Giorno per giorno – 18 Maggio 2017

Carissimi,
“Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv 15, 10-11). Quali siano questi comandamenti, Gesù lo dirà subito dopo, riassumendoli in uno solo, come criterio e verifica di ogni nostra scelta (lo ascolteremo nel vangelo di domani): “Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati” (v.12). Che, poi, equivale all’invito: “Rimanete nel mio amore” (v.9). Beh, come ci dicevamo stasera, la cosa non è semplice: se, da un lato, la proposta ci affascina, dall’altro siamo portati a riconoscere con onestà e realismo che a prevalere sono la perplessità e la sfiducia sulla sua concreta realizzabilità. Diciamo allora che siamo almeno disposti a fare della nostra vita un lento apprendistato, e questo nostro ostinato ritrovarci una o piú volte la settimana intorno alla Parola in qualche misura lo testimonia. E l’allegria che, pur in mezzo a tante preoccupazioni e anche sofferenze, accompagna le nostre riunioni, è gia un anticipo di quella gioia profonda e piena che Gesù ha promesso a chi si incammina con lui. Che noi si sia felici, del resto, è l’unico obiettivo che gli sta a cuore. Non solo noi. Tutti.

Oggi, il calendario ci porta le memorie di Giuseppe Lazzati, cristiano al servizio di una Città dell’Uomo, e quella dei Martiri ebrei della Prima Crociata.

Giuseppe Lazzati era nato il 22 giugno 1909 a Milano. Entrato nelle file dell’azione Cattolica, compì i suoi studi all’Università Cattolica, laureandosi in Lettere nel 1931. Nel 1934 fu nominato Presidente della Gioventù Cattolica milanese e, a partire dal 1938 prese a insegnare alla Cattolica. Nel 1939, maturata la scelta della consacrazione laicale, fondò una comunità di laici che prese il nome di Milites Christi Regis (in seguito Istituto Secolare di Cristo Re). Dopo l’8 settembre 1943, ufficiale degli alpini, venne fatto prigioniero dai tedeschi e inviato in un campo di concentramento, per aver rifiutato di servire la Repubblica di Salò. Nel 1946, all’indomani della guerra, fu eletto consigliere del Comune di Milano e, subito dopo, membro dell’Assemblea Costituente. Dal 1948 al 1953 fu deputato al Parlamento nelle fila della DC. Tornato all’insegnamento universitario, fu nominato nel 1956 Presidente del Movimento Laureati di Milano e nel 1964 presidente dell’Azione Cattolica ambrosiana. Fu in quegli anni che Lazzati vide e denunciò il rischio di una deriva integrista di Gioventù Studentesca, il movimento fondato da don Giussani. Eletto Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, nel 1965, tre anni dopo, fu chiamato come nuovo rettore dell’Università Cattolica, carica che coprirà fino al 1983. Dal 1976 al 1986, continuò a tenere, presso l’eremo San Salvatore, corsi di ascolto della Sacra Scrittura e di discernimento vocazionale per quanti si ponevano il problema della loro scelta di vita. Nel 1985 fondò l’associazione “Città dell’Uomo” , con lo scopo di educare i fedeli alla responsabilità civile e politica. Lazzati morì, dopo una lunga malattia, il 18 maggio 1986, all’alba del giorno di Pentecoste.

Il 18 maggio 1096, le truppe della Prima Crociata, dirette in Terra Santa, entrarono nella città di Worms, sul fiume Reno, in Germania. Lì, la popolazione ebrea più facoltosa si era garantita la protezione del vescovo, ottenendo dietro pagamento di laute somme in denaro, di rifugiarsi nel castello vescovile. I più poveri, abbandonati a se stessi, non ebbero via di scampo. I crociati, entrati in città, li raggiunsero e sgozzarono tutti sul posto, saccheggiandone poi le abitazioni e bruciando i rotoli della Torah. Le vittime furono circa cinquecento. Nei giorni successivi il palazzo vescovile fu posto sotto assedio e i trecento che vi avevano trovato rifugio furono costretti a consegnarsi alle orde crociate. La maggior parte di essi, rifiutando il battesimo, venne messa a morte. Il giorno 27 dello stesso mese, i crociati entrarono anche a Meinz, dove l’intera comunità ebraica, che contava 1300 persone tra uomini, donne e bambini, fu massacrata.

I testi che la liturgia odierna propone oggi alla nostra riflessione sono tratti da:
Atti degli Apostoli, cap.15, 7-21; Salmo 96; Vangelo di Giovanni, cap.15, 9-11.

La preghiera del giovedì è in comunione con le religioni tradizionali indigene

È tutto, anche per stasera. Noi ci congediamo qui, offrendovi in lettura una citazione di Giuseppe Lazzati, che troviamo nel libro di Vincenza Sesti “Giuseppe Lazzati. L’itinerario spirituale di un cristiano” (NED). Che è così, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
Io non voglio racchiudermi in un egoistico godimento dei beni che Dio mi dà; io voglio dare tutte le mie forze per il bene del prossimo, con amore […] . L’amore dona, io voglio dare ora tutto me stesso, […] dare senza limiti quello che Cristo mi dà, portarlo a coloro che Cristo non conoscono o conoscono meno. […] Incrollabile nella fede voglio divenire, perché la possa difendere dagli attacchi dei suoi nemici; fondato nella speranza perché non viva fidando nelle mie deboli forze, ma nella forza di Dio. Ma soprattutto domanderò a Dio la carità senza la quale fredde sono la fede e la speranza. E vorrò che il mio cuore arda d’amore e l’amore si traduca in opere di carità per il prossimo. […] Voglio insomma diventare santo! Mi assista il Signore con la sua Grazia. (Vincenza Sesti, Giuseppe Lazzati. L’itinerario spirituale di un cristiano).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 18 Maggio 2017ultima modifica: 2017-05-18T22:32:25+02:00da fraternidade
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