Giorno per giorno – 24 Ottobre 2016

Carissimi,
“Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: Donna, sei liberata dalla tua malattia. Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio” (Lc 13, 10-13). Stasera, a casa di Marcilene, ci dicevamo che Gesù continua a visitare le sinagoghe del nostro tempo, che sono le nostre chiese e comunità, portando la sua parola. E, oggi come allora, c’è chi, infermo, curvo, impedito di stare ritto, aspetta di essere riconosciuto nei suoi diritti, rispettato come figlio di Dio, valorizzato al meglio delle sue qualità (e questo nella chiesa, che dovrebbe essere il laboratorio del Regno, figuriamoci cosa non avviene nella società!). La donna curva sotto il peso dell’infermità, denuncia, in realtà, la malattia di chi la opprime, usando, anche ma non solo, lo spazio e gli strumenti della religione (compresa la religione delle nuove tecnologie della comunicazione, o della sua negazione), per impedire che si sollevi lo sguardo ad incontrare il volto dell’altro (e dell’Altro) che salva. Dato che è in questo incontro di volti e incrociarsi di sguardi che si riassume l’evento della salvezza. E la società e, terribilmente, a volte, la gente di chiesa, come il capo della sinagoga del racconto, non vuole una società di salvati, che liberamente, generosamente, gioiosamente, si prendono cura gli uni degli altri. Vuole una società di dominati, di programmati, a suo uso e consumo. Noi, abbiamo già incontrato lo sguardo liberante di Cristo? Ci siamo fatti suo sguardo per altri?

Oggi il nostro calendario ecumenico ci porta la memoria di Rabbi Levi Isacco di Berditschev, mistico ebreo.

Rabbino e capo spirituale del Chassidismo, Levi Isacco è considerato il personaggio più popolare di questo movimento mistico ebraico, dopo Israel Baal Schem Tov. Nacque nel 1740, a Hoshakov, in Galizia (Polonia). Nel 1776 divennne discepolo di Dov Ber, il famoso Magghid (predicatore itinerante) di Mezeritch. Nominato rabbino di Zelechov, in Polonia, e più tardi di Pinsk, in Bielorussia, fu costretto a lasciare l’incarico per l’ostilità di queste comunità verso le sue concezioni chassidiche. Incontrò infine la sua comunità a Berditchev, dove restò dal 1785 fino alla sua morte, il 25 Tishri 5571 (23 ottobre 1810). In seno alla corrente chassidica, Levi Isacco rappresenta la figura dell’avvocato instancabile del popolo ebreo davanti al trono di Dio. “Tu esigi sempre qualcosa dal tuo popolo Israele – disse un giorno a Dio – perché dunque non l’aiuti nelle sue tribulazioni?”. Un sarto gli raccontò un giorno del modo con cui si era rivolto a Dio a Yom Kippur: “Certo, una volta o l’altra, mi succede di restare con il vestito che qualcuno ha lasciato nel mio laboratorio, o di non lavare le mani prima di mangiare, ma queste non sono mancanze così gravi. Tu, Signore, commetti colpe molto più riprovevoli: strappi bambini dal seno delle madri e madri dai loro bambini. Se tu mi perdoni, anch’io ti perdonerò”. Levi Isacco gli rispose: “Perchè sei stato così timido nel tuo discorso? Se solo avessi insistito un po’, Dio sarebbe stato costretto a perdonare a tutto il popolo d’Israele!”.

I testi che la liturgia odierna propone alla nostra riflessione sono tratti da:
Lettera agli Efesini, cap.4, 32-5,8; Salmo 1; Vangelo di Luca, cap.13, 10-17.

La preghiera di questo lunedì è in comunione con i fedeli del Sangha buddhista.

“L’ottavo giorno terrete la santa convocazione e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. È giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile” (Lv 23, 36). Per i nostri fratelli ebrei oggi, 22 di Tishri, è Sheminì ‘Atzeret (l’ottavo [giorno] dell’adunanza). In Israele coincide con la Festa di Simchat Torah (la Gioia della Legge), che, nelle comunità della diaspora è invece celebrata domani. In questo giorno durante il Mussaf, l’ufficio supplementare previsto dalla Bibbia per i sabati e le feste, viene introdotta la preghiera per la pioggia, che sarà ripetuta tutti i giorni, fino a Pasqua, nell’Amidà (“in piedi”), la preghiera per eccellenza della liturgia sinagogale. Quanto a Simchat Torah, ci proponiamo di riparlarne domani.

Comincia oggi, e durerà fino al 30 ottobre, la Settimana mondiale del Disarmo, decisa dall’ONU nel 1978, con la finalità di informare l’opinione pubblica sul pericolo della corsa agli armamenti, sulla necessità di por fine alla proliferazione nucleare, oltre che di stimolare una presa di coscienza circa l’importanza di procedere progressivamente a un disarmo generalizzato. La giornata di avvio della Settimana non è casuale ma è il giorno in cui cade l’anniversario della fondazione delle stesse Nazioni Unite, il 24 ottobre 1945. Sarebbe bene che tutti ci si desse da fare. Anche con la preghiera.

Bene, anche per stasera, è tutto. Noi ci si congeda qui, lasciandovi ad un fioretto di Rabbi Levi Isacco di Berditschev, che troviamo ne “I racconti dei Chassidim” (Garzanti) di Martin Buber, e che è, per oggi, il nostro

PENSIERO DEL GIORNO
In uno dei suoi viaggi, Rabbi Levi Isacco arrivò sul far della notte in una piccola città dove non conosceva alcuno. Non trovò alloggio fino a che un conciatore lo condusse a casa con sé. Egli voleva dire la preghiera della sera; ma l’odore della concia era così acuto che non riuscì a pronunciare una parola. Uscì e andò alla “scuola” dove non c’era più nessuno. Qui pregò. E mentre pregava comprese a un tratto che la Shechinà, la presenza di Dio inabitante nel mondo, è finita in esilio e sta a capo chino nel vicolo dei conciatori. Scoppiò in lacrime e continuò a piangere per l’afflizione della Shechinà, fino a che nel suo cuore non vi furono più lacrime ed egli cadde svenuto. Allora la Shechinà gli apparve nella sua gloria, una luce abbagliante in ventiquattro gradazioni di colore, e gli disse: “Sii forte, figlio mio! Grandi sofferenze ti attendono, ma tu non temere, perché io sono presso di te”. (Martin Buber, I racconti dei Chassidim).

Ricevete l’abbraccio dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.

Giorno per giorno – 24 Ottobre 2016ultima modifica: 2016-10-24T22:45:15+02:00da fraternidade
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