordini che essa contiene; se lo contraddice, non eseguirli. È meglio obbedire a Dio che al governatore, alla Rivelazione di Dio che alle leggi umane”. Primo tra i mistici musulmani e modello per ogni credente di fedeltà alla comunità, di denuncia profetica dell´ingiustizia e di obbedienza alla voce della coscienza, Hasan di Bássora morì il 10 Rajab del 110 (secondo il calendario egiriano), che coincide, nel nostro calendario, con il 14 ottobre 728.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Profezia di Gioele, cap.4, 12-21; Salmo 97; Vangelo di Luca, cap.11, 27-28.

La preghiera del Sabato è in comunione con le Comunità ebraiche della diaspora e di Eretz Israel.

Bene, anche per stasera è tutto. Noi ci congediamo, offrendovi in lettura un insegnamento di Hasan al Basri. Tratto da “The wise sayings of Hasan al-Basri” – una raccolta delle sue sentenze, curata da Iftakhar Ahmed, è per oggi il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Hasan Basri ammoniva alcuni suoi studenti di evitare l’orgoglio. Diceva: Non lasciatevi trarre in inganno dall’orgoglio per il fatto di vivere in un ambiente buono o giusto, perché non c’era posto migliore del paradiso e il nostro padre, Adamo, esperimentò là quello che è noto a tutti. Non inorgoglitevi per il semplice fatto di pregare spesso, ricordate ciò che è accaduto a Iblis (Satana) dopo aver trascorso molto tempo in adorazione. Non pensatevi grandi, perché avete incontrato persone giuste, non c’è stato infatti al mondo un uomo più giusto del Profeta (pace e benedizione su di lui), ma ai non credenti e agli ipocriti non è servito conoscerlo. (The wise sayings of Hasan al-Basri, 51).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 14 Ottobre 2017ultima modifica: 2017-10-14T22:20:33+02:00da fraternidade
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